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| << | < | > | >> |Pagina 51Aspettando la mangiatoria, silenzio. Il tizio fuma pacifico. Arrivano le cozze, Zazie ci si butta su, si tuffa nella salsa, sguazza nel sugo, se ne sbrodola. I lamellibranchi che han resistito alla cottura vengono forzati dentro la loro conchiglia con merovingica ferocia. Poco ci manca che la fanciulla non se li sgranocchi tutti interi. E quando ha fatto fuori ogni cosa, eh, non dice di non alle patatine. Bene, dice quello. Lui si degusta la sua mistura a sorsetti, come fosse grappa calda. Arrivano le patatine. Straordinariamente bollenti. Zazie, vorace, si scotta le dita, non il becco.Quando tutto è finito, si scola d'un fiato la sua mezza chiara, caccia tre piccoli rutti e si abbandona sulla sedia, sfinita. La faccia, dove corsero ombre pressoche' antropofagiche, le si schiarisce. Pensa soddisfatta che, almeno, quel che è dentro è dentro. | << | < | > | >> |Pagina 120A un tavolino del Cafe' des Deux Palais, Gabriel, vuotando la sua quinta granatina, perorava davanti a una assemblea; la cui attenzione pareva tanto maggiore quanto più v'era dispersa la francofonia.
- Perchè, - diceva, - perchè
non si dovrebbe sopportare la vita
quando basta un nulla per
togliervela? Un nulla la mena, un
nulla l'emana, un nulla la mina, un
nulla l'allontana.
Chi altrimenti sopporterebbe
i colpi della sorte
e le umiliazioni d'una bella
carriera,
gli imbrogli dei droghieri,
le tariffe dei macellai,
l'acqua dei lattai,
i nervi dei genitori,
le furie dei professori,
gli strilli dei sergenti,
la turpitudine degli assicurati,
i gemiti degli assassinati,
il silenzio degli spazi infiniti,
l'odore dei cavolfiori
o la passività dei cavalli di
legno, se non si sapesse che la
malvagia e proliferante condotta di
poche infime cellule (gesto) o la
traiettoria di una pallottola
tracciata da un anonimo
involontario irresponsabile
potrebbe venire inopinatamente a
far si' che tutti quegli affanni
svaporassero nell'azzurro del
cielo? Io che vi parlo, molto
spesso ho ponzato su qeusti
problemi mentre senza più che un
tutù mostro a talpe della vostra
razza le mie cosce naturalmente
assai pilose, devo pur dirlo, ma
professionalmente depilate.
Aggiungo che, se ne esprimerete il
desiderio, ad uno spettacolo simile
potrete assistere fin da questa
sera.
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