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| << | < | > | >> |Indice7 Presentazione Governare l'Italia 11 Introduzione. Nel segno deu'olivo 19 1. Una breve premessa 20 2. Governo e opposizione 22 3. Le libertà economiche 24 4. Uno Stato «leggero» ma attento alle regole 27 5. Il Welfare State «compatibile» 29 6. La politica fiscale 32 7. La scuola è la base di ogni ricchezza 35 8. La previdenza, le pensioni e la sanità 38 9. Risorse umane al servizio della comunità 40 10. Una politica per l'occupazione 43 11. I modelli organizzativi del paese 46 12. Le tre Europe 49 13. Emigranti ed immigrati 51 14. Conclusioni Commenti 55 Ricominciare da Prodi di Indro Montanelli 59 L'Italia che vogliamo di Bartolomeo Sorge 69 Siate utopisti, chiedete il possibile di Paolo Fiores d'Arcais |
| << | < | > | >> |Pagina 11L'Olivo è forte, resistente, ben radicato nella sua terra. È l'albero di un'Europa mediterranea, che conosce il mare e la montagna, la pianura, i laghi e le colline. Ama il sole e resiste all'inverno. Abbiamo scelto questo simbolo perché finora l'unico albero della politica italiana era la Quercia, e occorreva un'altra pianta politica che le si affiancasse, per mostrare che la varietà, cioè una differenza compatibile, è una ricchezza da condividere. Gli alberi, come gli uomini, possono convivere, se trovano un terreno comune.
Ma sia chiaro che non serve a molto concentrarsi solo
sui simboli. Forse nessuno ricorda più che lo scudo
crociato democristiano fu mutuato dagli emblemi innalzati
nella battaglia di Legnano, nel 1176, dalle forze della Lega
lombarda contro l'imperatore Federico Barbarossa. Fra il
Carroccio di Umberto Bossi e il simbolo della Dc non c'era
insomma molta distanza. Come si vede, in filigrana, nella
storia, si possono leggere molte ironie. E i simboli
valgono qualcosa solo in quanto sintetizzano una proposta.
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