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| << | < | > | >> |IndiceIntroduzione 11 Premessa 15 Presentazione 17 Il trabocco, testimonianza di una civiltà 21 Gli alimenti base della cucina dei trabocchi 25 Pomodoro e peperone: le tecniche della conservazione casalinga 26 L'olio extravergine di oliva, il condimento base della cucina abruzzese 31 Il pesce 35 I piatti tradizionali 37 La pasta alimentare 41 La farina di mais e le verdure 43 Le ricette delle stagioni Estate 51 Le uova 55 Le canocchie (o pannocchie) 57 Le feste: San Vito patrono e la Madonna del Porto, protettrice della Marina 60 Cozze e vongole 64 Le marmellate 67 Autunno 71 L'uva Montepulciano e le tradizioni 71 Il vino e il suo valore alimentare 74 I polpi 77 La ricorrenza dei Morti 79 I dolci 83 I cellipieni 87 Matrimonio, pizzelle e non solo... 101 Valore nutrizionale degli alimenti dolci104 Inverno 107 I legumi 108 Il Natale e le tradizioni alimentari 112 Il Carnevale e la "cicerchiata" 122 Primavera 125 La Pasqua 125 I formaggi 129 La pesca delle seppie 131 Pesci azzurri 135 Acciughe, sardine e sarde 136 È abruzzese la vera cucina mediterranea 138 Indice delle ricette 141 |
| << | < | > | >> |Pagina 25Gli alimenti base della cucina dei trabocchiLe ricette di questo libro sono ancora in uso in molte famiglie di San Vito, sia nella preparazione dei pasti quotidiani che nelle festività locali o religiose. Ancora oggi è infatti molto vivo il desiderio di rispettare particolari tradizioni alimentari in occasione di cerimonie o feste familiari. Questa esigenza nasce dal bisogno di conservare e tramandare le usanze dei propri genitori, quasi a voler rivivere, attraverso i costumi alimentari, i momenti felici della propria esistenza. Gli aromi, i colori, i sapori, l'aspetto dei piatti tipici sono infatti occasione di ricordi legati alle abitudini e ai personaggi della famiglia di origine. In generale quello che emerge dai piatti presentati è la tecnica di cucina: semplice e povera di spezie e aromi (fatta eccezione per il peperoncino, molto usato). Tutte le ricette, inoltre, rivelano rapporti profondi con la produzione locale legata all'agricoltura e alla pesca: per questo ho ritenuto opportuno rispettare una sequenza stagionale per evidenziare lo stretto legame tra alimentazione tradizionale e prodotti disponibili. In estate, per esempio, a caratterizzare particolarmente la produzione locale sono gli ortaggi (pomodori, peperoni, peperoncini piccanti, fagiolini, zucchine, melanzane), ma anche i legumi (fagioli ceci) e la frutta (specialmente susine, fichi, albicocche, pesche, mandorle, noci e uva) che si ritrovano puntualmente nelle ricette estive. E così per le altre stagioni.
I piatti tipici sono
caratterizzati dall'uso quotidiano del pomodoro, spesso accompagnato dal
peperone. Per questa esigenza ogni famiglia, nei mesi di agosto e settembre,
preparava - e ancora prepara - le bottiglie di pomodoro e i barattoli di
peperoni arrostiti par averne una provvista d'inverno.
Pomodoro e peperone: le tecniche della conservazione casalinga Il pomodoro è un ortaggio del quale si utilizza il frutto; scarso è il suo contenuto in glucidi, proteine e lipidi, perciò è trascurabile il puro valore energetico. Però nei pomodori maturi si trovano discrete quantità di caroteni ad attività provitaminica A e di vitamina C. Con la cottura, nei pomodori c'è una perdita di vitamina C, ossidata e degradata dall'alta temperatura. Quindi solo i pomodori mangiati crudi nelle insalate e nelle paste sono un'ottima fonte di questa vitamina. Le numerose varietà di peperone coltivate a San Vito possono ricondursi a due sole specie: i peperoni dolci da tavola e quelli piccanti da condimento. I peperoni dolci si possono consumare crudi in insalata, da soli o con altre verdure. La loro cottura può avvenire in vari modi (fritti, ripieni, gratinati) e possono essere utilizzati per condire paste o risotti. Un uso che ne valorizza il sapore e ne esalta il profumo è arrostirli alla graticola sul fuoco, togliere la pellicola bruciacchiata e condirli con olio, aglio, prezzemolo e sale. I peperoni piccanti invece sono usati come condimento e insaporiscono molti piatti (carni, verdure, pesce, paste con sughi diversi ecc.). I peperoni si trovano tutto l'anno, ma il periodo migliore è l'estate. Elevato è il loro contenuto di vitamina C (elevatissimo in quelli piccanti), di caroteni con attività provitaminica A e di molte vitamine del gruppo B. I peperoni rossi vengono essiccati d'estate al sole e utilizzati nel resto dell'anno per la preparazione