Copertina
Autore Paolo Trento
Titolo L'astrolabio
SottotitoloStoria, funzioni, costruzione
EdizioneNuovi Equilibri, Viterbo, 2011 , pag. 120, ill., cop.fle., dim. 21,4x24x1,1 cm , Isbn 978-88-6222-188-7
LettoreCorrado Leonardo, 2012
Classe astronomia , storia della tecnica , scienze tecniche
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Indice


INTRODUZIONE 11

DESCRIZIONE 15

    LA PARTE FRONTALE 19
a.  Margine 19
b.  Disco di latitudine 20
b1. Circoli concentrici 27
b2. Zenit, almucantarat, azimut 28
b3. Linea dell'aurora 30
b4. Linee delle ore ineguali 31
b5. Tracciato delle dodici case astrali 33
c.  Aracnea 37
c1. Circolo zodiacale 39
c2. Mappa delle stelle 44
d.  Il corpo 47
e.  Regolo 49

    IL DORSO 51
f.  Circolo zodiacale 53
g.  Calendario 54
h.  Circolo centrale 56
h1. Squadro ad ombra 56
h2. Meridiana 57
i.  Alidada 59
l.  Perno e cavallo 59

COSTRUZIONE 61

    LA PARTE FRONTALE 62
a.  Margine 62
b.  Disco di latitudine 62
b1. Circoli concentrici 65
b2. Almucantarat, zenit, azimut 66
b3. Linea dell'aurora 67
b4. Archi delle ore ineguali 68
b5. Tracciato delle dodici case astrali 68
c.  Aracnea 69
c1. Circolo zodiacale 71
c2. Mappa delle stelle 72
d.  Il corpo 73
e.  Regolo 73

    IL DORSO 74
f.  Circolo zodiacale 74
g.  Calendario eccentrico 75
h.  Circolo centrale 76
h1. Squadro ad ombra 76
h2. Meridiana 76
i.  Alidada 77

FUNZIONI 79

    ASTRONOMIA 81
a.  Almucantarat del Sole e delle stelle 81
b.  Posizione dell'aracnea nell'istante dell'osservazione 82

    CRONOMETRIA 84
a.  Ora equinoziale o astronomica 84
b.  Ora ineguale 85
c.  Alba e tramonto solare 87
d.  Levata e tramonto di una stella 87
e.  Aurora e crepuscolo 87

    ORIENTAMENTO 88
a.  Latitudine 88
b.  Longitudine 92

    MISURA DI CORPI 94
a.  Corpi con base accessibile 95
b.  Corpi con base inaccessibile 97
c.  Profondità di un pozzo 99

    ASTROLOGIA 101
a.  Ricerca dell'ascendente 106
b.  Ricerca del segno zodiacale nelle dodici case del cielo 107
c.  Ricerca del pianeta influente sull'ora ineguale 107

STORIA 109

INDICE DEI TERMINI RICORRENTI 115

BIBLIOGRAFIA 117


 

 

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Pagina 11

INTRODUZIONE

Nei tempi antichi si credeva che ogni cosa fosse in relazione con le altre secondo leggi di facile comprensione.

La parola "elementare" deriva infatti dai quattro elementi, l'Acqua, la Terra, l'Aria e il Fuoco.

L'ambizioso progetto degli uomini che si dedicavano alla cultura consisteva nel ricondurre tutti i fenomeni ad un'unica radice in modo da poter trattare ogni campo di indagine con la medesima metodologia.

Il medico, l'astronomo, l'astrologo, come il geografo, l'agrimensore ed il navigatore avevano in comune con i matematici ed i filosofi lo stesso tessuto connettivo di convinzioni.

Chiunque poteva accostarsi a questo sapere e verificarne le teorie, per quanto complesse e specialistiche fossero, semplicemente adoperando i propri sensi e servendosi di strumenti che funzionavano in accordo con i movimenti visibili dell'universo conosciuto.

L'astrolabio è certamente il congegno più rappresentativo dell'epoca appena delineata e per dimostrarlo è sufficiente esaminarne le varie funzioni: fornisce la latitudine, l'ora esatta, la data, l'altezza di un edificio, i punti cardinali, il nome e la provenienza dei venti, l'ascendente astrologico, la larghezza di un fiume, la mappa delle stelle, l'inclinazione del piano terrestre (...e mille altre informazioni) solo spostando manualmente due dischetti tenuti insieme da un perno.

Chi lo possiede dispone di una bussola, di un orologio con calendario, di una rotella metrica, di un sestante, di un planetario, di un regolo astrologico e di una piccola enciclopedia di informazioni pratiche e teoriche.

Tale è l'astrolabio, l'affascinante strumento che ha accompagnato e guidato la storia della civiltà occidentale per più di mille anni, per tutto il Medio Evo, fino e oltre le grandi scoperte oceaniche.

Poi è cambiata la cultura e, specializzandosi, ha frantumato la raggiunta unità nelle diverse scienze e nei loro sofisticati strumenti. Il passato è stato sepolto, bollato come superstizione e ignoranza: l'astrolabio è diventato un oggetto dal valore estetico e misterioso, capace di evocare solo una civiltà dai contorni indefiniti.

