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| << | < | > | >> |IndiceGeorges Perec Tentativo di esaurimento di un luogo parigino 7 Alberto Lecaldano TELP.1 Appendice a Tentativo di esaurimento di un luogo parigino 55 |
| << | < | > | >> |Pagina 7Ci sono molte cose a piace Saint-Sulpice, ad esempio: il municipio, un ufficio del Ministero delle finanze, un commissariato, tre caffè di cui uno è anche rivendita di tabacchi, un cinema, una chiesa dove hanno lavorato Le Vau, Gittard, Oppenord, Servandoni e Chalgrin e che è dedicata a un cappellano di Clotario II che fu vescovo di Bourges dal 624 al 644 e che si festeggia il 17 gennaio, un editore, un'impresa di pompe funebri, un'agenzia di viaggi, una fermata di autobus, un sarto, un albergo, una fontana decorata con le statue dei quattro grandi oratori cristiani (Bosseut, Fénelon, Fléchier e Massillon), un'edicola, un negozio di articoli sacri, un parcheggio, un istituto di bellezza, e ancora molte altre cose.
Molte, se non la maggioranza, di queste cose sono state
descritte, inventariate, fotografate, raccontate o segnalate.
Il mio proposito nelle pagine che seguono è stato
piuttosto di descrivere il resto: quello che generalmente
non si nota, quello che non si osserva, quello che non ha
importanza: quello che succede quando non succede
nulla, se non lo scorrere del tempo, delle persone, delle
auto e delle nuvole.
1 la data : 18 ottobre 1974 l'ora : 10,30 Il luogo : Tabacchi Saint-Sulpice Il tempo : Freddo secco. Cielo grigio. Qualche schiarita. Appunti per un inventario di alcune delle cose strettamente visibili: - Lettere d'alfabeto, parole: "KLM" (sulla borsa di un passante), una "P" maiuscola che significa "Parcheggio"; "Hôtel Récamier", "St-Raphaël", "il risparmio alla deriva", "Posteggio taxi", "Rue du Vieux-Colombier", "Brasserie-bar La Fontaine Saint-Sulpice", "P ELF", "Parcheggio Saint-Sulpice". - Simboli convenzionali: frecce sotto la "p" dei parcheggi, una leggermente rivolta verso il suolo, l'altra orientata in direzione di rue Bonaparte (lato Luxembourg), almeno quattro cartelli di senso vietato (un quinto si riflette in uno degli specchi del caffè). - Numeri: 86 (in alto su un autobus della linea 86, sopra l'indicazione della destinazione: Saint-Germain des Prés), 1 (targa del n. 1 di rue du Vieux-Colombier), 6 (sulla targa che indica che ci troviamo nel 6° arrondissement di Parigi). - Slogan sfuggenti: "Dall'autobus guardo Parigi". - In terra: ghiaia pressata e sabbia. - Pietre: i bordi dei marciapiedi, una fontana, una chiesa, case... - Asfalto - Alberi (pieni di foglie, spesso ingiallite) - Un pezzo piuttosto grande di cielo (forse 1/6 del mio campo visivo) - Un nugolo di piccioni che cala improvvisamente sullo sterrato al centro della piazza, tra la chiesa e la fontana - Veicoli (bisogna fare il loro inventario) - Esseri umani - Una specie di bassotto - Una forma di pane (una baguette)
- Un'insalata (riccia?) che in parte esce da una sporta
Traiettorie: Il 96 va a gare Montparnasse L'84 va a Porte de Champerret Il 70 va a place du Dr Hayem, Maison de l'ORTF L'86 va a Saint-Germain des Prés Esigete il Roquefort Société l'originale nel suo ovale verde. Dalla fontana non esce un filo d'acqua. Qualche piccione si è posato sul bordo di una delle vasche. Sullo sterrato, ci sono alcune panchine, panchine doppie con schienale unico. Dal mio posto posso contarne sei. Quattro sono libere. Sulla sesta tre barboni fanno dei gesti classici (bere del rosso attaccati alla bottiglia). Il 63 va a Porte de la Muette | << | < | > | >> |Pagina 203La data : 18 ottobre 1974 l'ora : 15,20 Il luogo: Fontaine Saint-Sulpice (il caffè) Più tardi, sono andato al bar tabacchi Saint-Sulpice. Sono salito al primo piano, una sala