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| << | < | > | >> |IndiceL'amico ritrovato 5 Un'anima non vile 79 Niente resurrezioni, per favore 151 |
| << | < | > | >> |Pagina 9 [ inizio libro ]Entrò nella mia vita nel febbraio del 1932 e non ne è mai più uscito. Da allora è passato più di un quarto di secolo, più di novemila giorni, sconnessi e tediosi, resi inutili da un senso di fatica inutile, di lavoro senza speranza: giorni e anni, tanti dei quali morti come foglie secche di un albero morto.Ricordo il giorno e l'ora in cui per la prima volta posai gli occhi su questo ragazzo che sarebbe stato fonte della mia più grande felicità e della mia più grave disperazione. Accadde due giorni dopo il mio sedicesirno compleanno, alle tre del pomeriggio di una giornata grigia, scura dell'inverno tedesco. Ero al Karl Alexander Gymnasium di Stoccarda, il liceo classico più famoso del Württemberg, fondato nel 1521, anno in cui Lutero si presentò davanti a Carlo V, Sacro Romano Imperatore e Re di Spagna.
Ricordo ogni particolare: l'aula con i banchi e i sedili
pesanti, l'odore aspro e ammuffito di quaranta cappotti
umidi, le pozze di neve sciolta, le strisce giallo-brunastre
sui muri grigi nei punti in cui, prima della rivoluzione,
erano appesi i ritratti del Kaiser Guglielmo e del re del
Württemberg. Se chiudo gli occhi vedo ancora le schiene dei
miei compagni, molti dei quali destinati a morire nelle
steppe russe o nelle sabbie di Alamein.
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