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Pagina 23
Ode al libro II
Libro
bello,
libro,
minimo bosco,
foglio
dopo foglio,
odora
la tua carta
di elemento,
sei
mattutino e notturno,
cereale,
oceanico,
nelle tue antiche pagine
cacciatori di orsi,
falò
vicino al Mississipi,
canoe
sulle isole,
più tardi
strade
e strade,
rivelazioni,
popoli
insorti,
Rimbaud
come un ferito
pesce sanguinante
che palpita nella melma,
e la bellezza
della fratellanza,
pietra su pietra
si edifica il castello umano,
dolori che intessono
la fermezza,
azioni solidali,
libro
nascosto
di tasca
in tasca,
lampada
clandestina,
stella rossa.
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Pagina 99
Ode alla tipografia
Lettere lunghe, severe,
verticali,
fatte
di linea
pura,
erette
come l'albero
della nave
nel mezzo
della pagina
piena
di confusione e di turbolenza,
Bodoni
algebriche,
lettere
piene,
snelle
come levrieri,
assoggettate
al rettangolo bianco
della geometria,
vocali
elzevire
coniate
nel minuto acciaio
di officine funzionanti ad acqua,
nelle Fiandre, nel Nord
frastagliato,
cifre
dell'àncora,
caratteri aldini,
solidi come
la struttura
marina
di Venezia,
nelle cui acque madri,
come vela
inclinata,
naviga il corsivo
incurvando l'alfabeto:
il vento
degli scopritori
oceanici
curvò
per sempre il profilo della scrittura.
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