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| << | < | > | >> |IndiceCosa trovo sotto il microscopio? 9 La vita in una goccia d'acqua 11 Come procurarsi il plancton 15 Colture 17 Idrocolture nell'acqua originaria 17 Colture in acqua e terra 17 Soluzioni nutritive inorganiche, decotto di terra 18 Infusi 19 Colture in latte 19 Il portaoggetti-acquario 20 Colture permanenti 20 Narcosi, fissaggio e colorazione 23 Microscopio, microfotografia, misurazione 25 Corredo minimo 25 Accessori consigliati 25 Microfotografia 26 Misurazioni al microscopio 27 Cosa ci offrono i microrganismi delle acque? 29 Trucchi e stratagemmi 31 Qualità dell'acqua, sistema delle acque saprobie e livello trofico 32 Autopurificazione 32 Gli organismi segnalano la qualità dell'acqua 34 Classi saprobie, livelli trofici, "autoinquinamento" 44 Divisioni, classi e ordini delle piccole forme di vita 47 Divisione Bacteriophyta (Batteri) 47 Divisione Cyanophyta (Alghe azzurre) 49 Alghe superiori 50 Divisione Chrysophyta 51 Classe Chrysophyceae (Alghe dorate) 51 Classe Bacillariophyceae, Diatomeae (Alghe silicee o diatomee) 52 Classe Xanthophyceae (Alghe gialle) 54 Divisione Euglenophyta (Alghe flagellate) 55 Divisione Dinophyta (Dinoflagellati) 56 Divisione Cryptophyta (Criptofite) 57 Divisione Chlorophyta (Alghe verdi) 58 Classe Chlorophyceae 59 Classe Oedogoniophyceae 62 Classe Bryopsidophyceae 64 Classe Conjugatophyceae (Coniugatoficee) 64 Divisione Rhodophyta (Alghe rosse) 66 Divisione Phaeophyta (Alghe brune) 66 Divisione Mycophyta (Funghi) 67 Divisione Protozoa 68 Classe Zoomastigia (Zooflagellati) 68 Classe Rhizopoda (Amebe) 69 Classe Actinopoda 71 Classe Ciliata (Ciliati) 72 Sottoclasse Suctoria (Infusori) 77 Divisione Porifera (Spugne) 78 Divisione Cnidaria 79 Classe Hydrozoa (Polipi e Meduse) 79 Divisione Plathelminthes 81 Classe Turbellaria (Turbellari) 81 Divisione Nemertini (Nemertini) 82 Divisione Nemathelminthes 83 Classe Rotatoria (Rotiferi) 83 Classe Gastrotricha (Gastrotrichi) 84 Classe Nematodes (Nematodi) 86 Divisione Anellida (Anellidi) 87 Classe Clitellata 87 Divisione Arthropoda 89 Classe Crustacea 89 Sottoclasse Phyllopoda (Pulci d'acqua) 89 Sottoclasse Copepoda (Copepodi) 92 Sottoclasse Ostracoda (Ostracodi) 94 Classe Arachnida 95 Divisione Tardigrada 96 Divisione Tentaculata 99 Classe Bryozoa 99 Spiegazione delle abbreviazioni 101 Tavole per la classificazione 103 Classificazione 104 Piccole cose che si possono rinvenire nei campioni in esame 322 Bibliografia 324 Glossario 327 Indice analitico 329 Fotografie in bianco e nero 334 Fotografie a colori 351 |
| << | < | > | >> |Pagina 9Cosa trovo sotto il microscopio?A chiunque possieda un microscopio - sia che si tratti di un apparecchio commerciale, sia di uno strumento di ricerca - è certamente capitato di osservare il mondo dei microrganismi che vivono nell'acqua. Impressionato dalla bellezza e dalla varietà delle piante e degli animali microscopici, si sarà chiesto il loro nome, come vivono, quali sono i loro rapporti di parentela, senza peraltro trovare risposta. E perché? Perché questi piccoli esseri hanno un solo carattere comune: le minuscole dimensioni. Pulci d'acqua, polipi d'acqua dolce, diatomee e fitoflagellati appartengono a divisioni completamente differenti del mondo animale e vegetale. È vero che su tutti questi gruppi esiste una sterminata letteratura specialistica, ma purtroppo non esiste finora alcuna trattazione sistematica che prenda in esame organismi così disparati. Abbiamo spesso avvertito questa carenza, sia nei corsi di microscopia per