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| << | < | > | >> |IndiceCREARE... AVANZI 5 Il sistema e lo stile della spesa 6 Il gioco del riutilizzo 7 LA BUONA SPESA Pane 12 Prodotti a lunga conservazione 12 Verdura 17 Frutta 19 Uova 21 Formaggi e salumi 21 Carni 23 Pesce 24 LA LISTA DELLA SPESA 25 LE RICETTE 27 Pane 29 Pangrattato 32 Pangrattato fritto in padella da aggiungere a paste in bianco 32 Pasta con pangrattato, acciuga, peperoncino e prezzemolo 32 Zuppa di pane 33 Acquacotta 34 Buglione di pane e carni miste 35 Pappa al pomodoro 35 Gnocchi di pane 36 Panemollo con... quel che c'è... 37 Crostoni e bruschette 38 Crostoni con impasto morbido, da servire caldi 38 Crostoni con impasto non cremoso, da servire caldi 39 Crostoni con pane preventivamente bruscato e impasto freddo 39 Bruschette 40 Pane al forno (dadini per minestre o... semplice sfizio) 40 Bastoncini di pane per l'uovo à la coque 41 Pane quasi... fresco (inumidito e passato in forno) 42 LA CHIESA NUOVA DI POGGIOFRATI 43 IL CASSETTO DELLE MERAVIGLIE 45 Pasta 49 Pasta risaltata in padella 50 Frittata di pasta 50 Piccola pasta dei frati 51 Pasta pasticciata al forno 52 Pasta fredda 53 Crocchette di pasta, semplici o ripiene 54 Bastoncelli di pasta fritti, con salsa piccante 55 Polpette di pasta e carne (o anche con tonno) 56 Pasta dei frati o pasta matta 57 Cipolla, prezzemolo, zafferano e parmigiano 57 Cipolla, asparagi o zucchine con uovo sbattuto (tipo carbonara) 57 Agli aromi (basilico, prezzemolo, mentuccia, erba cipollina, origano) 58 Agli ortaggi crudi e pomodori secchi 59 Pasta dei frati nella minestra 59 I PRIMI GIORNI DI SCUOLA 60 Riso e farro 69 Riso o risotto 70 Risaltato in padella 70 Riso e patate 70 Riso cremoso 70 Crocchette o supplì 71 Frittelle salate di riso 71 Frittata di riso al forno o in padella 72 Riso al forno (anche multicolore) 73 Minestra con il riso 74 Insalata di farro 74 Farro e porri in padella 75 Farro con cipolla e/o porro e salsiccia 75 Farro nella minestra intera o passata 76 Misto di legumi e farro 76 DAI GIRINI... ALLE LUMACHE 77 IL PROFUMO DEI LILLÀ 80 Semolino e polenta 83 Semolino 84 Semolino dorato in padella 84 Semolino al forno 85 Semolino impanato e fritto 85 Polenta di mais veloce 86 Polenta condita 87 Polenta fritta 88 Polenta dorata in padella 88 Polenta arrostita in forno 89 Polenta pasticciata 89 L'ACQUA 91 LA FONTANA PUBBLICA 94 Salumi 97 Sugo bianco saporito di salumi misti e verdure 98 Sugo rosso di salumi misti al vino bianco e rosmarino 100 Sugo di salumi misti e cavoli a piacere 100 Sugo (di prosciutto, rigatino o salsiccia) con sedano e cipolla, bianco o rosso 101 Sugo con prosciutto cotto (e/o salsiccia), cipolla e... altro 102 Palline di ritagli misti di salumi e... patate 103 Sformato di patate e salumi 104 Ritagli di prosciutto crudo in umido (con cipolla o fagioli) 104 Ritagli di prosciutto cotto e piselli 105 Crostone con rimanenze di salumi (con aggiunta di besciamella o stracchino) 106 Crostone con würstel e maionese 106 Zucchine ripiene di salumi tritati al forno 106 Patate ripiene di salumi tritati al forno 107 Polpettine di prosciutto cotto con patate e prezzemolo 107 Fagottini di prosciutto cotto e formaggio 108 LA MAGNESIA DEL BIONDO 109 LA MUSICA DELLA... VITA 111 Formaggi 115 Sformato di formaggi, prosciutto cotto (o arrosto) e pane raffermo 116 Pasta ai formaggi... con la possibile aggiunta di rigatino 117 Pasta con stracchino, gorgonzola, rucola e/o radicchio 118 Ortaggi ai formaggi (semplici o misti) 119 Sformato di patate e formaggi con erba cipollina119 Quasi una parmigiana di melanzane e/o zucchine con... ritagli di formaggi 120 Antipasto di ritagli di formaggi e insalata 121 Crostoni in varie soluzioni 122 Semolino con formaggi al forno 122 Croste di parmigiano grigliate 123 Croste di parmigiano nelle minestre 124 Ricotta in padella 124 Pasta con ricotta e spinaci 125 Pasta con ricotta e rucola 125 Pasta con porri, ricotta e sedano 126 Risotto di porri, sedano e ricotta 127 Pasta con melanzane, pomodori secchi e ricotta 127 Rotolini di pasta (o crespelle) ripieni di ricotta e verdure miste 128 Rotolini di pasta 129 Le crespelle 129 Zuppa di ricotta e spinaci 130 Sformato di ricotta, patate e... aromi a piacere131 Patate o zucchine ripiene di ricotta e... 132 Pizza ripiena di ricotta e zucca gialla (ma anche di spinaci o carciofi) 133 Polpettine delicate di ricotta e tonno 133 Crostoni di ricotta e... 134 Una torta di ricotta... per tante torte diverse 134 Torta di ricotta con uvetta e canditi 135 Torta di ricotta con le mele 135 Torta di ricotta al cioccolato (variegato o bicolore) 136 Torta di ricotta con noci e miele 136 Torta di ricotta con i pinoli 137 Torta di ricotta farcita con crema e/o cioccolato 137 Torta di ricotta quasi mimosa 137 Crostata di ricotta con amaretti o cantucci sbriciolati 138 LA GRATTUGIA DI NONNO JADER 140 NON SI BUTTA NIENTE... MA PROPRIO NIENTE! 