Copertina
Autore Denis Robert
CoautoreErnest Backes
Titolo Soldi
SottotitoloIl libro nero della finanza internazionale
EdizioneNuovi Mondi Media, San Lazzaro di Savena, 2004, , pag. 240, cop.fle., dim. 172x210x15 mm , Isbn 978-88-89091-06-7
OriginaleRévélation$ [2001]
TraduttoreMarco Saba
LettoreLuca Vita, 2005
Classe economia finanziaria
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Indice


Capitolo 1
Il villaggio finanziario                                  13

All'inizio ci farà da guida un uomo della piazza
    lussemburghese                                        13
Due società di clearing internazionali liquidano da sole
    la parte sostanziale delle transazioni
    transfrontaliere del pianeta finanziario              15
Ci troviamo nella più totale astrazione, il denaro non
    esiste più da molto tempo                             16
La società di clearing è il luogo della velocizzazione
    e della registrazione delle transazioni. E anche
    dell'occultamento                                     19

Capitolo 2
Gli anni in Cedel                                         23

Come Backes arriva a Cedel, nel cuore del centro
    finanziario lussemburghese                            24
Cedel partecipa pienamente all'ascesa del Lussemburgo.
    Attaccare Cedel è un po' come attaccare il paese      25
Cedel viene gestita da un consiglio d'amministrazione
    composto esclusivamente da banche internazionali      25
Accelerare lo scambio titoli. Facilitare il lavoro delle
    banche. Guadagnare tempo, quindi soldi. Questi erano
    i credo degli inventori e poi dei dipendenti del
    clearing                                              26
Ernest Backes diventa il numero tre di Cedel e "visita"
    400 banche in tre anni                                28
Una puntata su Swift, un altro sistema d'accelerazione
    per il cambio di valute                               29
L'attivazione di tecniche di clearing crea le condizioni
    per un mondo nuovo di nessuno può controllare
    lo sviluppo                                           30
Come Ernest si trova in prima linea sull'affare degli
    ostaggi americani detenuti in Iran                    31

Capitolo 3
L'espulsione dal sistema                                  34

Prima di andarsene da Cedel i due uomini avevano messo
    a punto un sistema di conti non pubblicati, accessibili
    alle sole filiali delle grandi banche italiane e
    tedesche                                              37
Gérard Soisson fa pressione affinché Ernest Backes sia
    reintegrato                                           39
La morte di Gérard Soisson provoca delle strane reazioni  40
Ipotesi, voci e scoperte di documenti legati al mondo
    bancario in merito alla misteriosa morte di Soisson   42
Gérard Soisson era stato il primo a parlare a Ernest
    dell'Ambrosiano come di un enorme scandalo a venire   43
Il clearing offre possibilità infinite                    47

Capitolo 4
Il tempo degli incontri, degli affari e delle prime
    inchieste                                             48

[...]

Capitolo 5
La guerra di Ernest Backes e le sue prime scoperte        62

[...]

Capitolo 6
La nuova storia del fallimento della BCCI.
    Vista attraverso le microfiches                       74

[...]

Capitolo 7
Cosa rivelano le liste dei conti non pubblicati           83

[...]

Capitolo 8
Lo strumento di lavoro dei banchieri e del crimine
    organizzato                                           95

[...]


Lessico


Termini finanziari e bancari

Azione (economia)                                        117
Certificati auriferi                                     117
Duncan/Hall (rapporto)                                   118
[...]

Banche, organismi di clearing, istituzioni finanziarie
    e monetarie

BCP - Banque de commerce et de placements SA             123
BGL - Banque générale du Luxembourg (Gruppo Fortis)      124
BIL - Banque Internationale à Luxembourg (oggi: DEXIA)   125
[...]


