Copertina
Autore Antonio Tabucchi
Titolo L'angelo nero
EdizioneFeltrinelli, Milano, 1995 [1991], UE 1253 , pag. 155, dim. 108x180x11 mm , Isbn 978-88-07-81253-8
LettoreRenato di Stefano, 1996
Classe narrativa italiana
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Indice


Pag. 9  Nota

    11  Voci portate da qualcosa,
        impossibile dire cosa

    29  Notte, mare o distanza

    51  Staccia buratta

    71  Il battere d'ali di una farfalla a
        New York può provocare un tifone a
        Pechino?

    91  La trota che guizza fra le pietre
        mi ricorda la tua vita

   107  Capodanno

 

 

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Pagina 13 [ inizio libro ]

A volte può prendere il via con un gioco, un piccolo gioco segreto e quasi infantile che solo tu conosci e che per pudore non diresti mai a nessuno, cose così non si fanno, ma è un gioco, diciamo uno scherzo con se stessi, o con gli altri, gli occasionali passanti, occasionali avventori, sono loro gli ignari compagni del tuo gioco, anche se non lo sanno. Perché parlano. E' un gioco facile, non costa niente, non ci sono regole se non con se stessi, il che lo rende attraente e libero, e basta andarsene in giro, per esempio la domenica, la domenica è un giorno ideale con tutte le coppie che circolano annoiate nei caffè, i gruppetti dei vecchi amici che si raccontano storie, i solitari che attaccano bottone col cameriere, certe vecchiette che si lamentano e dicono che ai loro tempi era tutto diverso e ora il mondo sembra impazzito, ecco, così, basta una frase e tu decidi che è quella, la estrai dal discorso come un chirurgo che con le pinze prende un brandello di tessuto e lo isola, per esempio: il mio defunto marito, quando festeggiammo le nozze d'argento, basta, è una frase ottima per cominciare, oggi è una domenica di primavera inoltrata, uno stormo di piccioni volteggia (...)

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Pagina 152 [ fine libro ]

Asciugò accuratamente il lavabo, vi appallottolò tutti i fogli e dette loro fuoco. Bruciarono in un momento, lasciando una cordigliera di fumo tutt'intorno sulla maiolica. Nettò lo sporco con un panno bagnato e fece scorrere acqua. Aprì lo sportellino sotto il lavabo e fiutò l'aria. Perfetto, non si sentiva nessun odore. Il sacchettino era chiuso ermeticamente. Premette con un dito sul piccolo involucro di plastica. Era molliccio, acquoso. Il pesce rosso doveva essere completamente putrefatto.

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