142 Latte e yogurt 145 Besciamella 146 Crema pasticciera 146 Piccolo rotolo con la pelle della crema 147 Crema al cucchiaio 147 Crostata di crema e frutta 148 Pavesini ripieni di crema 148 Risotto al latte 149 Sughi rapidi al latte, per pastasciutta senza pomodoro 150 Carni al latte (pollo, tacchino, coniglio, maiale) 151 Semifreddo di yogurt e frutta 153 Torta ripiena di yogurt e frutta a piacere 154 LE PROCESSIONI... TRA PROFANO E DI 'VINO' 155 Uova 161 Uovo sbattuto (avanzo di fritture o impanature) 162 Frittatina con aromi freschi o verdure cotte o crude 162 Frittelle di aromi freschi o di verdure cotte o crude 163 Frittatine in brodo 163 Crespelle 164 Frittate trippate 164 Uovo strapazzato nel pomodoro 165 Uovo strapazzato con radicchio o cicoria crudi 165 Uovo sbattuto aggiunto al condimento della pastasciutta 166 Uovo sbattuto per legare sformati di patate e verdure 166 Chiare d'uovo 167 Frittate di spinaci semplici o ripiene di ricotta 167 Frittate di spinaci e/o ortica per brodo 167 Frittate soffici alle verdure 168 Stracciatella in brodo 168 Biscottini di cocco 169 Meringhe bollite e crema 169 Piccole rimanenze di maionese 170 CAMMINA, CAMMINA, CAMMINA 171 Carni 175 Ritagli di carni ripassate in bianco 176 Ritagli di carni ripassate in umido 177 Buglione di carni e pane raffermo 177 Rimanenze di carni per ripieni di verdure 178 Tortino di carne e patate 179 Brodo di carne e verdure 180 Arrosto con verdure e aceto 181 Straccetti di manzo agli aromi 181 Spezzatino e scalogni 182 Polpettine di macinato al limone in brodo 183 Palline di macinato con taglierini in brodo 184 Palline di macinato con la pasta (in bianco o al pomodoro) 185 Sugo rosso con polpettine 185 Sugo bianco con polpettine e piselli 185 Palline fritte 186 Ragù bianco di macinato e verdure 186 Pasta ripiena 186 Polpettona in padella rivestita di patate 187 Polpettone di Rosalba 188 Brodo di carni bianche e verdure 189 Spezzatino o straccetti di pollo o tacchino 190 Pollo o maiale al balsamico 191 Da pollo arrosto a... pollo al tegame... 192 Fegato (di maiale o manzo) 192 Fegato con la cipolla 193 Polpettine di fegato 193 Finti fegatelli 194 IL CAMPETTO E... POLVERONE 195 Pesce 199 Pesce bollito in... salse 200 Pesce in umido... bianco o rosso 202 Tranci o filetti di pesce... per tante soluzioni203 Marinati e dorati in padella 203 Al latte e rosmarino 204 Ai pomodori verdi e rosmarino 204 Con acciughe e prezzemolo 205 Con cipolla, prezzemolo e zafferano 205 Al forno con zucchine e pomodoro 206 In padella con le patate 206 Pasta o riso con filetti o tranci agli aromi 207 Pasta o riso con filetti o tranci alle verdure 208 Seppie, calamari o polpo in insalata 211 Seppie o calamari in umido 211 Pasta (o riso) con avanzi di seppie o calamari in umido 212 Crocchette di pesce e patate 213 Frittelle di solo pesce o con verdure a piacere 214 Pasta con tonno, pomodorini e rucola 215 Pasta o riso con tonno e zucchine 215 Pasta o riso con tonno e carciofi 216 Pasta o riso con cipolla, tonno e zafferano 216 Pasta al tonno e limone 217 Riso freddo con tonno e fagioli 217 Sugo rosso di tonno con aglio e cipolla 218 Polpettine di tonno e patate 219 Polpettine soffici di tonno e ricotta 219 Salsa tonnata 219 Uova ripiene di tonno 220 Pomodori ripieni di tonno 220 Zucchine ripiene di tonno 220 Zucchine ripiene di tonno e ricotta 221 Insalata con tonno, uova sode e rucola a piacere221 Verza in insalata con tonno e mentuccia 222 IL VESTITO DELLA FESTA 223 Verdure 227 Brodo vegetale e/o passato di verdura 228 Minestrone a pezzi interi 228 Zuppa di pane 229 Pasta o riso all'ortolana 229 Pasta alle verdure con pangrattato fritto 229 Riso alle verdure 230 Minestra di verdure crude 231 Base pronta per soffritti o minestre 231 Verdure miste al vapore 232 Frittelle di verdure 232 Misto di ortaggi al tegame 232 Misto di verdure al forno 233 Passato di verdure cotte 234 Verdure e formaggi al forno 234 Erbe aromatiche 234 Insalata mista agli agrumi 236 Insalata e uovo strapazzato 237 Crema di insalata (minestra) 237 Risotto con l'insalata 237 Insalata di riso 238 Involtini di insalata 238 Radicchio rosso 239 Radicchio nelle insalate miste 239 Sugo di radicchio rosso con cipolla, prosciutto cotto o salsiccia 239 Risotto con radicchio rosso 239 Crostone al radicchio rosso 239 Frittelle 239 Pomodori freschi 240 Salsa di pomodoro 240 Sugo aromatico al pomodoro per la pasta 241 Panzanella 241 Pomodori secchi 241 Sugo per pasta ai pomodori secchi 242 Pasta agli ortaggi crudi e pomodori secchi 242 Carote 242 Carote sott'olio 243 Crema di carote 243 Carote