Casi citati

Ambrosiano                                               132
BCCI                                                     134
Gramco                                                   135
Herstatt                                                 135
IOS                                                      136
Logge massoniche lussemburghesi                          137
Loggia P2 (Italia)                                       138
Penny Stocks                                             139
Sasea                                                    141
Parretti e il Lussemburgo                                144
Tamoil                                                   146
Seychelles International Bank                            146


Personaggi citati

Auchi, Nadhmi                                            148
[...]
Alphonse Schmit e la Gmh                                 159
Batista, Fulgencio                                       160
Berlusconi, Silvio                                       162
[...]
Jurado, Franklin                                         165
Kashoggi, Adnan                                          166
[...]
Kott, Irving David                                       175
[...]
Lansky, Meyer                                            180
Henry J. Leir                                            181
[...]
Noriega, Manuel                                          190

Bibliografia                                             193
Collegamenti Internet                                    198
Documenti                                                201
Ringraziamenti                                           222
Note                                                     223


 

 

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Pagina 13

Capitolo 1
Il villaggio finanziario



La storia che qui si racconterà potrà sembrare straordinaria. Lo è.

Concerne ciò che convenzionalmente si chiama "il pianeta finanziario" o "il mondo della finanza". Lo si può anche chiamare il Global Village, o meglio ancora: il villaggio finanziario. In quest'universo che si presenta come impenetrabile, l'informazione circola in tempo quasi reale. Il linguaggio è codificato, i non iniziati sono tenuti in disparte, le regole raramente scritte e comunicabili. Molti, all'esterno di questo microcosmo, si comportano come se le storie di speculazioni, di fusioni o di trasferimenti di massa finanziaria che durano il tempo di un lampo non avessero nessuna influenza sulle nostre vite. È risaputo che dei banchieri o dei broker comprano, vendono, eseguono ordini e comunicano di tanto in tanto con l'esterno per dire che tutto va bene. Costoro hanno la loro stampa, le loro trasmissioni televisive, i loro libri di specialisti, i loro indici di Borsa, i loro miti da costruire.


All'inizio ci farà da guida un uomo della piazza lussemburghese

Ho incontrato Ernest Backes quattro anni fa. Avvenne in un piccolo ufficio del sindacato dei macellai del Lussemburgo. Aveva posteggiato la sua vecchia Ford Scorpio nel parcheggio. "Ma guarda, questo tipo gira in Ford Scorpio", è una delle prime cose che ho pensato a suo riguardo. Il contachilometri segnava 300.000 Km. "Ma guarda, le Scorpio tengono duro", è la seconda cosa che mi è venuta in mente quel giorno. Eppure, ricordo che quell'uomo per me era già un enigma e motivo di fastidio. Davanti ai miei occhi increduli, questo bevitore di Rosport (l'acqua gassata lussemburghese) parlava come un libro stampato. "Delle cose che dice, alcune si possono prendere in considerazione e altre no", mi dicevo. Avevo torto. Oggi, ciò che ho capito spalanca una specie di abisso sotto di me. Bisognerà che ci si affretti.

Ernest Backes è nato a Treviri, in Germania, nel 1946. Treviri è la città di Karl Marx. I punti di contatto fra i due uomini non finiscono qui. Sono entrambi barbuti, corpulenti e capaci di attentare agli interessi del capitalismo. L'uno, ovviamente, è più noto dell'altro. E più filosofo. Tuttavia, l'altro è vivo. Il che, per quanto ci riguarda, è un vantaggio. Vivo, lucido, e con una buona memoria.

Tutto ciò che seguirà è il racconto di quanto è successo dall'inizio degli anni 70 intorno a un gruppo di banche impiantate in ogni parte del mondo. Soprattutto in Inghilterra e nel Lussemburgo, ma anche in Francia, in Germania, in Belgio, in Spagna, in Italia, nei Paesi Bassi, in Svizzera, negli Stati Uniti e in numerosi paradisi fiscali. All'inizio, le banche Interessate erano circa un centinaio e formavano una specie di cooperativa interbancaria. Oggi gli elenchi dei conti che abbiamo scoperto indicano che le banche sono più di duemila, che rappresentano più di cento paesi e che utilizzano quindicimila conti inventariati di cui solo metà esiste ufficialmente. Torneremo su queste cifre e su quello strano funzionamento che consiste nell'offrire a clienti la possibilità di non apparire mai in transazioni finanziarie internazionali. Questi clienti possono essere dei banchieri come pure dei manager di società d'investimenti, dei prestanome a capo di società offshore, dei privati che cercano di defiscalizzare una parte della loro fortuna, dei poliziotti o militari a capo di servizi segreti o dei direttori generali di grandi multinazionali.

