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| << | < | > | >> |IndicePrefazione di Pino Boero 5 Premessa di Stefano Panzarasa 9 Un libro, una storia di Stefano Panzarasa 12 OMAGGIO A GIANNI RODARI 17 CHI ERA GIANNI? 33 Autobiografia breve di Gianni Rodari 33 Discorsi ribelli. Gianni Rodari e alcune citazioni a cura di Stefano Panzarasa 35 Gianni Rodari di Marcello Argilli 40 Gianni Rodari, orecchio verde pacifista di Mariagrazia Pelaia 41 La pedagogia di Rodari: con fantasia e democrazia di Mario Di Rienzo 54 Il maestro Rodari di Antonio Pascazi 59 Il futuro in scatola. Attualità dell'ecologismo rodariano di Mariarosa Rossitto 60 Il pensiero ecologico in Rodari di Federica Pirero (con una nota di Stefano Panzarasa) 63 Intervista a Maria Teresa Ferretti Rodari a cura di Stefano Panzarasa e Roberto Pietrosanti 66 UN ORECCHIO CHE SERVE PER ASCOLTARE 71 Come nasce l'orecchio acerbo di Francesco Tonucci 71 Ascoltare è... una forza creativa. Il Programma GENS e Ragazzi del Parco di Anna Maria Cervoni 74 L'orecchio verde. Come Gianni Rodari provò a cambiare il mondo con una filastrocca di Stefano Panzarasa 76 FRA I BANCHI CON GIANNI 79 All'insegna della creatività e della fantasia di Giorgio Diamanti 79 La TV e i mostri di Giorgio Diamanti 83 La bambina dai capelli d'oro a cura di Giorgio Diamanti 86 Rodari, un maestro con la vocazione di educatore di Maria Luisa Bigiaretti 92 E ora cantiamo... la natura di Maura Tozzi 97 "La parola ai poeti e ai bambini". Convegno dedicato a Gianni Rodari di Stefano Panzarasa 101 Gianni Rodari. Un maestro indispensabile di Lisa Roberti 106 Ricordando Gianni Rodari. Un incontro a scuola con Maria Teresa Ferretti Rodari di Floriana D'Antonio 107 Un pranzo vegetariano con Gianni Rodari di Stefano Panzarasa 110 DA PARCO A PARCO 115 Un'esperienza rodariana al Parco della Fantasia di Mauro Caldera 115 Il Parco dei Monti Lucretili di Stefano Panzarasa 117 LE CANZONI DELL'ORECCHIO VERDE 123 L'ecologia acustica negli scritti di Gianni Rodari di Mario Piatti 123 Orecchioverde. Un cd ecopacifista dedicato a Gianni Rodari di Stefano Panzarasa 125 Le Canzoni dell'Orecchio Verde. Testi, commenti, aneddoti e... la pratica della fantasia di Stefano Panzarasa 128 Come ho arrangiato le canzoni di William Urbinati (con una lettera di Roberto D'Ambrosio) 150 Orecchioverde. Omaggio a Gianni Rodari di Silvia Irti 152 Piccoli critici di Pia Sgueglia e i suoi alunni e alunne 154 La solidarietà, la pace e la natura. Una piccola ricerca sulle poesie e filastrocche ecopacifiste di Gianni Rodari di Stefano Panzarasa 156 PICCOLA ANTOLOGIA DI ISPIRAZIONE ECOPACIFISTA RODARIANA 161 Lo scaffale dell'ecologia. Libri per salvare la natura di Gianni Rodari (con una nota di Stefano Panzarasa) 161 Per un bimbo che deve ancora nascere di Marta Letizia 164 Ho un amico di nome... di Vito Consoli 166 Il paesaggio è uno stato d'animo. Le lacrime degli animalisti di Luciana Marinangeli 169 Saper fare il pane. Un laboratorio di educazione ambientale dedicato a Gianni Rodari di Giuseppina Lodovisi 171 La filastrocca della sirena di Enxhi Mandija (con una nota di Stefano Panzarasa) 173 Rosso, Giallo, Verde di Giuseppe Arena 174 Come nasce una filastrocca. Gli errori creativi, la molecola dell'azoto e Gianni Rodari di Cris Didavide 178 Il favoloso Gianni. La Biblioteca Gianni Rodari di Roma di Piera Costantino 183 DUE MAESTRI PER UN MAESTRO di Walter Fochesato 189 DISEGNI DI MAURO MAULINI 193 DISEGNI DI EMANUELE LUZZATI 201 POSTFAZIONE 209 Gianni Rodari e la consapevolezza ecologica di Stefano Panzarasa 209 BIBLIOGRAFIA 213 Filastrocche e poesie di Gianni Rodari a sfondo ecopacifista a cura di Giorgio Diamanti 213 Bibliografia generale 220 RINGRAZIAMENTI 223 |