amatori, sia nell'insegnamento agli studenti di biologia. Invece di continuare a lamentarci, abbiamo deciso di scrivere questo libro. Per la maggior parte delle specie non esiste un nome comune, abbiamo quindi imposto dei nomi facendo riferimento alle caratteristiche più appariscenti, al modo di vita o semplicemente traducendo piuttosto liberamente il nome scientifico del genere e della specie. Per evitare equivoci: solo i nomi scientifici (latini o greci) hanno valore identificativo e vengono utilizzati nelle comunicazioni scientifiche. Le altre denominazioni sono espedienti mnemonici utili solo per impadronirsi delle distinzioni fra le diverse specie. Speriamo che coloro che usano questa guida riescano a trovare una risposta alla domanda: cosa trovo sotto il microscopio? | << | < | > | >> |Pagina 11La vita in una goccia d'acquaIn ogni pozzanghera che resista per più di tre giorni, in ogni letamaio, in ogni fontana e invaso d'acqua ci sono degli organismi microscopici. Negli stagni ricchi di vegetazione, nei laghi poco profondi, nelle acque stagnanti dei fiumi il loro numero e la loro varietà sono veramente straordinari. Malgrado ciò, alcuni principianti sono stati frustrati nella ricerca di questo mondo meraviglioso: cercavano le miriadi di organismi nelle chiare gocce di acqua potabile, o i parameci e le alghe nelle sorgenti fredde e pulite. Un insuccesso sicuro, in quanto l'acqua potabile è filtrata, chimicamente purificata e talvolta clorata, proprio al fine di non contenere microrganismi, mentre le acque sorgive sono estremamente povere di individui e di specie. Ma neppure chi preleva con un vecchio recipiente di marmellata un campione di una qualsiasi acqua superficiale incontra migliore fortuna. È pur vero che nelle acque libere vivono individui dalle forme più bizzarre, il cosiddetto plancton, ma essi non sono così densamente ammassati che la goccia prelevata dal campione e posta sul vetrino portaoggetti contenga più di uno o due individui. Per catturare il plancton è necessario filtrare una grande massa d'acqua, per arricchire il campione. Una reticella come quella che utilizzano i proprietari degli acquari per catturare le pulci d'acqua può servire per gli organismi più grandi, ma in genere è meglio ricorrere a un vero retino per plancton. La maggior parte dei microrganismi non si trova però nelle acque libere, ma fra i detriti, la massa brunastra formata dai resti delle piante e degli animali morti, sulle foglie cadute, sui rami putrefatti, sulla patina che copre i sassi, fra i fiocchi cotonosi delle alghe e sulle piante superiori. Chi aspira a un ricco bottino, insieme all'acqua deve raccogliere anche foglie putrescenti, pezzetti di piante acquatiche, detriti sbriciolati sulla superficie del fondale; è anche importante scrostare la patina che si forma sulle canne, sulla pagina inferiore delle foglie di ninfea, sui sassi e sui pali. Il fango e gli strati più profondi dei detriti non forniscono solitamente molto materiale (ma sul fango vivono spesso dei ciliati interessanti). Sotto i sassi dei ruscelli a corso veloce c'è un fervore di vita di organismi più grandi, ma pochi sono i microrganismi. L'esperienza personale, che nessun libro può sostituire, indicherà ben presto all'amatore i posti in cui vale la pena prelevare dei campioni. Con un po' di fortuna in una goccia d'acqua si può trovare un mondo di organismi infinitamente più vario di quel mondo animale e vegetale che si può osservare a occhio nudo in un bosco. In una sola goccia d'acqua si scoprono delle piante microscopiche fra le quali