La storia che segue mostra che è stato creato — e utilizzato — un sistema di occultamento di operazioni bancarie, con l'avallo di dirigenti di banche, di direttori finanziari, di amministratori di società impiantate ovunque nel mondo e di influenti uomini politici. Questi sistema è perfettamente organizzato, facile da usare e sempre operativo. I motivi dell'occultamento di questi movimenti bancari sono molteplici. Possono andare dalla semplice ricerca di riservatezza nell'ambito di operazioni commerciali al riciclaggio di denaro sporco, passando dal reato di insider trading, dalla corruzione o dall'evasione fiscale. Queste attività finanziarie così occultate agli occhi del mercato, del fisco, della concorrenza o dei servizi d'informazione possono essere legali o al limite della legalità.

Possono anche essere criminali.

In questo contesto chiamiamo in causa tanto gli utenti, i gestori, gli amministratori di questo sistema finanziario internazionale quanto i dirigenti politici lussemburghesi, europei o persino americani che hanno permesso a questi clienti di occultare movimenti di fondi o di titoli. E che essi stessi, talvolta, hanno utilizzato. Si potrebbe valutare la frode — se appositi strumenti potessero stimarla retroattivamente — in centinaia di miliardi di dollari. Poco importa la quantità di zeri. È importante far capire che un sistema in principio sano, il cui scopo era agevolare gli scambi bancari internazionali, è stato sviato dai suoi obiettivi iniziali. Le vittime di questo sistema sono prima di tutto gli Stati, che non hanno potuto percepire le rendite fiscali su alcune operazioni finanziarie transfrontaliere occultate, i milioni di azionisti e di risparmiatori mantenuti all'oscuro di queste pratiche, ma anche i contribuenti, i quali, in fin dei conti, sono gli unici a pagare il conto. Lo scandalo, secondo noi, è planetario. La sua origine è localizzabile. Una delle strutture che accusiamo di aver coperto e agevolato queste pratiche ha la sede sociale e la maggioranza dei suoi uffici a Lussemburgo-Città. È importante dire che un ideatore del sistema è morto in strane circostanze, in Corsica, nel 1983. Si chiamava Gérard Soisson. È importante dire che un altro ideatore del sistema in questione è Ernest Backes. Che ha taciuto per diciotto anni, senza dubbio sperando che un giorno quanto segue venisse pubblicato.


Due società di clearing internazionali liquidano da sole la parte sostanziale delle transazioni transfrontaliere del pianeta finanziario

Il Lussemburgo, piccolo paese senza storia e senza scandali al centro dell'Europa, conta 217 banche registrate. Il Lussemburgo e la sua leggendaria discrezione. Il Lussemburgo, la sua casa reale e i suoi uomini politici con un avvenire europeo. Il Lussemburgo e il sostegno irremovibile di cui gode dal 1945 da parte del Grande Zio d'America. Il Lussemburgo che sprofonda sotto il peso dei dollari, degli euro, dei franchi, degli yen, dei marchi, dei fiorini... Il Lussemburgo e i suoi 430.000 abitanti, dove 554 miliardi di dollari sono stati capitalizzati in borsa nel 1992: quattrocento volte più che nelle Bahamas, cinquanta volte più che nelle isole anglo-normanne della Manica, venticinque volte più che nelle isole Cayman, sei volte più che nelle Bermude, due volte più che a Singapore, più che a Hongkong...

La maggior parte dei Lussemburghesi ignora completamente ciò che riveliamo in questo libro. Ignoranti non vuol dire per forza "ingannati". Si possono anche ignorare i dettagli. La struttura finanziaria che mettiamo in discussione si chiama Clearstream: quest'appellativo è recente. Il cambio di etichetta è avvenuto nel settembre del 1999. Prima, Clearstream si chiamava Cedel, il cui significato è Centrale di consegna di valori mobiliari. Cedel fu fondata il 28 settembre 1970 in Lussemburgo, come una delle due camere internazionali di compensazione. L'altra si chiama Euroclear e ha sede a Bruxelles. Si è soliti dire e pensare che il denaro soprattutto quello virtuale, quello dei computer delle banche, non lascia traccia e sfreccia, alla velocità della luce, da un conto all'altro, da un paradiso fiscale all'altro. Senza lasciare traccia dei suoi passaggi.