delle verdure oppure degli spaghetti aglio e olio. Questi alimenti base della cucina tradizionale sono conservati in ambito familiare con tecniche semplici, ma sicure da un punto di vista igienico. È questo un altro elemento che contribuisce a mantenere nei piatti i sapori freschi e genuini dell'estate. La tradizione delle "bottiglie" è molto antica ed è sempre stata seguita dalle famiglie, anche prima della riscoperta degli alimenti naturali. Per la loro preparazione si distinguono due qualità di pomodori che corrispondono ai diversi usi nei piatti tradizionali: quelli grandi e rotondi e i Romanelli (simili ai San Marzano). Le diverse qualità della polpa forniscono caratteristiche particolari ai sughi. | << | < | > | >> |Pagina 138È abruzzese la vera cucina mediterraneaTra gli ingredienti dei piatti presentati emergono il pane, la pasta, i legumi secchi, il pesce, gli ortaggi, la frutta, il vino e l'olio extravergine di oliva. Combinati tra loro, con l'aggiunta di piccole quantità di uova, formaggi, latte, carne, danno origine a un'alimentazione saporita, ma semplice e quindi molto gradita. Questi alimenti sono gli stessi della tradizione alimentare dei Paesi mediterranei, purtroppo abbandonata anche in Italia, perché considerata "povera" e non corrispondente al modello del consumismo della società industriale. Questa tradizione alimentare oggi però è stata rivalutata dai nutrizionisti e riproposta con il nome di "dieta mediterranea": facilita una nutrizione equilibrata per qualsiasi età e previene molte malattie. Naturalmente questo non vuol dire un ritorno alla "cucina povera", ma significa ridurre l'apporto enorme di energia dei consumi odierni realizzando un modello più equilibrato di alimentazione. In questo modello i cereali ritornano a essere gli alimenti principali insieme ai legumi, alla frutta e all'olio di oliva con una buona quantità di fibra e una quota equilibrata di grassi. Gli alimenti di origine animale, con giuste combinazioni, apportano i loro principi nutritivi, ma senza prevalere nei confronti degli alimenti di origine vegetale. Il cibo però non è solo nutrimento, ma anche "piacere" e quindi i fattori sensoriali quali l'olfatto, il gusto, la vista, sono quelli che ci guidano nella scelta degli alimenti. Questi piatti mediterranei hanno la capacità di attirare per il profumo genuino, per il gusto particolare e per le sensazioni di piacere. Anche i dolci rivelano nella loro composizione una semplicità nell'uso esclusivo di marmellata, mandorle, crema e olio di oliva (una volta anche lo strutto) e come lievito spesso un miscuglio di bicarbonato e cremore di tartaro (rispettivamente 10 e 20 gr). Il cibo ha anche un significato affettivo, che è alla base dello scambio di dolci durante le feste e in altre occasioni. Basti ricordare che si portano i dolci quando si va in visita a una persona amica ammalata e che, tradizionalmente, ancora oggi, a San Vito si regalano caffè e zucchero, se la famiglia è in lutto. Nella famiglia colpita dalla perdita di una persona cara, infatti, non si accende il fuoco per alcuni giorni, proprio a rappresentare il fatto che non vi è il piacere di preparare il cibo perché si è colpiti dal dolore. Sono i parenti più prossimi o gli amici che in tale situazione inviano la colazione o il pranzo o la cena, evidenziando nuovamente nel cibo un significato di profonda coesione. Quindi il cibo è anche mezzo di socializzazione e svolge un'azione culturale non solo perché è l'espressione del rapporto che si ha con i prodotti della terra, ma anche perché è l'espressione di modelli culturali e di significati simbolici. | << | < | > | >> |Pagina 141Indice delle ricetteAcciughe gratinate 136 Agnello "cacio e uova" 131 Baccalà fritto in pastella 116 Baccalà in umido con patate e peperoni 109 Barattoli di peperoni 30 Barattoli di pomodori a pezzetti 28 Bocconotti di Castelfrentano 96 Bocconotti di pasta di mandorle 92 Broccoletti di rapa strascinati 111 Brodetto (Il) 45 Brodo di cardone 117 Bucatini con grassetti 121 Cannoli alla crema 98 Cannolicchi (gnocchetti) con ceci e vongole 76 Cellipieni 1 88 Cellipieni 2 89 Cellipieni olio e vino 90 Cicerchiata 122 Cicoria e fagioli 113 Conserva di mele cotogne 73 Cozze gratinate 66 Cozze ripiene 66 Crema al cioccolato 100 Crema pasticcera 100 Crispelle (le) 120 Cuore al cioccolato 127 Cuore bianco 126 Fagioli bianchi all'olio 114 Fiadone (Il) 130 Frittura di pesce 63 Insalata di polpo 56 Linguine alle canocchie 59 Liquore alle arance, limoni e mandarini 103 "Lu rentrocele" 38 [...] | << | < | |