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| << | < | > | >> |Pagina 3Uno dei resoconti di viaggio più belli del mondo è A Sentimental Journey through France and Italy by Mr Yorick (1767) dell'impareggiabile Laurence Sterne. Nel Proemio all'opera, che Sterne, giocando come sempre con le convenzioni, colloca non all'inizio ma al capitolo 7 del primo libro, troviamo una deliziosa catalogazione dei vari tipi di viaggiatore: "Viaggiatori oziosi, viaggiatori curiosi, viaggiatori menzogneri, viaggiatori boriosi, viaggiatori vani, viaggiatori collerici. Seguono poi i viaggiatori per necessità: il viaggiatore delinquente e criminale, il viaggiatore sfortunato e innocente, il viaggiatore semplice e per finire (mi sia concesso) il viaggiatore sentimentale (con cui mi riferisco a me stesso), che ho viaggiato (ed ora mi accingo a darne il resoconto) spinto da necessità e besoin de voyager non inferiori a quelli di tutti gli altri". Come scopriamo leggendo il libro, il "viaggiatore sentimentale" è un uomo che si sposta non per affastellare conoscenze, né per assolvere i doveri del turista, bensì per aprirsi con tutta l'anima a esperienze in luoghi nuovi, entrando in contatto così profondo con modi di sentire diversi da tornare a casa cambiato. Un viaggiatore ideale. Sembra facile esserlo, eppure i viaggiatori sentimentali sono pochi. Proprio l'accessibilità del turismo toglie serietà e solennità al viaggiare di molti. Non è così per Peynet che, pur con tutta la sua apparente ingenuità, potrebbe quasi sperare di essere annoverato da Sterne nella schiera eletta dei viaggiatori sentimentali. A differenza di Yorick, che viaggia da solo e pronto ad innamorarsi, l'io narrante di Peynet viaggia portandosi la donna amata da casa. Del resto qualche piccola sicurezza in viaggio bisogna pur concedersela. Alcuni viaggiatori inglesi del '700 si portavano addirittura dietro il letto! Una volta in Italia, Peynet visita i siti celebri ma non si accontenta dei "luoghi comuni": spalanca gli occhi e si apre alla meraviglia. È per la speciale limpidezza del suo sguardo che riesce a vedere quanto l'Italia sia piena di preti, suore e carabinieri, quanto Milano sia piena di pioggia, il cielo di uccelli e le strade di innamorati. Con la scusa del suo sguardo infantile Peynet riesce a sorridere di tutto e tutti senza offendere nessuno.
Carla Muschio, ottobre 2001
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