È falso.

La traccia del denaro, e dei suoi incessanti movimenti, si trova registrata nella contabilità di queste camere di compensazione. Negli archivi molto speciali delle cosiddette "società di clearing". Ovviamente il problema sta nell'essere in grado di leggere questa contabilità. Di interpretare queste tracce.

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Pagina 17

Nel Lussemburgo, il silenzio è una virtù. Il sorriso cortese pure. Nel Lussemburgo, dal dopoguerra in poi, i partiti al potere – dai cristiano-sociali ai liberali passando per i socialisti – hanno sempre avuto stretti legami con le banche. I loro rappresentanti siedono in un buon numero di consigli di amministrazione. Nel Lussemburgo i magistrati sono discreti. Molto discreti. E le guardie di finanza poco numerose. Troppo poco numerose. Nel Lussemburgo, i banchieri soni amici che si vuole proteggere da coloro che fanno troppe domande. E la Chiesa cattolica vigila su questo piccolo mondo tranquillo e prospero. Fin dall'inizio della nostra relazione epistolare notai un aspetto del suo carattere che si confermerà man mano che andremo avanti nel nostro lavoro in comune. La mente di Ernest Backes funziona per concatenazioni successive. Un'idea ne porta sempre un'altra, improvvisamente più importante. I suoi racconti s'incastrano gli uni negli altri. Una giornata passata con lui è estenuante. La sera, quando si rientra, bisogna ricomporre pazientemente le scatole cinesi. Mi sono detto spesso che avrei dovuto lasciar perdere.

Ernest aveva parlato a lungo del clearing. Era la prima volta che sentivo quest'espressione. Non esiste termine equivalente nella lingua francese: si può parlare di pulitura o di lucidatura. Un modo per rendere pulito ciò che non lo è? Giusto ma riduttivo. Si darà la preferenza, anche se la traduzione non è letterale, al termine "liquidazione". Ecco ciò che Ernest diceva: "Oggi i grandi trasferimenti internazionali tra istituzioni bancarie non avvengono più di banca in banca. Non ce più movimento materiale di valori, né di denaro liquido. Tutto si svolge in base alla faxmoney". È un dato fondamentale. Il denaro non esiste più. Più precisamente, l'idea del denaro esiste ancora, ma questo denaro non esiste più come tale. Questo termine (denaro) non riveste più il significato che rivestiva prima dell'invenzione dei chip o del clearing. Tutte le operazioni tra gli attori del mercato finanziario (i venditori, i compratori, i banchieri) si svolgono oramai tramite un sistema elettronico fondato, ci aveva detto Ernest nel film, "sulla fiducia reciproca degli attori".

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Pagina 20

Oggi in Europa si contano quindici organismi nazionali di clearing. Generalmente sconosciuti alla clientela bancaria, i clearing nazionali si limitano alla compensazione di operazioni di scambi di capitali all'interno di uno stesso paese. Per quanto riguarda le società di clearing incaricate degli scambi di capitali transfrontalieri, ne esistono soltanto due. L'una, Euroclear, conta 1.350 dipendenti, di cui 1.300 a Bruxelles e una cinquantina in una decina di uffici di rappresentanza sparsi nel mondo. L'altra, Cedel, ha sede sociale in Lussemburgo, e conta 1.700 dipendenti nel mondo intero, di cui la metà lavora in una serie di edifici al centro della città così come alla sua periferia, sull'altopiano del Kirchberg, il centro d'affari "europeo" di Lussemburgo. Le altre agenzie di Cedel si trovano a Londra, Tokyo, New York, Hong Kong, Dubai e Messico. Possiamo dunque affermare che la grande maggioranza degli scambi internazionali di titoli passano da Cedel o Euroclear.