| << | < | > | >> |Pagina 5PrefazioneNon è facile immaginare, dopo le ricorrenze rodariane del 2010 (novant'anni dalla nascita, quaranta dalla "consacrazione" del Premio Andersen, trenta dalla scomparsa), nuovi percorsi critici dedicati a un autore che se dal punto di vista stilistico è stato "leggero e ridente come un Pierrot di Queneau ", da quello contenutistico ha affrontato temi nodali non solo nel territorio della formazione e della letteratura per l'infanzia, ma anche in campo civile. Ho sempre ritenuto, infatti, che Rodari sia stato un autore "completo" e se la definizione di "classico" affibbiatagli da Tullio De Mauro aveva risvegliato il suo spirito autoironico (il giorno della definizione girava per gli uffici di "Paese Sera" con un cartello che si era attaccato alla schiena con la scritta "Sono un classico"), probabilmente quella di "intellettuale" (non "scrittore per bambini" o "giornalista") nella sua semplicità e naturalezza l'avrebbe meglio soddisfatto; voglio dire che occorre togliere allo scrittore quella patina di comodo che lo vede divertente autore per bambini, capace di semplici giochi combinatori delle parole, padrone, al più, di tanti temi da declinare in favole spensierate, e restituirgli, invece, la complessità dell'invenzione e della scrittura, la rara dote di non aver mai disgiunto la fantasia dalla razionalità, il gioco dalla solidità dei valori morali e dal senso della partecipazione civile. Leggere e far leggere Rodari in modo completo è stata, dunque, opera meritoria portata avanti negli anni da molti critici; il ristagno, il rischio della ripetizione, però, erano dietro l'angolo e occorreva trovare strade nuove, inediti percorsi e chi meglio di un artista poteva farlo? Stefano Panzarasa, di cui apprezziamo qui Le canzoni dell'Orecchio Verde, ci confessa in apertura che la storia di questo libro rappresenta anche la sua "storia di questi ultimi anni, sia professionale e scolastica, sia relativa alla vita quotidiana nel luogo dove vive e lavora" ed è proprio questa capacità di mescolare storie personali e storie fantastiche che mi ha colpito fin dall'inizio del nostro rapporto epistolare: Stefano raccontava la sua scoperta di un Rodari ecopacifista e parlava anche di sé e del suo mondo, Stefano musicava le poesie di Gianni e scopriva un ritmo, una sonorità nuove che rendevano testi di quarant'anni fa ancora più vivi e attuali; ho visto crescere il libro fra entusiasmi e domande, nascite e (purtroppo) morti e ad ogni tassello Stefano raccontava un po' della sua storia che era, ad un tempo, storia di Gianni e storia nostra: i saggi e gli articoli qui pubblicati diranno con chiarezza che la tesi di un Rodari ecopacifista non è campata in aria (del pacifismo fin dalle sue "declinazioni" degli anni Cinquanta sapevamo, ma ignoravamo abbastanza l'esistenza di una componente ecologista qui posta in evidenza), ma ci parleranno anche dell'odierna "fruibilità" della sua opera. Per chi - come me - si è occupato in passato di "menù" rodariani e vi ha trovato "portate" leggere, ma sapide, non è stata una sorpresa trovare in "Un pranzo vegetariano con Gianni Rodari" piatti gustosi e provocatori, capaci di segnalarci che anche nell'alimentazione esistono processi di conformismo e omologazione che si possono combattere con un'educazione alle "diversità" gastronomiche e letterarie. Il libro è articolato in svariate sezioni ("Chi era Gianni?"; "Un orecchio che serve per ascoltare"; "Fra i banchi con Gianni"; "Da Parco a Parco"; "Le canzoni dell'Orecchio Verde"; "Piccola antologia di ispirazione ecopacifista rodariana") che qualche "palato fine" (come si vede siamo sempre in ambito gastronomico) della critica potrebbe trovare perfino eccessive; è proprio dalla molteplicità delle sezioni che emerge - a parer mio - la ricchezza del lavoro di Panzarasa e, implicitamente, la ricchezza degli stimoli che partono dai testi di Gianni: Panzarasa dà voce anche a quei non "addetti ai lavori" che sono i bambini e questa a me sembra una salutare provocazione verso noi "adulti", studiosi di letteratura per l'infanzia, che troppo spesso parliamo in circoli chiusi e corriamo il rischio di perdere quel poco di "orecchio acerbo" che - dato il nostro "mestiere" - ancora ci rimane. Grazie, dunque, Stefano di aver ospitato anche le belle ingenuità dei bambini: i bambini russi lo credevano altissimo - scrisse qualcuno nel 1980 -, il nostro Antonio Pascazi (quinta primaria nel 2010) definisce Rodari "un grande