esistono differenze più rilevanti che non fra il muschio e la quercia, o animali che sono fra loro più distanti di un pesce e un mammifero. Ce n'è abbastanza per decidere di conoscere la vita dei microrganismi! Naturalmente per un principiante raccapezzarsi nella moltitudine di forme è molto più difficile che non tentare di classificare un fiore o un uccello, per i quali quantomeno non ci si deve chiedere se si tratta di un animale o di un vegetale. Un microscopista che abbia sotto l'obiettivo un paramecio, verde per le alghe simbionti, o un volvox che nuota liberamente, questo problema deve porselo. Eppure fra un paramecio e un volvox c'è la stessa differenza che corre fra una ghiandaia e una margherita. La vita in una goccia d'acqua abbraccia dunque classi e divisioni molto differenti, accomunate solo dalle piccole dimensioni degli organismi che vi appartengono. Come strumento di classificazione le tradizionali tavole dicotomiche sarebbero di ben scarso aiuto. Al loro posto abbiamo inserito da pag. 104 a pag. 107 una chiave con i disegni schematici delle forme tipiche delle diverse divisioni e classi; ciò sarà sufficiente per riconoscere i gruppi a cui appartiene l'organismo cercato. I numeri rimandano alle pagine delle tabelle. | << | < | > | >> |Pagina 29Cosa ci offrono i microrganismi delle acque?In tutte le raccolte d'acqua che non siano avvelenate vivono piccoli organismi. Perfino nelle pozzanghere, nelle orme lasciate dal bestiame, nei barattoli mal riposti, nei beverini degli uccelli e nelle pieghe delle foglie si sviluppano comunità di alghe, batteri e microrganismi adatti a queste condizioni ambientali. Il fascino delle forme di vita delle gocce d'acqua sta probabilmente nella loro trasparenza: per cercare di capire in vivo qualcosa sui meccanismi che agiscono negli individui e nelle collettività, nulla è più semplice ed economico della microscopia delle gocce d'acqua. Per quanti siano i modi e le forme di vita di questo microcosmo, altrettante sono le possibilità di accordarsi con esso. Così possiamo: * Godere l'abbondanza delle forme * Studiare e confrontare le caratteristiche dei gruppi * Osservare le forme per riconoscerle e classificarle * Concentrarci su un gruppo * Esaminare tutte le acque dell'ambiente circostante o, meglio, prelevare più frequentemente dei campioni di poca acqua * Osservare i cicli annuali di una certa raccolta d'acqua * Classificare i cicli annuali delle singole forme * Tentare di anticipare i "fiori d'acqua" e seguirne il declino * Inventariare le acque e registrarne i cambiamenti nel corso degli anni * Valutare la qualità delle acque e delle diverse zone, in funzione degli organismi predominanti (si veda la classificazione delle acque saprobie più avanti) * Seguire l'autopurificazione e l'inquinamento di un fiume * Raccogliere le forme rare e descriverne le manifestazioni vitali * Stimare il grado di efficienza di impianti di depurazione * Osservare gli effetti venefici di sostanze chimiche * Scattare diapositive, fare delle belle fotografie, girare un film * Affrontare l'interessante e poco noto problema delle relazioni fra individui e dell'organizzazione delle comunità che si trovano in uno spazio ristretto. Quali esigenze (luce, spazio, sostegni) hanno le collettività delle diverse specie? Cosa assimilano? Chi fagocita batteri è un predatore, un vegetariano, un saprofita?
Tante cose si possono vedere da soli, molte altre si apprenderanno da
periodici specializzati, manuali, introduzioni, opere di sistematica.
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