in umido (ordinariamente destinate a fare da contorno) 243 Insalata di carote e sedano 244 Peperoni 245 1) Peperoni arrosto in padella 245 2) Peperoni in umido con altri ortaggi 246 3) Giardiniera a crudo di peperoni, sedano e carote 246 Fagiolini 248 Insalata multicolore 248 Pasta con fagiolini in umido 248 Piccolo crostino di fagiolini 249 Finocchi 249 Risotto con barbette verdi di finocchio 249 Pasta con le barbette di finocchio bianca o rossa 249 Finocchi in umido 250 Finocchi gratinati al parmigiano 250 Finocchi pasticciati al forno 250 Carciofi 251 Carciofi e gambi fritti 251 Gambi di carciofo al parmigiano 251 Frittata di carciofi 251 Patate e carciofi in padella 251 Carciofi sott'olio con aceto e rosmarino 252 Risotto ai carciofi o all'ortolana 252 Pasta ai carciofi 252 Zucchine 253 Frittata di zucchine 253 Minestra di zucchine e stracciatella 253 Pasta al forno con le zucchine 254 Pasta con zucchine e rosmarino 254 Pasta con zucchine, pinoli e basilico 255 Zucchine marinate con mentuccia o basilico 255 Zucchine grigliate all'origano 256 Zucchine ripiene di patate e... altro 256 Vellutata di zucchine troppo grandi 257 Zucca gialla 258 Risotto di zucca 258 Pasta con zucca, ricotta e pepe 258 Pasta con zucca e salsiccia (o ritagli di salumi preparati come ragù bianco) 258 Sformato di zucca 259 Pizza ripiena di ricotta e zucca gialla 259 Crema di zucca 259 Cavolfiore 260 Cavolfiore in padella 260 Cavolfiore al forno 260 Sformato di cavolfiore e patate 260 Cavolfiore in umido 260 Pasta con cavolfiore 261 Cavolfiore sott'olio con aceto e rosmarino 261 Asparagi 261 Sughetto con gambi di asparagi 261 Asparagi in aggiunta al ragù bianco 262 Frittata con gli asparagi 262 Crostoni agli asparagi 262 Verza 262 Verza e cipolla in umido (piccante) 262 Verza in insalata con tonno, limone o mentuccia 263 Zuppa di verza (o cavolo nero) 263 Involtini di verza con riso e rimanenze di carni cotte o macinato crudo 263 Porri 264 Sugo di porri, sedano e ricotta 264 Risotto ai porri 264 Farro ai porri e parmigiano 264 Crema di porri 265 Fiori di porro 265 Frittata di porro 266 Avanzo di porro già cotto 266 Patate 266 Patate ripassate in padella 266 Frittata di patate 267 Sformati di patate e... rimanenze diverse 267 Purè al forno 267 Crocchette di patate e... 268 Patate ripiene 268 Patate e paste... (in bianco con verdure, aromi, sughi bianchi di salumi) 268 Patate al parmigiano (in forno o in padella)269 Tortino di patate 269 Patate in insalata 269 Sedano 270 Zuppa di pane 270 Base pronta per soffritti e minestre 270 Misto di verdure al tegame 270 Insalata di carote e sedano 270 Pasta con porri, ricotta e sedano 270 Sedano in padella con parmigiano e pepe 270 Crostoni al sedano 270 Pinzimonio di sedano 270 Cipolle 271 Cipolle al vapore o al forno 271 Cipolle in umido 271 Zuppa di cipolle 271 Acquacotta 272 Sformato di patate e cipolle 272 Bastoncini alla cipolla 272 Pizza ripiena di cipolla 272 Cerchietti di cipolle fritte 272 Cipolle gratinate al forno 273 Cipolle ripiene di... cipolle 273 Spinaci 274 Frittata di spinaci 275 Spinaci al forno con besciamella e formaggi 275 Sformato di patate e spinaci 275 Risotto agli spinaci 275 Pasta con ricotta e spinaci 276 Pasta alla crema di spinaci 276 Pasta alla carbonara di spinaci 276 Rotolini di pasta o crespelle di spinaci e ricotta 276 Zuppa di ricotta e spinaci 277 Minestra o crema di spinaci e patate 277 Crostone di spinaci 277 Pizza ripiena di bietola e spinaci 278 Spinaci crudi in insalata 278 Bietola 278 Bietola ripassata in padella (da sola o mista con altre verdure) 279 Passati e minestre di verdura 279 Zuppa di cipolla, bietola, fagioli e farro 279 Gambi di bietola in umido 280 Gambi di bietola al parmigiano (in padella o al forno) 280 Pasta alle verdure 280 Pasta con cipolla e bietola più ingredienti a piacere 280 Pizza ripiena di bietola e spinaci 281 GRAZIANO E LE "CIPOLLE FRULLATE" 283 Legumi 287 Creme o passati di legumi 288 Minestra o zuppa di fagioli 288 Minestra di piselli 289 Minestra di ceci e pasta 289 Crema di ceci e funghi 290 Minestra di lenticchie 290 Zuppa di lenticchie 291 Misto di legumi con farro, riso o pasta 291 Pasta con i piselli 292 Fagioli e polenta 292 Insalata di fagioli con pomodori, peperoni, zucchine 292 Insalata di ceci 293 Crema di ceci 293 IL PROFUMO DI CAFFÈ 294 Frutta e dolci 297 Macedonia di frutta 298 Confettura di frutta (anche in piccole quantità per il consumo rapido) 298 Frullati di frutta 299 Frutta cotta 300 Dolci alla frutta 301 Ciambella di frutta mista 301 Torta di frutta cotta a rovescio 301 Crostata di crema e frutta 302 Biscottini ripieni di frutta 302 Torta di ricotta (o yogurt) ripiena di frutta 303 Crema alla frutta (pesche, albicocche, banane, pere, melone, fragole) 