Copertina
Autore Giuseppe Pontiggia
Titolo Le sabbie immobili
Edizioneil Mulino, Bologna, 1991, Contrappunti
LettoreRenato di Stefano, 1992
Classe aforismi , narrativa italiana , libri
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al sito dell'editore






 

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Pagina 39

Diciamo



PROBLEMA - Parola usata per dire che non c'è: non c'è problema. Variante euforica: no problem. Tipica di esistenze assillate da troppi problemi. Ha una funzione liberatoria e per questo ricorre anche quando non è il caso. Mi può portare in via Bixio? Non c'è problema. Poi ci si impiega cinquantacinque minuti. Questo è il problema.

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Pagina 39

INCREDIBILE - Usato per attirare l'attenzione su ciò che stiamo dicendo, perciò usato continuamente. Suscita rassegnazione in chi lo ascolta, perchè non si tratta mai dell'incredibile, ma solo di ciò che è scarsamente credibile. Ho fatto un incontro incredibile (detto per «interessante»). Ma l'interesse di chi ascolta è già scemato. Ho conosciuto una donna incredibile. L'interesse è zero. Incredibile è, alla lettera, solo chi lo dice.

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Pagina 40

SIMPATICO - Riservato a oggetti pregiati, un arazzo fiammingo, un archibugio istoriato, una lucerna romana. Vorrebbe esprimere famigliarità con la cultura e il denaro, ma non ci riesce.

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Pagina 41

FILOSOFIA - Amata da dirigenti, imprenditori, allenatori. La nostra filosofia. Non è la filosofia che non sono riusciti a frequentare, ma la controfigura con cui possono andare a letto.

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Pagina 41

DICIAMO - Plurale humilitatis, diverso da quel "noi" maiestatis a cui gli studenti contrappongono un "io" insicuro. «Diciamo» è pacioso e bonario, tende a cooptare gli ascoltatori in affermazioni che riguardano solamente chi le pronuncia. Sornionamente democratico, modestamente capzioso, è usato da tutti, atleti, clinici, capiservizio. È il coro delle individualità negli anni Novanta.

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Pagina 41

IN QUALCHE MODO - Emergente, anzi emerso. In alcuni intellettuali avalla l'idea che, «in qualche modo», tutto si possa dire e che si possa dire tutto. Che la prigione è l'unico spazio libero che conosciamo. O che il presente è il ricordo del fututo. In qualche modo.

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Pagina 42

RILEGGERE - Si usa per i classici che si leggono per la prima volta.

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Pagina 42

EPOCALE - Mutamento epocale. Ce n'è ogni giorno.

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Pagina 44

I neologismi euforici



Il problema del nostro tempo pare sia un altro neologismo, il "know how", il sapere come.

È diventata una locuzione propiziatoria, una giaculatoria sedativa.

Non manca mai nelle riunioni cosiddette progettuali, dove, di fronte a una complicazione, c'è sempre chi annuisce: «È un problema di know how»; e ha l'impressione, condivisa da lui solo, di averlo in parte risolto.

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Pagina 45 [ target ]

Così "target", inteso come insieme dei consumatori, significava all'origine bersaglio; ma chi lo cita prova il brivido euforico di averlo già colpito.

Le connotazioni militari, insieme con l'immagine - triviale, ma efficace - della incorporata «targa», rendono questa parola irresistibile.

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Pagina 55

Sul pianeta in aeromobile



[...]

AEROMOBILE - Termine usato dagli altoparlanti negli aeroporti italiani, quando l'aereo ritarda. Esprime tecnicità, efficienza, rinnovamento.

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Pagina 55

ALLUCINANTE - L'aggettivo più comune nell'età degli allucinogeni. In Italia lo si può sostituire con normale. Una lettera impiega otto giorni da un quartiere all'altro? Normale. Una lettera impiega un giorno? Allucinante.

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Pagina 57

PRATICAMENTE - Avverbio prediletto per ridurre l'ignoto al noto. Popolare tra gli studenti. Praticamente il misticismo di Caterina da Siena. Praticamente ciò che non sarà mai pratico è pratico.

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Pagina 61

La stanza dei bottoni



EXECUTIVE - Chi dirige. In Italia non ha avuto lo stesso successo che manager, perché non richiama chi maneggia, ma chi esegue.

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Pagina 64

SOLDATI - Operatori di pace.

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Pagina 91

Cataloghi e vizi



C'è un piacere più intenso, per chi ama i libri di antiquariato? Sì. È sfogliarne un catalogo.

Niente uguaglia la gioia di cercare - l'occhio concentrato e mobile del vizio - i titoli bramati, differendo spesso l'attimo fatale, per aumentare l'ebbrezza o attenuare la deluzione.

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Pagina 94 [ libri ]

Sull'acquisto dei libri



1) Non acquistare i libri per leggerli questa sera. Ma acquista solo quei libri che, anche questa sera, avresti voglia di sfogliare. A volte ho acquistato libri pensando che in futuro mi avrebbero interessato. E me ne sono pentito. Da allora penso sempre alla ipotesi della sera.

2) Fidati degli aspetti cosiddetti superficiali: la copertina, la grafica, l'impaginazione, il titolo. Parlano come certe etichette sobrie di vini nobili. Mi è accaduto, seguendo le apparenze, di scegliere al buio e di scoprire per questa via autori, libri, editori. Sono solo i superficiali, diveva Wilde, che non si fidano della prima impressione.

3) Tra un libro "di" Einstein e un libro "su" Einstein scegli il primo. C'è più da imparare dalla oscurità di un maestro che dalla chiarezza di un discepolo. Gli scopritori di continenti hanno disegnato contorni sempre imprecisi delle coste, che oggi qualsiasi agenzia turistica è in grado di correggere. Preferisco chi ha scoperto i continenti.

4) Se un libro ti attira "veramente", non badare al prezzo. È il modo più sicuro per fare debiti, ma anche per evitare le recriminazioni di una vita. Il rammarico per un acquisto sbagliato è niente in confronto all'angoscia per un acquisto mancato.

...

9) Quando il prezzo ti turba, pensa alla parola magica, alibi di tutti gli affari irreali: investimento.

10) Quello che Forster auspicava per i personaggi dei romanzi, l' "espansione", pensalo per la tua biblioteca.

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Pagina 99

Antidetti



Nuotare nella povertà.

L'assente ha sempre ragione

Pesce piccolo
mangia pesce grosso.

Pescare nel limpido.

L'occasione fa l'uomo onesto.

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Pagina 100

Non c'è maggior cieco
di quello che vuole vedere.

Le parole volano
gli scritti anche.

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Pagina 101

Chi si accontenta non gode.

Sapere dove picchiare la testa.

Chi non semina raccoglie.

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Pagina 103

Vivere e non lasciar vivere.

Pensarci prima
per pentirsi poi.

Oggi a me, domani a me.

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