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Pagina 82

In testa alla hit-parade delle teste coronate troviamo la famiglia reale del Liechtenstein con 5,05 miliardi di euro (di cui 3 miliardi in opere d'arte). Essa è seguita dai 4,655 miliardi di euro dei Nassau del Lussemburgo (la rivista riferisce di 1,6 miliardi di trust di famiglia). In terza posizione arrivano i Windsor. La corona inglese, malgrado 4,15 miliardi di Euro, si fa superare dal minuscolo Lussemburgo. Seguono gli Orange-Nassau dei Paesi Bassi, con 4,05 miliardi di euro. Poi i Sassonia-Coburgo del Belgio (2,255 miliardi). In sesta posizione, i Borboni di Spagna (1,81 miliardi). Poi i Grimaldi, settimi. I tre ultimi posti sono occupati dai reali scandinavi, con i Bernadotte di Svezia (793 milioni) e gli Oldenbourg di Danimarca (146 milioni) che sorpassano di poco i loro cugini norvegesi (141 milioni).

Le famiglie reali europee più ricche regnano su delle vere e proprie "monarchie fiscali". Eppure, la famiglia granducale lussemburghese era uscita dagli anni della guerra completamente rovinata. Nel 1945, le casse reali erano vuote. La fortuna dei Nassau era stata completamente dilapidata durante il lungo esilio americano. Come è possibile che appena cinquanta anni dopo, senza alcun lavoro né attività industriali o commerciali, questa fortuna abbia potuto raggiungere il livello odierno? I Nassau disporranno certamente dei migliori consulenti finanziari del pianeta. Difficile comunque non fare un collegamento tra l'aumento notevole e quantificabile di queste fortune reali e l'accoglienza nelle monarchie fiscali, anch'essa reale e riservata, di banche dalla dubbia reputazione e di finanziarie senza scrupoli.

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Pagina 97

Le stesse banche sono azioniste di Clearstream ed Euroclear, e anche di Swift

Tutto sarebbe semplice, in questo braccio di ferro, se la partecipazione all'azionariato tra le due società fosse suddivisa secondo linee chiare. Da una parte alcune banche, dall'altra le banche concorrenti...

L'ambiguità che coinvolge Clearstream, Euroclear e Swift è che le tre società condividono un gran numero di soci. Il gruppo BNP-Paribas, la Deutsche Bank, I'Union de Banques Suisses, la Morgan Stanley, la società di broker di New York Merrill Lynch... sono sia membri del consiglio d'amministrazione di Clearstream (17 membri) che di Euroclear (25 membri). Troviamo allo stesso tempo nel CdA di Swift (25 membri) dei rappresentanti di banche che partecipano alle decisioni delle due società di clearing, come ad esempio la Chase Manhattan e la Barclays Bank (che troviamo anche presso Clearstream), l'ABN Amro e la Bank of New York (membri di Euroclear). L'osservazione della composizione del consiglio d'amministrazione di queste tre società mostra che un numero ridotto di banche, una dozzina, hanno una influenza e una responsabilità considerevole sulla presa di decisioni concernenti i trasferimenti bancari internazionali. La concorrenza tra Clearstream e Euroclear deve far comodo a queste banche, visto che continua.

A proposito delle differenze, Jacques-Philippe Marson spiega: "Se Cedel e Euroclear fossero dei bambini, direi che Euroclear ha avuto dei genitori severi che si sono occupati della sua educazione, mentre Cedel è cresciuta da sola, lasciata a se stessa". Questa osservazione ci riporta all'origine del clearing trasfrontaliero. Euroclear è, all'inizio, la creatura di una banca americana dall'etica riconosciuta, la Morgan Guaranty, mentre Cedel, nata per reazione, è l'emanazione di dozzine di banche europee che non sono riuscite a mettersi d'accordo su di una linea comune. Se l'utilizzo che Euroclear fa dei suoi conti e dei suoi clienti non pubblicati non ci pare totalmente chiaro, quello che abbiamo intravisto tra i conti di Cedel-Clearstream e che abbiamo sviluppato nei capitoli precedenti è semplicemente terribile. Non siamo ancora alla fine delle scoperte.