304 Frittelle di frutta 305 Mele 306 Mele cotte 306 Biscottini ripieni di frutta 306 Torta di mele e ricotta 306 Frittelle di mele 306 Crostata di marmellata e mele 306 Confettura di frutta 306 Pere 306 Pere cotte 306 Torta di pere 306 Crostata di crema e pere 306 Ciambella di frutta mista 307 Biscottini ripieni di frutta 307 Pere al cioccolato 307 Cacio e pere 307 Banane 307 Ciambella di frutta mista 307 Crema di frutta alle banane 307 Frullato alle banane 308 Confettura di frutta mista 308 Banana Ruth al cioccolato 308 Quasi gelato di banane 308 Fragole 309 Macedonia 309 Crema di fragole 309 Crostata di crema e fragole 309 Confettura di fragole 309 Pesche e albicocche 310 Confettura di pesche e albicocche 310 Melone 311 Macedonia 311 Affogato al vino 311 Quasi gelato di melone... nel melone 311 Agrumi 312 Macedonia di agrumi (con uvetta, pinoli e noci) 312 Succo pastorizzato 312 Buccette candite 313 Buccette al cioccolato 313 Frutta secca 314 Rimanenze di dolci secchi e biscotti 314 Dolce farcito... a fette 314 Quasi un... tiramisù alla crema 315 Quasi una... zuppa inglese 315 Palline al cocco o al cioccolato 316 CESARINO E IL FRUTTIVENDOLO 317 GLI AMBULANTI 318 UN SORPRENDENTE "AVANZO DI FESTA" 322 IL PALLONCINO DI BETTINA 325 |
| << | < | > | >> |Pagina 5Creare... avanziPenso in cucina... perché da sempre intorno a questo tavolo si articola la nostra vita domestica, dalle colazioni assonnate al caffè con l'amica del cuore tra parole fitte di consigli e liberatorie confessioni, dai pranzi veloci nelle giornate di lavoro ai compiti dei bambini, dai pantaloni nuovi da scorciare alle cene allegre di chiacchiere. e vino con ospiti graditi, alle camomille per le insonnie e i pensieri notturni. Rifletto sull'opportunità di continuare a parlare di dosi, ricette e tempi di cottura con apparente serenità e leggerezza mentre il mondo intorno vive momenti di grande e innegabile sconvolgimento economico, sociale e ambientale. Vedo però le mie mani muoversi nelle operazioni quotidiane con la sicurezza dei gesti istintivi, riscoprendo ancora una volta quanto, anche in semplici ma non scontate azioni, possano nascondersi delle risposte e delle possibili soluzioni a problemi più grandi. Molte di queste manualità, imparate per gioco in un'infanzia tanto diversa da quella dei miei figli, portano in sé la risorsa inesauribile della fantasia e del senso pratico, la capacità di conservare e riutilizzare, di trasformare e rinnovare con dignitoso senso dell'economia e profondo rispetto di ogni bene. Descrivono un rapporto con il tempo, gli affetti e le cose di cui varrebbe la pena riconquistare senso e valore, per tornare ad affezionarsi a qualcosa che duri. Già nel mio primo libro, L'antichef, un po' manuale e un po' diario, avevo intrecciato il ricordo di giochi all'aperto con la riscoperta di prodotti di qualità, le vicende dei personaggi di paese tra saggezza e folclore con la descrizione di ricette storiche, gli aneddoti vissuti nel nostro antico bar di famiglia con indicazioni pratiche di cucina. Molti dei lettori della mia generazione mi hanno comunicato, con diverse modalità, la tenerezza di emozioni condivise e la conferma dell'utilità reale delle semplici ma provate strategie che ho cercato di descrivere con chiarezza. Come pure tanti giovani, di solito poco inclini alla pratica dei fornelli, mi hanno confermato la scoperta, o la riscoperta, del gusto della cucina propiziata dalla facilità delle preparazioni e dalla disponibilità immediata degli ingredienti suggeriti. Addirittura un paio di mamme mi hanno riferito il gusto di leggere ai loro bambini, al posto delle favole, le brevi storie disseminate tra le ricette. Tutte queste affettuose conferme di gradimento mi hanno dato il coraggio e la voglia di continuare a raccontare di fatti e persone, di cibo e ambiente, di uso e riuso delle cose. Nell' Antichef avevo insistito sull'importanza di non sprecare i prodotti alimentari, fossero anche non più freschissimi o ridotti in piccole quantità. Questa volta ho voluto più che mai fare del riutilizzo la chiave di ogni ricetta, per sottolineare come ognuna di queste, anche molto gradevole e a volte ricercata, possa nascere dal fantasioso assemblaggio di rimanenze di frigo e dispensa, prodotti ancora validi ma degradati a un primo sguardo al ruolo riduttivo e conclusivo di avanzi. Ho cercato di riassumere qui l'esperienza della mia appassionata pratica domestica quotidiana, amplificata e resa più varia e collaudata dai 15 anni trascorsi nella cucina del "Cornacchino" - il nostro agriturismo - preparando nel tempo, per centinaia di bambini e di adulti, pasti sempre diversi e attenti che descrivessero nel gusto e nell'aspetto il mio modo di pensare e interpretare la cucina.