maestro [che] insegnava nelle scuole con un animo diverso...". Noi sappiamo che Gianni non era altissimo e aveva fatto il maestro per un tempo molto breve, ma non importa, perché i bambini russi e Antonio Pascazi ci hanno comunicato una fondamentale verità: quello che conta nei processi formativi non è tanto la banale, "oggettiva" (ma esiste un'oggettività pedagogica?) corrispondenza fra quello che si trasmette e che pedissequamente si "immagazzina" nella mente, quanto la personale rappresentazione di ciò che abbiamo appreso, le "figure" interiori - solo nostre - che siamo riusciti a creare, l'interpretazione "aperta" capace di portarci "più in là": "Sì", Rodari era "piccolo" di statura ma ugualmente era "altissimo"; "Sì", Rodari ha fatto poco il maestro, ma è stato ugualmente un Maestro che "con calma si metteva vicino [al lettore] che era in difficoltà così da non abbandonarlo" (Pascazi). Un libro, questo, tutto da leggere e da ascoltare e, una volta arrivati al fondo, converrà ripetere fra noi la conclusione di C'era due volte il barone Lamberto: "Ogni lettore scontento del finale, può cambiarlo a suo piacere, aggiungendo al libro un capitolo o due. 0 anche tredici. Mai lasciarsi spaventare dalla parola FINE". PINO BOERO | << | < | > | >> |Pagina 9PremessaGianni Rodari è stato uno dei più grandi autori del Novecento italiano e le sue idee di pace, solidarietà, uguaglianza, amore per la natura e per l'infanzia, sono state espresse attraverso numerosissime poesie e filastrocche e anche racconti, a partire dagli anni Cinquanta e Sessanta, fino a tutti gli anni Settanta. Le sue opere, rivolte non solo al mondo dell'infanzia ma anche agli adulti, hanno precorso i tempi, indicando un sentiero di consapevolezza ecologica e di grande empatia con bambini e bambine di diverse generazioni, la vita, la natura e il nostro pianeta, e sono al giorno d'oggi sicuramente ancora di grande attualità per tutti coloro che si sentono vicini al pensiero ecopacifista. L'idea di trattare Rodari come poeta, visionario, sognatore ed ecologista ante litteram, nasce da una personale ricerca di sue poesie e filastrocche che definisco ecopacifiste, iniziata quasi per caso quando, nel 2004, lessi e musicai la filastrocca "Un signore maturo con un orecchio acerbo", che normalmente chiamo la canzone dell'"Orecchio Verde", pubblicata l'anno prima della sua scomparsa, quasi un testamento ecologico di Gianni Rodari. La ricerca vera iniziò a Roma, quando andai alla Biblioteca Nazionale e alla Biblioteca Centrale dei Ragazzi per visionare tutti i libri di Rodari, trovare molte poesie e filastrocche interessanti dal punto di vista ecologista, musicarle e cominciare a studiarle. Questo libro rappresenta anche la mia storia di questi ultimi anni, sia professionale e scolastica, sia della vita quotidiana di dove vivo e lavoro (la Bassa Sabina), rapportata allo studio e alla pratica delle idee rodariane ecopacifiste, la pratica della fantasia, come amo definirla, in omaggio al capolavoro di Rodari, Grammatica della fantasia. È stato anche importante aver musicato negli anni circa quaranta poesie e filastrocche, aver ragionato sui loro significati, averle cantate in tante occasioni e con migliaia di bambini e bambine, e, non per ultimo, nel corso di questi anni, aver avuto la fortuna di conoscere tante belle persone del mondo rodariano che hanno avuto il piacere di accompagnarmi nell'avventura di questo libro come autori. Cito una persona per tutti, Maria Teresa Ferretti, moglie di Gianni Rodari, una donna eccezionale, ormai una cara amica, che sin da quando le parlai la prima volta tanti anni fa un po' emozionato, e le spiegai che vedevo in Gianni Rodari un ecologista ante litteram, mi ha sempre incoraggiato in questo percorso di studio e di vita. Le canzoni composte e cantate da me, sono state successivamente arrangiate e suonate da amici musicisti e tredici di queste, tra le più significative, sono confluite nel cd, Orecchioverde, inizialmente autoprodotto e che ora, grazie agli amici di Stampa Alternativa, si trova allegato al libro. In omaggio all'attualità