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| << | < | > | >> |Pagina 6In un paese lontano fantasticanta e più miglia c'era una volta un sovrano e con lui c'era sua figlia. Era più bella del sole gli occhi color fiordaliso guance di pesca e d'amore le labbra tutte un sorriso. | << | < | > | >> |Pagina 14Alla fine il padre-re le propone un patto ardito: "Acconsento solo se metterai il più bel vestito e al balcone della corte affacciata come credi prenderai per tuo consorte il primissimo che vedi". | << | < | > | >> |Pagina 16Detto fatto, Reginella col vestito d'oro e seta va al balcone quant'è bella per guardare un po' inquieta augurandosi che passi proprio lì sotto il balcone il califfo dei Sargassi o l'emiro del Giappone. Guarda guarda, c'è nessuno (Reginella ne stupisce). Guarda guarda, manco uno (Reginella si smarrisce). D'improvviso — orrore, oh no! — un sorcetto di misura con la coda lunga e dura che puzzava pure un po' fu il passante che passò. Reginella inorridì ma suo padre decretò: "Quel che è detto è detto, sì! | << | < | |