In tutti questi anni ho infatti avuto la conferma che l'abbinamento dei
prodotti di base con le piccole attenzioni e la cura affettuosa della
preparazione, riescono a produrre la vera differenza. Diventano strumento di
comunicazione e rispondono a necessità più ampie di quella primaria del
nutrimento e del piacere non trascurabile per il palato.
Il sistema e lo stile della spesa Questa esperienza pratica, sia familiare che comunitaria, sia storica che attuale, mi ha convinto che la chiave del buon uso dei prodotti alimentari e del possibile risparmio sia da ricercare prima di tutto nel sistema e nello stile degli acquisti. La qualità e il costo del pasto si stabiliscono infatti a partire da una spesa ben fatta, a cui abbinare un uso metodico dei prodotti acquistati, quasi sempre utilizzabili fino a completo esaurimento in una infinità di combinazioni piacevoli e diverse. Per questo motivo ho pensato di dedicare la prima parte di Avanzi popolo alla lista della spesa, pensata e descritta a mio modo e secondo le mie opinabili priorità. Va da sé che, prendendola come semplice spunto, ciascuno ne possa stilare una propria, omettendo o aggiungendo secondo gusti, abitudini, disponibilità economiche, spazio in dispensa, comodità di approvvigionamento. Questo suggerimento di personalizzazione degli acquisti diventa più che mai importante nel caso di prodotti come le carni, di cui ho elencato una lunga e ricca gamma, oltre che per suggerire l'uso di tagli solitamente meno richiesti, anche per una mia personale abitudine dettata dalla facilità di acquisto alla produzione. Non è però indispensabile tenere una riserva di tale consistenza: ciascuno può provvedere alla scorta settimanale variando tra i prodotti e aggiungendo piccole quantità, di facile impiego, per rispondere ai possibili fuori programma. Una volta organizzato l'elenco di riferimento e sistemati i prodotti sempre negli stessi posti, basta riempire gli spazi vuoti con la spesa settimanale alla quale aggiungere secondo la stagionalità, il desidero specifico o l'occasione di buon prezzo, la possibile variabile.
Il tutto è affidato ovviamente alla voglia di dedicare un po' di tempo e di
attenzione a sé stessi e alla propria alimentazione, riconquistando un aspetto
fondamentale del vivere e del condividere e cedendo il meno possibile alla
tentazione del precotto e pre-confezionato, costoso, impersonale e spesso di
breve durata.
Il gioco del riutilizzo Per rendere più facile e schematica la consultazione di questo manuale, ho pensato di dividere la trattazione e l'elenco delle ricette a partire da ogni singolo prodotto, considerando come rimanenze non solo il classico avanzo di pasta, riso o arrosto, ma tutta quella gamma di alimenti che, cotti o crudi, languono ormai semi-dimenticati e in piccolissime quantità nella nostra dispensa. Il gioco del riutilizzo spesso è reso divertente e utile soprattutto per merito delle combinazioni casuali dei prodotti disponibili. Questo mi ha reso più difficile il lavoro, essendo vastissimo il numero degli abbinamenti: ho quindi deciso di suggerire ogni volta una serie di possibilità scegliendo tra le più abituali, facili o gustose, preferendo altresì fare delle piccole ripetizioni piuttosto che ricorrere a continui richiami per collegare una ricetta all'altra. Ho cercato inoltre, tutte le volte che ho potuto, di non ripetere ricette già descritte nell' Antichef, anche se perfette per certe forme di riutilizzo. Per alcune preparazioni di base non ho potuto però sottrarmi a una seppur breve esposizione, sempre e soprattutto a favore di una più rapida e comoda consultazione. Nei casi in cui ho descritto dettagliatamente ricette dal titolo uguale a quelle dell' Antichef (tipo pappa al pomodoro, polenta di mais, spezzatino...) l'ho fatto raccontando una versione diversa o come base di partenza per impostarne il riutilizzo, spesso più interessante della produzione originale. Molte di queste che sono nate come piccole soluzioni di recupero, funzionano benissimo come vere e proprie ricette di cui hanno tutta la dignità, la varietà e la gradevolezza, insieme al pregio di un'assoluta semplicità di realizzazione. Le dosi (orientativamente per 4 persone), dove mi è stato possibile, ho cercato di indicarle per dare un'idea delle proporzioni tra gli ingredienti, ma proprio perché si tratta di prodotti di rimanenza, suggerisco di lasciarsi andare al libero abbinamento di ciò di cui si dispone. L'esito, oltre che vario, è anche imprevedibilmente gradevole. Prima però di entrare nel merito delle descrizioni di piatti e prodotti, aggiungo un breve e generico suggerimento strategico: col poco tempo di cui in genere disponiamo, conviene approfittare dei momenti in cui ci si mette ai fornelli per preparare sempre qualcosa in più di ciò che serve al momento: se non nella varietà, almeno nella quantità. Insomma creare appositamente degli avanzi: un po' di pastasciutta o di risotto in più di quelli giusti per il pasto, patate e verdure lesse o grigliate, piselli o lenticchie in umido più abbondanti di quelli necessari per il contorno, possono