del messaggio rodariano sempre valido per tutte le età, gli arrangiamenti sono stati pensati e suonati volutamente in chiave moderna, ma anche con riferimenti alle epoche musicali in cui Rodari compose i testi (ricordo che Rodari stesso da giovane suonava il violino), e quindi spaziano dal genere folk, rock, punk, reggae, swing, e così via, per rendere le canzoni godibili e adatte a tutte le età. Nel libro si trova anche un mio saggio che analizza tutti i tredici testi delle relative canzoni del cd Orecchioverde e le loro applicazioni in termini di esperienze pratiche come ecolaboratori di educazione ambientale rivolti alle scuole (per esempio il laboratorio del saper fare il pane, tratto dalla poesia-canzone "Il pane", una delle più care a Gianni Rodari stesso), ma anche come pratica di vita ecologica per tutti verso un "mondo migliore". Due parole a cui Rodari teneva molto e che ricorrono spesso nei suoi discorsi. Quello che traccia Rodari, in senso ecologista profondo, è un sentiero che potrebbe portarci, se ce la faremo, proprio in un mondo migliore, ma non ci è dato sapere quando ci arriveremo, e se ci arriveremo noi o le future generazioni, perciò è importante la pratica quotidiana, una scelta di vita ecologicamente responsabile che ogni giorno nel luogo dove viviamo, a casa e persino a tavola, può dare un senso alla nostra vita. Ed ecco le sue poesie e filastrocche ispirarci tale pratica, ogni giorno, con i nostri cari, a scuola, con gli amici al lavoro, nel territorio dove viviamo, in armonia con la natura, le piante, gli animali, le montagne, i fiumi, i mari e il cielo, sentendoci come parte di una grande famiglia. Rodari stesso, nel finale del libro La storia degli uomini, afferma: Il mondo di domani può essere migliore, più giusto e più libero. Un mondo senza prepotenze, senza fame, senza ignoranza. Un mondo più unito, più fraterno. Se questo mondo nascerà domani o tra cinquant'anni o cento, e che aspetto avrà, non sappiamo: ma che altro ci rimane da fare se non lavorare per il suo avvento, costruirlo giorno per giorno, in modo che corrisponda ai nostri sogni. Questo libro, però, è soprattutto una riflessione corale di più autori di varie professioni, competenze ed età, compresi alunni e alunne delle scuole (omaggio alle numerose visite del poeta in tante scuole di tutta Italia), su un Gianni Rodari sempre più attuale e significativo per la crescita della coscienza ecologica comune. Inoltre, il libro ospita alcuni contributi speciali di autori che si sono ispirati a Rodari, documenti scritti da Rodari stesso, conservati nell'Archivio del Centro Studi Rodari di Orvieto, poesie e filastrocche varie scritte da bambine, bambini e adulti, un piccolo ma significativo scritto di Marcello Argilli, e persino il finale inedito di un racconto, "La bambina dai capelli d'oro", che Rodari iniziò nella classe elementare dove insegnava Giorgio Diamanti, terminato, poi, dagli alunni stessi. Anche Rodari sembra approvare la scelta di un libro scritto a più mani quando, nel finale della poesia "Proverbi" (Il libro degli errori), afferma: "Dice un proverbio con la muffa / Chi sta solo non fa baruffa / Questa, io dico, è una bugia / Se siamo in tanti, si fa allegria". E allora posso solo sperare che chi leggerà il libro e ascolterà il cd, troverà tutto divertente... | << | < | > | >> |Pagina 128Non era tanto giovane, anzi era maturato Cambiai subito posto per essergli vicino Signore, gli dissi dunque, lei ha una certa età Rispose gentilmente: — Dica pure che sono vecchio È un orecchio bambino, mi serve per capire Ascolto quel che dicono gli alberi, gli uccelli, Capisco anche i bambini quando dicono cose Così disse il signore con un orecchio acerbo | << | < | > | >> |Pagina 129| << | < | > | >> |Pagina 131Se la diamo a un generale, Se la diamo a un avaro Se la diamo a un calciatore Il meglio da fare se ci salgono a cavalcioni anzi la sproneranno Della luna ippogrifo | << | < | > | >> |Pagina 132Non mandateci una banchiere Non mandateci un ministro A da essere un poeta A sognare i più bei sogni Or che i sogni e le speranze | << | < | |