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| << | < | > | >> |Pagina 39PROBLEMA - Parola usata per dire che non c'è: non c'è problema. Variante euforica: no problem. Tipica di esistenze assillate da troppi problemi. Ha una funzione liberatoria e per questo ricorre anche quando non è il caso. Mi può portare in via Bixio? Non c'è problema. Poi ci si impiega cinquantacinque minuti. Questo è il problema. | << | < | > | >> |Pagina 39INCREDIBILE - Usato per attirare l'attenzione su ciò che stiamo dicendo, perciò usato continuamente. Suscita rassegnazione in chi lo ascolta, perchè non si tratta mai dell'incredibile, ma solo di ciò che è scarsamente credibile. Ho fatto un incontro incredibile (detto per «interessante»). Ma l'interesse di chi ascolta è già scemato. Ho conosciuto una donna incredibile. L'interesse è zero. Incredibile è, alla lettera, solo chi lo dice.| << | < | > | >> |Pagina 40SIMPATICO - Riservato a oggetti pregiati, un arazzo fiammingo, un archibugio istoriato, una lucerna romana. Vorrebbe esprimere famigliarità con la cultura e il denaro, ma non ci riesce.| << | < | > | >> |Pagina 41FILOSOFIA - Amata da dirigenti, imprenditori, allenatori. La nostra filosofia. Non è la filosofia che non sono riusciti a frequentare, ma la controfigura con cui possono andare a letto.| << | < | > | >> |Pagina 41DICIAMO - Plurale humilitatis, diverso da quel "noi" maiestatis a cui gli studenti contrappongono un "io" insicuro. «Diciamo» è pacioso e bonario, tende a cooptare gli ascoltatori in affermazioni che riguardano solamente chi le pronuncia. Sornionamente democratico, modestamente capzioso, è usato da tutti, atleti, clinici, capiservizio. È il coro delle individualità negli anni Novanta.| << | < | > | >> |Pagina 41IN QUALCHE MODO - Emergente, anzi emerso. In alcuni intellettuali avalla l'idea che, «in qualche modo», tutto si possa dire e che si possa dire tutto. Che la prigione è l'unico spazio libero che conosciamo. O che il presente è il ricordo del fututo. In qualche modo.| << | < | > | >> |Pagina 42RILEGGERE - Si usa per i classici che si leggono per la prima volta.| << | < | > | >> |Pagina 42EPOCALE - Mutamento epocale. Ce n'è ogni giorno.| << | < | > | >> |Pagina 44Il problema del nostro tempo pare sia un altro neologismo, il "know how", il sapere come. È diventata una locuzione propiziatoria, una giaculatoria sedativa. Non manca mai nelle riunioni cosiddette progettuali, dove, di fronte a una complicazione, c'è sempre chi annuisce: «È un problema di know how»; e ha l'impressione, condivisa da lui solo, di averlo in parte risolto. | << | < | > | >> |Pagina 45 [ target ]Così "target", inteso come insieme dei consumatori, significava all'origine bersaglio; ma chi lo cita prova il brivido euforico di averlo già colpito.Le connotazioni militari, insieme con l'immagine - triviale, ma efficace - della incorporata «targa», rendono questa parola irresistibile. | << | < | > | >> |Pagina 55[...] AEROMOBILE - Termine usato dagli altoparlanti negli aeroporti italiani, quando l'aereo ritarda. Esprime tecnicità, efficienza, rinnovamento. | << | < | > | >> |Pagina 55ALLUCINANTE - L'aggettivo più comune nell'età degli allucinogeni. In Italia lo si può sostituire con normale. Una lettera impiega otto giorni da un quartiere all'altro? Normale. Una lettera impiega un giorno? Allucinante.| << | < | > | >> |Pagina 57PRATICAMENTE - Avverbio prediletto per ridurre l'ignoto al noto. Popolare tra gli studenti. Praticamente il misticismo di Caterina da Siena. Praticamente ciò che non sarà mai pratico è pratico.| << | < | > | >> |Pagina 61EXECUTIVE - Chi dirige. In Italia non ha avuto lo stesso successo che manager, perché non richiama chi maneggia, ma chi esegue. | << | < | > | >> |Pagina 64SOLDATI - Operatori di pace.| << | < | > | >> |Pagina 91C'è un piacere più intenso, per chi ama i libri di antiquariato? Sì. È sfogliarne un catalogo. Niente uguaglia la gioia di cercare - l'occhio concentrato e mobile del vizio - i titoli bramati, differendo spesso l'attimo fatale, per aumentare l'ebbrezza o attenuare la deluzione. | << | < | > | >> |Pagina 94 [ libri ]1) Non acquistare i libri per leggerli questa sera. Ma acquista solo quei libri che, anche questa sera, avresti voglia di sfogliare. A volte ho acquistato libri pensando che in futuro mi avrebbero interessato. E me ne sono pentito. Da allora penso sempre alla ipotesi della sera. 2) Fidati degli aspetti cosiddetti superficiali: la copertina, la grafica, l'impaginazione, il titolo. Parlano come certe etichette sobrie di vini nobili. Mi è accaduto, seguendo le apparenze, di scegliere al buio e di scoprire per questa via autori, libri, editori. Sono solo i superficiali, diveva Wilde, che non si fidano della prima impressione. 3) Tra un libro "di" Einstein e un libro "su" Einstein scegli il primo. C'è più da imparare dalla oscurità di un maestro che dalla chiarezza di un discepolo. Gli scopritori di continenti hanno disegnato contorni sempre imprecisi delle coste, che oggi qualsiasi agenzia turistica è in grado di correggere. Preferisco chi ha scoperto i continenti. 4) Se un libro ti attira "veramente", non badare al prezzo. È il modo più sicuro per fare debiti, ma anche per evitare le recriminazioni di una vita. Il rammarico per un acquisto sbagliato è niente in confronto all'angoscia per un acquisto mancato. ... 9) Quando il prezzo ti turba, pensa alla parola magica, alibi di tutti gli affari irreali: investimento. 10) Quello che Forster auspicava per i personaggi dei romanzi, l' "espansione", pensalo per la tua biblioteca. | << | < | > | >> |Pagina 99Nuotare nella povertà. L'assente ha sempre ragione Pesce piccolo mangia pesce grosso. Pescare nel limpido. L'occasione fa l'uomo onesto. | << | < | > | >> |Pagina 100Non c'è maggior cieco di quello che vuole vedere. Le parole volano gli scritti anche. | << | < | > | >> |Pagina 101Chi si accontenta non gode. Sapere dove picchiare la testa. Chi non semina raccoglie. | << | < | > | >> |Pagina 103Vivere e non lasciar vivere. Pensarci prima per pentirsi poi. Oggi a me, domani a me. | << | < | |