rappresentare una soluzione rapida per l'allestimento del pasto successivo. Con pochi e veloci ritocchi si possono infatti operare importanti e utili trasformazioni sui prodotti a nostra disposizione già semi-preparati. Non a caso nell' Antichef suggerivo di avere pronto in frigo del riso, solo lessato, tenuto ben al dente. Si conserva per 2-3 giorni senza problemi e può servire nell'emergenza, oppure rientrare nelle preparazioni ordinarie quando le emergenze non ci siano state. Al riso aggiungerei qualche patata lessa, un contenitore con della salsa di pomodoro e un battuto di verdure già pronto per soffritti o minestre, oltre a piccolissime quantità di ogni verdura, di pasta anche già condita, carne o sugo avanzato, utilissimi per completare o inventare abbinamenti e soluzioni che descriverò in modo appropriato. | << | < | > | >> |Pagina 60I primi giorni di scuolaLa mia infanzia, nella sua semplicità, è stata accompagnata da un'assoluta certezza: il primo giorno di ottobre iniziava la scuola. Una data, sempre quella, fissa come Natale o ferragosto. Sembra cosa di poco conto, eppure ha rappresentato per anni un punto di riferimento fermo e sicuro. Un punto intorno al quale girava il tempo, che allora pareva più vasto, lento e disponibile a seguire i miei ritmi. Percepisco ora, ripensando agli odori e alle emozioni riscoperti nel giro degli anni, delle situazioni e dei cicli scolastici, quante volte io abbia vissuto come assoluta novità il primo giorno di scuola. Ne rintraccio una lunga serie, da quel primo ottobre del 1964 in cui ho indossato per la prima volta il grembiule nero con la stoffa ancora intirizzita nella rigidità del cotone nuovo, gli elastici ai polsi ancora tonici, il colletto bianco perfettamente stirato e il fiocco blu preciso e simmetrico come non sarebbe più stato in seguito. Senza ricordi di paure e tensioni, mi giungono libere le immagini dell'aula con la grande cartina telata dell'Italia appesa alla parete di fondo, i due bastoni di legno nero e lucido fissati sopra e sotto perché restasse ben distesa, con l'azzurro dominante del mar Mediterraneo sui colori pastello delle regioni. I banchi di legno dal piano di formica verdolino con inserito il calamaio contenente rimanenze di inchiostro da pennino ancora non del tutto secco, la lavagna a quadretti, girevole, che mi pareva altissima, l'armadietto del maestro e la cattedra sulla pedana di legno a segnare l'importanza del ruolo. Non so se i cartelloni con l'ape, l'erba, l'imbuto, l'oca e l'uva fossero già appesi quel primo giorno o siano entrati in seguito a completare l'immagine familiare e luminosa della stanza in cui in dieci a comporre due classi avremmo trascorso 5 anni della nostra infanzia. Avevamo le cartelle di cuoio chiuse con le fibbie di metallo, i quaderni dalle copertine leggere raffiguranti le città d'Italia, le penne Bic con ricambi e i pastelli Giotto di legno e bachelite, collezionavamo segnalibri di carta con le maschere regionali ecologicamente ignari di pennarelli di plastica sempre secchi, di raccoglitori a molla, di penne fosforescenti e quaderni e zainetti firmati. L'odore lo ricordo ancora chiaramente, un misto di carta e gesso, di inchiostro e matita, di gomma da cancellare e colla, a raccontare una storia e un'atmosfera che anche a occhi chiusi è 'scuola', per sempre. Era stato un approccio tranquillo quello con le scuole elementari, perché in un paese così piccolo ci si conosceva già piuttosto bene sia tra ragazzi che con i maestri e anche perché il contatto con la scuola di solito avveniva in occasioni precedenti l'ingresso ufficiale. Il primo giorno trascorso in quell'edificio, allora bello e nuovo, per me è stato almeno di un paio di anni precedente a quello della prima elementare. E tale ricordo è legato all'onda olfattiva della pastasciutta, a un pentolone enorme pieno per metà di penne o rigatoni ormai parzialmente svenuti per il raffreddamento ineluttabile che accompagna spesso le pastasciutte delle comunità, con il buco centrale ormai ridotto a una cavità virtuale e il rosso del sugo parzialmente ammassato nelle rigature esterne e non più ben distribuito sulla superficie. Eppure, nonostante questa immagine non proprio accattivante dal punto di vista culinario, ho un ricordo tenero di quel pentolone, soprattutto per merito dell'atmosfera che vi aleggiava attorno e del mio modo bambino di interpretarla. Avevo infatti strappato ai maestri un invito a partecipare alla mensa scolastica. Allora il maestro era un'autorità, e poteva permettersi un rapporto più elastico e informale con i regolamenti, prendendosi semplici licenze nelle relazioni col paese e i suoi abitanti. Basti pensare che non era insolito per le donne del vicinato in autunno portare i vasi di fiori più ingombranti e delicati a svernare nei corridoi luminosi della scuola, ottenendo il doppio effetto di abbellire l'edificio e di risolvere il problema di rimessaggio invernale delle piante. Quella piccola opportunità per me era un evento, e dalla mattina appena alzata non avevo fatto altro che chiedere l'ora nell'ansia che giungesse