triste, piuttosto fredda, occupata solo da un quintetto di giocatori di bridge quattro dei quali stavano giocando tre fiori. Sono sceso di nuovo e mi sono seduto al tavolino che avevo occupato la mattina. Ho mangiato un paio di salsicce bevendo un bicchiere di bourgueil. Ho visto ancora autobus, taxi, auto private, pullman turistici, camion e camioncini, biciclette, motorini, vespe, moto, un triciclo delle poste, una moto-scuola, un'auto-scuola, donne eleganti, vecchi belli, vecchie coppie, gruppi di bambini, persone con borse, con borselli, con valige, con cani, con pipe, con ombrelli, con la pancia, vecchie rugose, vecchi cretini, giovani cretini, dei bighelloni, dei fattorini, degli imbronciati, dei chiacchieroni. Ho visto anche Jean-Paul Aron, e il padrone del ristorante "Les trois canettes" che avevo già intravisto la mattina. Adesso sono al Fontaine St-Sulpice, seduto in modo da dare le spalle alla piazza: le macchine e le persone che il mio sguardo scopre vengono dalla piazza o stanno per attraversarla (a eccezione di alcuni pedoni che possono venire da rue Bonaparte). Parecchie nonne con i guanti hanno spinto delle carrozzine Si prepara la giornata nazionale delle persone anziane. È entrata una signora di 83 anni, ha fatto vedere la sua cassetta per le offerte al padrone del caffè, ma è uscita senza tenderla verso di noi. Sul marciapiede, c'è un uomo scosso, ma non ancora devastato, dai tic (movimenti della spalla come se avesse continuamente prurito al collo); tiene la sigaretta nello stesso mio modo (tra il medio e l'anulare): è la prima volta che trovo in un altro questa abitudine. Paris-Vision: è un pullman a due piani, non molto pieno. Sono le quattro e cinque. Stanchezza degli occhi. Stanchezza delle parole. Una due-cavalli verde mela (ho freddo; ordino un'acquavite stagionata) Di fronte, al bar tabacchi, i giocatori di bridge della sala del primo piano si concedono un po' d'aria Un poliziotto in bicicletta parcheggia la sua bicicletta ed entra dal tabaccaio; ne esce quasi subito, non so cosa abbia acquistato (sigarette? una penna a sfera, un francobollo, caramelle, un pacchetto di fazzoletti di carta?) Pullman Cityrama Un motociclista. Un furgoncino citroén verde mela. Si sentono suoni imperativi di clacson. Una nonna spinge una carrozzina; indossa un mantello Un postino con la sua borsa Una bicicletta da corsa fissata sulla parte posteriore di un'auto ribassata Un triciclo delle poste, un camioncino delle poste (è l'ora del ritiro dalle buche delle lettere?) Ci sono persone che leggono camminando, ce ne sono poche, ma ce ne sono. Una méhari verde Un neonato in carrozzina emette un breve gridolino. Assomiglia a un uccello: occhi blu, fissi, incredibilmente interessati a quello che scoprono. Un vigile ausiliario con la tosse mette una contravvenzione a una Morris verde Un uomo porta un colbacco di astrakan. Poi un altro. Un ragazzo con berretto da scolaro inglese; attraversa facendo attenzione a camminare solo sui segni. Un postino con la borsa Due vigilesse vivaci Due cani fratelli tipo Milou Un uomo con un berretto tipo curato Una donna con uno scialle Una nonna con la carrozzina Un uomo con colbacco (è lo stesso, ritorna) Un curato con berretto (un altro) Cappe, turbanti, stivali, berretti da marinaio, sciarpe, corte o lunghe, agente con il chepì, pellicce, valigie, ombrello Un addetto alla consegna dei telegrammi in bicicletta Una coppia di inglesi (entrano nel caffè parlando nella loro lingua): il suo cappotto è lungo come lui Una ragazza con delle corte trecce divora un babà (è un babà? sembra un babà) Una donna con una baguette. Un'altra. Sono le cinque meno un quarto. Ho voglia di distrarmi.
Leggere "Le Monde". Andare in un altro bar.
Pausa. | << | < | |