Questo libro è nato proprio per permettere sia allo studioso, sia al lettore interessato, di entrare in contatto con le conoscenze semplici ma basilari per costruire e adoperare questo strumento, perfettamente funzionante anche nella nostra èra.

Sarà allora facile comprendere che l'astrolabio ha molto da insegnare sull'ingegno degli uomini che hanno vissuto prima di noi e sull'origine di parole e di tecniche che sono così antiche da averci fatto dimenticare l'esistenza stessa di una loro origine. La struttura del testo è quindi specificatamente didattica per rispondere alla duplice esigenza di spiegare con la massima semplicità possibile le cognizioni teoriche legate al congegno in questione, senza perdere di vista l'aspetto pragmatico della sua costruzione e delle numerose funzioni da verificare nei fatti.

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Pagina 15

DESCRIZIONE

L'astrolabio assomiglia a un orologio da tasca, largo però da dieci a quaranta centimetri di diametro.

Entrambe le superfici piane (fronte e dorso) sono coperte fittamente di iscrizioni.

Per comprenderne il senso, occorre cominciare a separare gli elementi sovrapposti, togliendo il perno centrale. Ecco che allora lo strumento apparirà molto più semplice, sia da un punto di vista grafico, sia strutturale. Pochi i pezzi, di cui quelli interni quasi uguali tra loro e, soprattutto, assenza di elementi meccanici.

Effettuata questa operazione è necessario analizzare ogni parte per individuarne le caratteristiche formali e solo in un secondo tempo si potrà passare alla decodificazione delle linee incise.

La parte principale è il corpo dell'astrolabio, un disco piatto nel dorso e concavo sul davanti. Il corpo porta nella sua cavità, delimitata da una corona circolare chiamata margine, una quantità variabile di dischi, fino a un numero massimo di nove. Ciascun disco, è costruito graficamente su una diversa latitudine, originando tracciati differenti anche se simili. Il disco del luogo dove è usato l'astrolabio, dopo essere stato scelto, è posto sopra gli altri in modo da essere visibile sullo stesso piano del margine. Svolta questa operazione, il disco è fissato, tramite un dente, in un apposito incavo del corpo dello strumento in modo da risultare inamovibile rispetto al margine. Sopra il disco viene fatta aderire una mappa siderale chiamata aracnea, cioè rete di ragno. Questa rete ha la stessa dimensione dei dischi ma è come traforata, rende cioè quasi completamente visibile la superficie sottostante e in più può ruotare intorno al centro dell'astrolabio.

Sopra l'aracnea c'è un regolo, una riga che ricorda un'elica a due braccia quasi allineate. Anche il regolo ha la possibilità di ruotare autonomamente dall'aracnea e le sue braccia raggiungono in lunghezza il margine dell'astrolabio. Sul dorso c'è un altro regolo quasi identico al primo, in grado di ruotare anch'esso attorno al centro. Questo regolo, che ha degli alettoni o traguardi perpendicolari al piano del corpo, viene chiamato alidada. Gli alettoni sono forati e posti lungo le proiezioni diametrali dell'astrolabio in modo da permettere di vedere o "traguardare" un corpo puntiforme. Il perno è a sua volta forato per infilare un cavallo. Il cavallo, spesso a forma di equino, serve come "stopper" al perno per impedirgli di uscire dall'astrolabio. Infine un sospensorio, formato da un anello dove può comodamente essere infilato un dito, è utilizzato per tenere sospeso lo strumento mentre lo si traguarda.

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COSTRUZIONE


Eseguire i tracciati grafici dell'astrolabio richiede precisione, pazienza e qualche conoscenza di disegno tecnico.

Ciascuna costruzione è in ordine con la parte descrittiva, per facilitarne la comprensione globale. La grandezza dei tracciati è libera, compatibilmente con gli strumenti da disegno a disposizione.

Un diametro di partenza sui 20-25 centimetri è adatto anche per un disegnatore dilettante, intenzionato però a impegnarsi nella precisione.

Il sistema più veloce ed economico per costruire l'astrolabio, consiste nel sovrapporre fogli stampati a forme elaborate in legno utilizzando i comuni attrezzi da traforo e la colla.

La difficoltà maggiore è rappresentata dall'aracnea, che dovrà essere il più possibile sottile ma insieme resistente. Anche l'alidada, con le sue pinne forate, perpendicolari al piano dell'astrolabio, creerà qualche difficoltà.

Ma, l'aver superato tutte queste prove, oltre a dare al costruttore una meritata soddisfazione, lo metterà in grado di seguire il capitolo seguente, sul funzionamento dell'astrolabio, con un riscontro reale e non solo teorico.

In seguito, chi ha costruito l'astrolabio, potrà valutare se far realizzare il suo strumento in ottone o in rame e se apportare modifiche al progetto esecutivo in base alle sue esperienze di osservazione.

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FUNZIONI

Le misure fornite dall'astrolabio sono relative ai seguenti settori di indagine:

astronomia

cronometria

orientamento

lunghezze, altezze, profondità

astrologia.

I procedimenti che seguono sono i più rappresentativi ma non gli unici possibili.

Con un po' di pratica diventano di facile uso, anche perché l'astrolabio non ha meccanismi nascosti.

L'unica avvertenza riguarda l'alidada: è necessario "traguardare" un astro dagli appositi fori con il braccio che regge l'astrolabio ben teso.

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