il momento di poter andare alla scuola. Naturalmente alla fine sono arrivata con largo anticipo sull'ora della refezione, perché non potevo più resistere. Saliti quasi col fiato sospeso gli ultimi tre gradini, mi sono seduta sotto al piccolo porticato, vicinissima alla porta d'ingresso appena socchiusa. Dentro si intravedeva l'atrio luminoso che mi pareva enorme. Stavo lì trepidante, sul marmo freddo di quel gradino, con la gonna a pieghe bene aggiustata sulle ginocchia piene di graffi e il mio piatto, bicchiere e posate stretti dentro un tovagliolo legato per le cocche incrociate, tenuto amorevolmente in grembo. Subito sotto all'entrata principale si apriva una porta più piccola che immetteva con una breve rampa di scale grigie alla caldaia, al magazzino e alla cucina, dove Vera stava ultimando il pranzo. Da quella porticina e dal camino che risaliva tutta la parete fino al tetto si spandeva un profumo che a me pareva buonissimo, misto di fumo e di sugo, in cui il soffritto della base ancora aleggiava sopra al gusto dolce del pomodoro aggiunto di seguito. Dal mio punto d'attesa posto a metà altezza sentivo lo sbattere dei tegami e delle stoviglie provenire da sotto e le voci dei maestri che al piano di sopra rimbombavano nell'atrio. Per il resto era silenzio, sole primaverile, qualche voce di ragazzo e la buffa sensazione di un momento sospeso. Quando Decimo, il custode, si è affacciato e mi ha detto che potevo entrare, ho provato un attimo di paura, quasi più forte dell'emozione. Nell'atrio tranquillo, in cui pochi minuti prima regnava un'atmosfera ovattata, si era scatenato il vociare sovrapposto di una cinquantina di ragazzi e ragazze che insieme si alzavano spostando energicamente banchi; e sedie, nonostante i richiami dei maestri a fare piano. Uscivano dalle classi riempiendo le scale e i corridoi di grembiuli neri, colletti bianchi e una ventata di odore intenso di inchiostro e matita che si confondeva con quello del sugo risalito dall'interno. Ho superato titubante il gradino basso dell'ingresso restando per lunghi minuti lì, vicina alla soglia, spalle al muro per sentirmi più sicura, senza smettere di guardarmi intorno con attenzione. Dopo l'affollamento nei bagni e una lavata veloce di mani ancora piene di macchie di penna, tutti si sono disposti nella zona centrale di quel grande spazio aperto, attrezzato con lunghi tavoli e tovaglie a quadri rossi e bianchi. Qualcuna delle bambine più grandicelle mi ha subito preso in custodia facendomi oggetto di tutte le attenzioni da mamma in miniatura che a volte le femmine hanno con i più piccoli, per l'urgenza di sentirsi grandi e avere l'occasione di dimostrarlo. I maschi erano invece accaldati e spettinati, il fiocco blu sciolto o legato di traverso, il colletto bianco girato a caso rispetto alla posizione corretta, quasi tutti con in tasca pacchetti di figurine di calciatori legate con l'elastico e qualche bilia di vetro di cui, mentre mangiavano, concordavano scambi e compravendite. Non avevano nessuna urgenza di mostrarsi grandi e assennati e per fortuna ignoravano la mia insignificante presenza di piccoletta. Io stavo lì seduta composta, anche se arrivavo a malapena a vedere bene dentro al piatto, tra le coccole delle une e l'indifferenza degli altri, più impegnata a guardarmi intorno che a mangiare, nel rombo assordante di tutte quelle voci. Francamente non ricordo il menu di quel giorno, oltre alla pasta rossa il cui gusto era amplificato da una emozione complessa. Eppure un altro primo giorno di scuola non posso dimenticare di anteporre a quello dell'inizio ufficiale della mia carriera scolastica, quello trascorso nell'asilo di Abbadia San Salvatore, allora gestito dalle suore, che ha rappresentato il vero distacco, la prima presa di coscienza del cambiamento nella libertà assoluta della mia vita di bambina. Non avevo messo in conto di restare sola lì quando qualche giorno prima eravamo stati a vedere il posto col babbo e la mamma. Avevo inquadrato perfettamente la stanza dei giochi con il piccolo dondolo e la giostrina coi seggiolini ruotanti, una vera novità per i bambini della frazione abituati al gioco libero e alle altalene costruite dal babbo dietro casa, noi che avremmo dovuto attendere ancora sette, otto anni perché la Pro-loco del maestro Valerio prendesse l'iniziativa di allestire un piccolo ma innovativo parco giochi con tre altalene, una giostra a 6 sedili, un su e giù e un grosso, bellissimo scivolo. Di tutta la visita all'asilo mi era piaciuta in particolare l'idea di avere un attaccapanni personale nel corridoio, contrassegnato da una lumachina colorata. Non vedevo l'ora di cominciare quella incredibile esperienza (l'asilo non era allora ritenuto scuola, non c'era alcun obbligo di frequenza e nessuno da noi ne aveva mai usufruito) e agli avventori abituali del nostro bar avevo già descritto le infinite meraviglie del luogo che mi avrebbe accolto di lì a pochi giorni. In particolare i miei interlocutori erano i pensionati che rappresentavano la clientela pomeridiana: il Vetuli, Valente, Genito, Gisto, il Cifeca, Raffaello