Copertina
Autore Isabella Santacroce
Titolo Destroy
EdizioneFeltrinelli, Milano, 1996, I Canguri , Isbn 978-88-07-70083-5
LettoreRenato di Stefano, 1997
Classe narrativa italiana
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Pagina 7 [ inizio libro ]

DESTROY N. 1
TRACK 1 : Adori il tuo seno. Rotondità che sfiori orgogliosa, chiusa a chiave nel suo cesso personale.

TRACK 2 : Neltuocessopersonale.

TRACK 3 : Ti diverte il mio imbarazzo e indugi ancora nel tuo gioco autocelebrativo, e allora le sollevi e ondeggi come una stronza puttana.

TRACK 4 : Ti odio.

TRACK 5 : È arrivato il momento della scopata n. 23. Tutti i giorni a qust'ora lei arriva. La storica n. 23.

TRACK 6: Gli specchi si illuminano come schermi Sony. Alcol e merda solo per me. A occhi chiusi.

TRACK 7: Ripeto: a occhi chiusi.

TRACK 8: "Lascia il tuo culetto sopra quel Kartel nero lucido e ascolta il paradiso". La n. 23 inizia con questa frase vomitata a toni bassi, e tu diventi la regina dei cazzi rari.

TRACK 9: Cose da cesso Porno For Pyros. Culi made in Taiwan contro ceramica bianca: funziona così. Non so se mi spiego.

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Pagina 39

LOVE DESTROY
So che mi stai pensando. Da 15 minuti. Da 30 minuti. Mi pensi. Lo sento. Voglio sia così. Tu innamorato di me. Non sono un'amante o qualsiasi cosa tu voglia. Indecifrabile emozione e nient'altro. Mi stai leggendo e c'è musica. Il tuo cane distrugge un'intimità serale che tieni in mano. Sono tra le pagine. Sempre più fragile e leggera. Soffia e vedrai la mia Fred Perry cadere ai tuoi piedi. Penetrati senza inibizioni di parole che ho scritto con una Staedtler tedesca. I momenti di maggior abbandono sono per me rari e intensi e entrarmi dentro non basta. Ti sto scrivendo. Possedendo quello che mi va. Posso farlo. Questo rende la mia debolezza arma potente. Penso al romantico come a qualcosa di estremamente violento. Violento. L'odore della carta che stai tirando picchia il tuo palato. Mi vorresti presente, libera dai miei sogni, ma non sono altro che un'impalpabile emozione, una dislessica professionista del nulla.

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Pagina 108 [ fine libro ]

VIOLENCE JACK VOL. 1
24.00: L'Orange Road Special scivola dolce in gola. Molto dolce in gola. L'acqua bagna la mia adorabile T-shirt. Bagna il mio collo. La mia bocca.

24.30: Lei vuole che apra. Ripete isterica e isterica e isterica cazzoapriquestaportadimerda. Molto isterica e stronza. Questione di minuti. Lascia che lavori calmo sul tuo corpo steso. Cose da divino Orange Road Special. Difficile spiegare. Potrei parlare con la mia T-shirt. Potrei innamorarmi delle sue urla. Potrei aprire come richiesto e lasciare che si accomodi dentro. In silenzio. Lei non è mia madre. E' una nigger Bubble-Gum-Crisis-dipendente. Non so se mi spiego.

25.00: Forse fuori il cielo è come piace a me. Nero e brillante. Guardo le mie scarpe fluorescenti nel buio. Buffalo plastiche made in Spain. Le mie percezioni si alterano quel tanto da colorarti tutto. Penso ti piacerebbe saperti nei miei pensieri di questa notte calda.

25.30: 4 minuti e 6 secondi di P. J. Harvey. Può essere sensuale in assenza di luce la sua voce. Questo è il sonoro che voglio. Un sonoro eccitato. Eccitato e cattivo. Eccitato, cattivo e stanco.

25.50: Ancora un attimo. Aspettate ancora. Questione di secondi. Di microsecondi verdi. Sto entrando. Sono dentro. Completamente dentro il miglior incubo della storia. Passo e chiudo.

26.00: Quando apro gli occhi è passato del tempo. Forse fuori è tutto ancora più nero e brillante. Dovrei uscire e guardare. Visioni da caleidoscopio mi aspettano. Forse.

26.30: La nigger Bubble-Gum-Crisis-dipendente saltella sul ballatoio senza audio. Mi manchi.

27.00: Accarezzo le pareti. Mi muovo dolce. Molto dolce. Così dolce da perderci la testa. Potrei chiederti qualsiasi cosa in questo momento. Pagami e guarda.

28.00: Indosso latex rosa lucido sotto la doccia. Cerco aderenze da passeggio. Voglio piacere a Zarathustra.

28.30: La porta che si apre. Io che calpesto strada stronza con Buffalo made in Spain. Così in vendita non lo sono mai stata. Puoi comprarmi se vuoi in questa notte così nera e brillante. Accendo la seconda Gauloise con fare annoiato. C'è musica e gente allegra rompi-cazzo. Troppa gente allegra rompi-cazzo. Dovetenevaituttasola? A fanculo.

29.00: Abbiamo parlato al telefono ore fa. Tu stavi bevendo del Five Star Stories da una bottiglia di acqua borica e ascoltavi toccandoti 4 minuti e 10 secondi di Submission e 3 minuti e 14 secondi di Pretty Vacant e 2 minuti e 48 secondi di No Feelings. Un amico nipponico ti leccava i piedi. Ti leccava le mani. Ti leccava le gambe. Ti leccava. Mi hai chiesto di dirti ti amo. Tutto talmente perfetto e romantico. La tua voce. Latuavoce. La tua voce sa essere ipnotica come benzodiazepina da 2 milligrammi. Sono così fragile e persa...

30.00: Cammino nel buio esattamente a caso. Mi sbatto quel tanto che serve a bloccare il traffico. Accendo la terza Gauloise con fare annoiato. Come nel migliore battage d'autogrill, il migliore della storia, entro nella prima auto che si ferma. Esattamente a caso. Dentro c'è odore di Arbre Magique alla vaniglia. Fuori c'è già luce. Cosa da sogno.

30.15: Loro vogliono che guardi il loro cane baciare la Barbie fotomodella. La lingua del loro cane nella bocca della Barbie nuda. Le mani tra le gambe. Tra le gambe. Tralegambe. I sedili posteriori sono sporchi di sangue e saliva. 15 minuti di noia stronza. Sono completamente fatti di noia stronza. Non so se mi spiego. La mancanza di emozioni sa diventare perversione facile.

30.30: Se tu fossi qui. Corre tutto veloce. I finestrini si illuminano come schermi Sony. Autostrada sotto il sole tutta per me. A occhi chiusi.

30.30: Ripeto: a occhi chiusi.

31.00: State aspirando sintetico Violence Jack Vol. 1 mentre il vostro cane sodomizza la Barbie fotomodella. Vi toccate quando lei urla slave. Succhiate vibratori d'acciaio. Le sue urla vi eccitano. Vi bagnano. Le vostre lingue sul mio latex. Saliva e sangue sporcano vetri e plastica e labbra. Proiezioni acide da porno vietnamita fottono i sedili posteriori. Vorrei guardare le vostre teste esplodere. Vorrei esplodeste tutti. Come fuochi d'artificio in una notte nera e brillante.

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