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| << | < | > | >> |Indice6 IL PROGETTO È OVUNQUE Ovvero la necessità è sempre madre dell'invenzione DESIGN IS EVERYWHIERE. Or necessity is always the mother of invention Beppe Finessi 9 LOW-COST DESIGN Un catalogo di oggetti e comportamenti che definiscono lo scenario post-surrealista del futuro LOW-COST DESIGN A catalogue of objects and behaviours that define the post-surrealist scenario of the future Francesco Morace 12 LA MODIFICAZIONE COME SCULTURA SOCIALE MODIFICATION AS SOCIAL SCULPTURE Pier Luigi Sacco 14 LOW-COST DESIGN Conversazione tra Daniele Pario Perra ed Emiliano Gandolfi LOW-COST DESIGN Conversation between Daniele Pario Perra and Emiliano Gandolfi 35 OGGETTO ODJECT 117 AZIONE ACTION 214 BIOGRAFIA 215 BIOGRAPHY |
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Un catalogo di oggetti e comportamenti che definiscono lo scenario
post-surrealista del futuro
Darwin dopo 20 anni dal suo viaggio intorno al mondo pubblicò il testo sull'origine della specie, e il viaggio e l'osservazione furono la base stessa della sua teoria. La capacità di osservare, comparare e poi interpretare le piccole stranezze e le discontinuità della natura permise l'elaborazione e la scrittura della teoria scientifica che sconvolse il mondo. Anche le tendenze socio-culturali vanno studiate e analizzate nel tempo, attraverso la logica progressiva della competizione e della comparazione, proprio come le specie animali. È necessario un occhio sociologico per inquadrare il contesto e le caratteristiche di base di una tendenza, per poi applicare altri eventuali tecniche e discipline come la psicologia, l'antropologia, la semiologia... Le tendenze – anche creative ed estetiche - o hanno una base sociologica, o sono destinate a durare pochi anni e a nutrire l'illusione che tutto cambia, tutto sfugge alla profondità dell'analisi, condannandoci a un eterno presente imprevedibile, in un orizzonte post-moderno inafferrabile e perverso. Il lavoro decennale sugli oggetti, sui contesti, sulle fruizioni, che Daniele Pario Perra ha realizzato e che viene presentato in questo libro illustrato, ripropone una lettura quasi biologica del rapporto con gli oggetti, con gli spazi, con una mirabile economia dello scarto, e dimostra che è possibile comprendere le tendenze, seguirne logiche e articolazioni, adattamenti e declinazioni locali, aggregazioni e speciazioni globali, selezione e appropriazione settoriale, con grande continuità e profondità. Ragionando sugli interstizi sociali, sulle nuove povertà, su categorie che in genere non sono considerate né economiche, né creative, e quindi non contemplate nei manuali disciplinari, ma che invece emergono dalle analisi antropologiche su milioni di persone. La grandezza di Darwin – che quando compie il suo fatidico viaggio intorno al mondo ha in realtà una preparazione da geologo – è quella di aver utilizzato un occhio sociologico per leggere l'evoluzione biologica e le scienze della natura. Ciò che infatti era mancato a Lamarck – naturalista francese che aveva intuito la teoria dell'evoluzione – era la capacità di adottare una interpretazione dell'evoluzione che implicasse per esempio la legge della selezione naturale. Ciò che rende Darwin il padre della visione del mondo che ha sconvolto la cognizione stessa dell'uomo è proprio il suo talento sociologico, un punto di vista interpretativo e non puramente descrittivo, che gli permette di ragionare non tanto sui singoli soggetti della sua osservazione, ma altresì sulle popolazioni e le loro connessioni nello spazio e nel tempo. Potremmo dire lo stesso – dal punto di vista del progetto, del design e della creatività spontanea – per il lavoro esteso e internazionale di Daniele. Ciò che ha qualificato il punto di vista biologico di Darwin è il viaggio, l'osservazione, la capacità di comparare le piccole differenze nella morfologia di piante e animali: il famoso becco del fringuello che in isole diverse assume forme diverse. Il dettaglio che fa la differenza. Secondo le unità di tempo e di spazio che hanno trasformato l'attività naturalistica in sociologia della specie: il primo cool hunter della storia. Il cool hunting che con il Future Concept Lab realizziamo da vent'anni vede infatti la necessità di comparare e interpretare il materiale raccolto in quaranta città del mondo – relativo alle tendenze nella vita quotidiana – come il primo obiettivo per comprendere le direzioni del futuro: anche per questo abbiamo attivato cinquanta corrispondenti che nelle loro città fungono da antenne sul territorio. Abbiamo ormai su questo tema realizzato il primo corso on line di trend foundation e cool hunting, che si chiama Trendsgymnasium, e che aiuta appunto le persone a individuare e approfondire i