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| << | < | > | >> |IndiceIntroduzione di Giuseppe Bonaffini 9 Note 51 La vita e la storia di Ariadeno Barbarossa voltata in italiano dalla inedita versione spagnuola di un originale turco, conservato nella Biblioteca del Comune di Palermo Preambolo di Emanuele Pelaez 61 Lettera di Giovan Luigi Alcamora a Filippo II 73 Capitolo primo Origini e vicende della famiglia fino alla morte di Arug' (Oruccio - 1518) 77 Capitolo secondo Khair ad-Dn Barbarossa, ammiraglio della flotta ottomana 114 Capitolo terzo Imprese del Barbarossa contro le popolazioni del Mediterraneo 170 Capitolo quarto Barbarossa: dalla sconfitta di Tunisi (1535) alla vittoria di Algeri (1541) 204 Note 239 |
| << | < | > | >> |Pagina 77Allorché il Sultano Mehemet faceva prigionieri taluni Cristiani in Metellino, lasciava a custodirli un buon presidio di soldati. Costoro trovandosi colà giovani e senza donne (poiché non v'erano More da sposare, ed in quell'isola erano tutti Cristiani) lo supplicarono di provvedere in maniera che ivi potessero vivere in servigio di lui. Il Gran Signore, vista quella giusta petizione, ordinava loro togliere in ispose le figlie dei Cristiani, ed ove non si volessero dare, prendere a forza, ed ammogliarsi con quelle, poiché in tal maniera sarebbe corsa fra loro buona relazione e reciprocanza, ed il paese sarebbesi custodito. I soldati furon paghi di un tal provvedimento. Era fra quelli un signore per nome Giacobbe, nativo di Vardar de Yenhige, ch'è un piccolo villaggio alla riva del fiume Yenhige, a poche miglia da Salonichi. Costui invaghitosi di una donzella cristiana, sposavala, e ne avea quattro figli. Il primogenito ebbe nome d'Isaac, il secondo di Oruccio, il terzo si chiamò Ariadeno ed il quarto Ilias.
Crescendo essi, e restando in Metellino Isaac come
castelliano, Oruccio ed Ariadeno armavano un vascello
per uno, coi quali andavan per mare trattando negozi
di mercatura, ciascuno per proprio conto, talché ne
ritraeano maggior guadagno. Ariadeno facea i suoi viaggi a
Salonichi, Seres e Negroponte, e gli riuscivan prosperi.
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