del Centi, che mi insegnavano a giocare a scopa, a briscola e a rubamazzo, con il piacere e la pazienza preziosa di chi non deve dividersi tra mille impegni e può gustare il piacere delle piccole cose, lente e apparentemente poco produttive. Quando quel primo giorno è arrivato, mi è sembrato subito meno divertente del previsto, un po' perché la realtà è diversa dalle fantasie e un po' perché per motivi organizzativi io arrivavo circa un'ora prima degli altri bambini di quel paese grande che a me pareva quasi una città. Prima delle 8 sono scesa a malincuore dalla Seicento bianca targata SI 38016, con il nodo alla gola e il mio cestino di plastica rosa nuovo nuovo. La suora mi ha preso in consegna e il babbo è uscito dopo avermi baciato e raccomandato di fare la brava. Una parola! I corridoi mi parevano più lunghi che mai, e il posto così silenzioso e vuoto sembrava vastissimo. Improvvisamente capivo che non mi importava dei giochi e della lumachina, lì non c'era nulla di mio e di familiare, inoltre quelle donne vestite di nero coi capelli nascosti dal velo non mi apparivano affatto rassicuranti, anzi mi mettevano in soggezione. Non mi sembrò consolatorio neppure l'arrivo degli altri bambini che già si conoscevano tra loro per aver frequentato l'asilo negli anni precedenti, oltre che per gli incontri extrascolastici tra compaesani. Nella loro autosufficienza di relazioni non mostravano di avere bisogno e interesse per me e per la mia presenza forestiera. Mi risultò più comodo stare in aula, perché almeno lì sapevo quale fosse il mio posto, avevo il banco in cui rannicchiarmi senza il bisogno di inventarmi un ruolo che non conoscevo e delle relazioni che non avevo. Potevo disegnare e colorare e temperare... fino all'ora di pranzo. È stato allora che è arrivata la pastasciutta al pomodoro nel pentolone d'ordinanza, e mi è sembrato di ritrovare una vecchia amica. Una forma conosciuta in quel refettorio ancora estraneo ma saturo, come quello che ricordavo bene, di voci sovrapposte a produrre un suono acuto e indecifrabile di cui ti rendi pienamente conto solo quando non contribuisci a produrlo. Quella pasta, sicuramente piuttosto cotta e condita senza eccessi, era un sollievo, anche perché il mio secondo, chiuso nel cestino rosa fin dall'alba, prevedeva una fettina ai ferri oramai fusa alle due fette di pane in cui era stata stretta. Mí faceva un po' ribrezzo per il vago odore di plastica, per il mio scarso amore per la carne e per il subbuglio emotivo del mio stomaco. Inoltre cominciava a scapparmi la pipì e trovavo molto imbarazzante l'idea di parlarne a qualcuno in un posto pieno di sconosciuti. Ho scoperto allora che non mi ero mai dovuta porre il problema perché a casa facevo da sola, e fuori, giocando nei campi e nel bosco, non dovevo neppure interrompere il nascondino intrattenendomi all'occasione, comodamente, dietro una pullonaia di castagno o un cespuglio di scopa. Così come facevano tutti gli amici con cui condividevo le giornate di corse e di giochi. Le ore in quel posto invece cominciavano a diventare interminabili e l'ansia si era trasformata in un disagio crescente, che alle quattro del pomeriggio, quando tutti i bambini erano andati a casa per mano alle mamme e alle nonne, si era letteralmente tradotta in angoscia. Le suore, non sapendo più come consolarmi, hanno infine deciso di portarmi al piano di sotto davanti a una porta che poteva essere quella di una cantina: una è entrata e l'altra è rimasta con me facendomi segno di attendere con gesti di inspiegabile mistero. Io non piagnucolavo già più, stretta nel dubbio della curiosità e della paura. Infine, uno, due e... tre... mi hanno fatto entrare nella grande stanza nella quale girava, per me sola, una giostra vera, grande e illuminata, con cavalli e carrozze, e la musica come un enorme carillon. Ho smesso di piangere dimenticando persino la pipì che a quel punto mi aveva inumidito le mutande, in estasi davanti a quella meraviglia assoluta. Erano ormai quasi le sette di sera e di lì a poco è arrivato il babbo, ha aperto la porta a metà del lungo corridoio e si è chinato per aspettare che prendessi velocità percorrendo quella specie di pista e terminassi la corsa tra le sue braccia pregandolo all'orecchio di portarmi a casa.
Sono tornata il giorno successivo, facendo forza sulle mie ansie e anche
tutti i giorni di quell'inverno, diventando di famiglia con le suore e le loro
abitudini per via di tutte le ore trascorse lì, prima e dopo quelle condivise
con gli altri bambini. Ho imparato non solo dove stava il bagno che tanto
avevo desiderato, ma anche dove si trovavano le camere delle suore e la
dispensa, ho visto la superiora che si pettinava la lunga treccia grigia
prima di raccoglierla sotto la cuffia e il velo, ho visitato la cucina dove tutti
i giorni si preparava più o meno la stessa pasta, ho trovato nascondigli e
angoletti speciali per sentirmi di casa e rifugiarmi al bisogno, ma non ho
più visto la giostra e la sua magia, tanto da arrivare a credere che fosse
stato solo un sogno.
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