trend in termini di evoluzione. In linea con questo obiettivo, il lavoro fotografico e antropologico di Daniele costituisce una base simile di descrizione e interpretazione dei valori e dei comportamenti quotidiani nel consumo e nella vita delle persone. Ciò che può essere insegnato nei corsi che Daniele conduce in diverse università del mondo è proprio questa necessità e capacità di uno sguardo trasversale, non disciplinare, eclettico ed eretico, sullo scenario della vita quotidiana incarnata nei suoi comportamenti. Darwin ha poi aperto la strada alla scienza della complessità, alla trans-disciplinarietà teorizzata e applicata nei suoi libri da Edgar Morin che parla a questo proposito di paradigma perduto, cioè di una necessità crescente di lavorare sulle scienze della vita rispettandone l'integrità e le molteplici sfaccettature. E imparando a imparare partendo da questi presupposti. Senza riduzionismi e steccati disciplinari. Interessanti a questo proposito le ultime esplorazioni della neuro-estetica che ci avvicinano a un destino neo-rinascimentale, con i neuroni a specchio che fungono da attrattori di emozioni estetiche che cambiano la percezione cognitiva del mondo e delle esperienze, riconoscendo la rilevanza della forma e del sentire estetico. Proprio in Italia, a Parma, un gruppo di lavoro formato da scienziati e neurobiologi ha infatti dimostrato che l'uomo non è solo un animale sociale, ma anche e soprattutto un animale "empatico", in grado cioè di soffrire ed emozionarsi per gli altri e insieme agli altri. Quando assistiamo a uno spettacolo coinvolgente ci commuoviamo, ci mettiamo nei panni dell'altro, soffriamo con lui: ci rispecchiamo nelle esperienze altrui. Perfino l'ultimo best seller di Dan Brown, Il Simbolo Perduto, è dedicato alla noetica, e cioè alla conoscenza intuitiva. Lo stesso avviene nella relazione con il territorio, con gli oggetti, con lo scenario spaziale, nel quale ci rispecchiamo. Ecco l'importanza dei "neuroni a specchio". Ed è proprio qui che si inserisce l'importanza della relazione con gli oggetti quotidiani, con il territorio, con la città, con la casa, di cui il lavoro di Pario Perra è tanto ricco: un catalogo di comportamenti figurati e di oggetti stravolti e decontestualizzati. In uno spazio progettato spontaneamente da persone che sempre più si trasformano in consum-autori, essi stessi cool hunter nel senso che pescano creativamente nel grande serbatoio della storia e dell'immaginario collettivo per costruire i loro paesaggi vitali e i loro desideri del futuro. Francesco Morace | << | < | > | >> |Pagina 151 / INTRO-BLOGLow-cost Design è una ricerca sull'essenza della creatività spontanea. È un progetto che nasce da una considerazione molto semplice: siamo circondati da migliaia di oggetti e strutture che non seguono le regole della progettazione convenzionale, questi non sono solamente prodotti dell'ingegno, ma indicatori culturali della progettualità collettiva. Low-cost Design è un database delle "arti applicate", copre uno spettro di analisi che va dalla progettazione alla sociologia del territorio e di conseguenza affronta anche la storia. Una banca dati costituita prevalentemente da immagini senza alcuna descrizione testuale, come in un grande dizionario visuale della creatività: più di 7000 immagini relative al cambio d'uso degli oggetti e del territorio attraverso l'azione dei suoi abitanti. Sia lo studio dell'oggetto sia quello del territorio consente di investigare quei simboli che influiscono nella definizione del concetto d'identità, locale o personale. Le immagini sono frutto del patrimonio interdisciplinare che lega la cultura della progettazione alle discipline di studio sociale, e fornisce indicazioni parallele a vari campi di studio, quali la storia, l'economia e la politica. L'invenzione di nuovi strumenti come altre tipologie di progettazione di tipo spontaneo, informale, evidenzia la creolizzazione come dato costante nel tempo, frutto di millenni di relazioni ed esperimenti. La sezione degli oggetti è divisa in 5 livelli, o gradi di trasformazione: intendendo il livello massimo come la più ampia capacità intuitiva nel coniugare funzioni risolutive e alti criteri di utilità, semplicità d'uso e replicabilità assoluta. Un'altra sezione è dedicata alle azioni sul territorio, divisa a sua volta in 6 categorie, o analisi comportamentali: pianificazione territoriale privata, commercio creativo, interazioni tra pianificazione pubblica e progettazione privata, soluzioni personali alla carenza di servizi pubblici, comunicazione sociale e commerciale, sicurezza personale e controllo del territorio. | << | < | > | >> |Pagina 36| << | < | > | >> |Pagina 52| << | < | > | >> |Pagina 94| << | < | > | >> |Pagina 109| << | < | > | >> |Pagina 115| << | < | |