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Pagina 99

Si pone, inevitabilmente, la questione dei fondi illegali

Quando un mafioso russo vuole nascondere o riciclare 30 milioni di dollari guadagnati illegalmente, qualcuno se ne accorge all'interno della società di clearing? Quanto l'opacità del sistema favorisce queste operazioni?

Ufficialmente non c'entra per nulla. Il sistema che liquida le transazioni non ha, nella maggior parte dei casi, nessuna idea di ciò che tratta. Solamente la banca aderente al sistema è suscettibile di esserne al corrente. Ma pare evidente che il sistema della doppia lista - quella dei conti pubblicati e quella dei conti non pubblicati - è una cortina fumogena supplementare. Il mafioso russo non è verosimilmente informato lui stesso sui circuiti di clearing. Basta che il suo banchiere conosca il sistema delle doppie liste e l'operazione di dissimulazione potrà essere eseguita con il massimo della discrezione. Soprattutto se uno degli intervenuti, come nel caso della banca russa Menatep, possiede dei conti non pubblicati e non è iscritto nella lista ufficiale dei clienti della società di clearing.

Il camuffamento è perfetto. Clearstream oggi, come prima Cedel, gioca a essere cieca e s'incarica dell'operazione. I soldi diventano invisibili. Il momento del riciclaggio rimane quello in cui i fondi o i titoli entrano nel circuito economico e appaiono ufficialmente. La moltiplicazione dei paradisi fiscali e il sistema delle doppie liste permettono dei trucchi infiniti con delle operazioni a cascata che diventano un gioco da ragazzi, per chiunque sia iniziato alle finezze del clearing.

Vari testimoni, incontrati durante quest'inchiesta, hanno chiamato in causa delle banche lussemburghesi, storicamente aderenti a Cedel. Uno di essi, un ex funzionario della società il cui lavoro consiste oggi nell'aiutare i suoi clienti stranieri a evadere il fisco (cosa non illegale nel Lussemburgo), ci ha spiegato la meccanica di un semplice "back-to-back". Cita il caso di un imprenditore francese che vuole utilizzare, per sé e per la propria famiglia, 10 milioni di franchi guadagnati in nero. L'unico rischio è di farsi scoprire alla dogana mentre ha i soldi appresso. Dopo, ci conferma il nostro testimone, "è un gioco da ragazzi...". Basta che porti i suoi dieci milioni liquidi in una banca lussemburghese e ottiene al volo un prestito dello stesso ammontare di cui potrà godere integralmente nella sua banca francese (i contanti messi da parte fanno da garanzia).

Allo stesso modo, grazie al clearing, la banca lussemburghese mette i soldi sporchi dell'imprenditore sul mercato obbligazionario. Ottiene, per il suo cliente francese, un "numero Cedel": la prova che ha prestato dei soldi sul mercato obbligazionario. E recupererà la sua parte con gli interessi, in un lasso di tempo determinato (nel nostro esempio, otto anni). Ogni mese l'imprenditore francese che ha ottenuto il suo prestito, rimborserà normalmente delle tratte alla sua banca francese. Alla chiusura del prestito obbligazionario, potra recuperare la sua somma di partenza doppiamente riciclata. Questo momento si chiama "redemption" presso gli addetti del "Back-to-back". La rimessa a zero dei contatori.

La banca lussemburghese avrà guadagnato una generosa percentuale (il 7% delle somme prestate, nel nostro esempio), la banca francese una piccola commissione. E la camera di compensazione avrà ottenuto un interesse sul tempo d'immobilizzazione dei soldi sui suoi conti. Nel nostro esempio, il beneficio è minimo, ma su grande scala è molto più ingente.

Possiamo riprendere quest'esempio con un mafioso italiano e una banca slovacca, o un mafioso russo e una banca delle isole Samoa (i russi amano molto le banche delle Samoa in questo periodo). Poco importa che la banca d'entrata sia o meno membro della società di clearing, è sufficiente che essa sia, al momento giusto, in contatto con una banca aderente perché il sistema, quasi impercettibilmente, funzioni...