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| << | < | > | >> |IndicePrologo Bigas Luna 11 Presentazione 13 Introduzione 15 Che cos'è un orto urbano? 15 Perché un orto sul balcone? 17 COME FUNZIONANO LE PIANTE 19 Fotosintesi 19 Respirazione 20 Assorbimento dei nutrienti 21 Traspirazione 21 Equilibrio tra la radice e la parte aerea 22 Differenze tra la coltivazione in contenitore e quella a terra 23 L'INSTALLAZIONE DELL'ORTO 25 Dove collocare l'orto 25 Pianificare l'irrigazione 26 I l contenitore per la coltivazione 27 Tipo di substrato da utilizzare 28 Attrezzi 34 INIZIAMO A COLTIVARE 37 Propagazione 37 Semina 38 Semenzaio 39 Lavori dell'orto 40 Mantenimento del substrato 41 Concimazione 41 Irrigazione 45 Raccolta 50 LA PIANIFICAZIONE DELL'ORTO 53 Il clima 53 L'orto urbano, mese per mese 54 Calendario dei lavori 55 Calendario delle coltivazioni 57 Produrre per l'autoconsumo 58 Compatibilità tra le piante 58 Coltura in successione 61 Esempi di successione 63 COMPOST SUL BALCONE 73 La materia organica in natura 73 Cos'è il compostaggio? 74 I principi fondamentali del compostaggio 74 Le compostiere 76 Il compostaggio sul balcone 76 II vermicompost casalingo 78 ORTAGGI DA BALCONE 81 ORTAGGI ESTIVI 82 Basilico 82 Cetriolo 84 Cocomero 85 Fagiolo 87 Mais 89 Melanzana 91 Melone 92 Patata dolce 94 Peperone 95 Pomodoro 97 Zucca 100 Zucchina 102 ORTAGGI PRIMAVERILI 0 AUTUNNALI 104 Barbabietola 104 Bietola da costa 105 Carota 107 Lattuga 109 Patata 111 Porro 112 Prezzemolo 114 Ravanello 115 Rucola 117 Sedano 118 Spinacio 120 ORTAGGI AUTUNNALI E INVERNALI 122 Aglio 122 Cavolfiore 124 Cavolo 125 Cipolla 127 Fava 129 Pisello 131 Rapa 133 Scarola 134 Songino 136 PARASSITI E MALATTIE 139 Cosa sono i parassiti e le malattie? 139 La pianta, il parassita e l'ambiente 140 Osservare e diagnosticare 140 Mancanza di nutrienti 141 La biodiversità come difesa 142 Il trattamento delle malattie 143 Malattie e parassiti da balcone 146 INSETTI 147 Afidi 147 Mosca bianca 148 Formiche 148 Bruchi 149 Mosche 149 FUNGHI 150 Oidio 150 Peronospora 150 ACARI 151 Ragno rosso 151 Altri 151 Glossario 153 Una zucca per maestra di Letizia Nucciotti 157 Siti web di riferimento 161 Indice analitico 163 |
| << | < | > | >> |Pagina 11PrologoQuando penso a un orto penso a Guillem Ferrer, a Gaspar Caballero de Segovia e a mio cugino Jordi Bigues. Loro tre mi hanno fatto scoprire un mondo immediato e a portata di mano, che tocca con i piedi la terra e vi sprofonda. Guillem mi convinse a creare un orto ricordandomi una massima cinese che dice: "Se vuoi essere felice un'ora... ubriacati. Se vuoi essere felice un giorno... uccidi il tuo maiale. Se vuoi essere felice una settimana... fai un bel viaggio. Se vuoi essere felice un anno... sposati. Se vuoi essere felice tutta la vita... coltiva un orto". Gaspar venne con i suoi utensili fino alla mia proprietà, un tempo incolta, dove adesso l'orto di cui vado fiero si gode il meritato riposo invernale. Jordi, camminando e passeggiando, mi fornì tutti i contatti e le riflessioni necessarie per intraprendere questo cammino. Perché quando si inizia a coltivare un orto, si inizia a capire la vita. E per la mia vita è diventato fondamentale. Non solo per quello che dà materialmente l'orto, che è importantissimo, ma anche come sistema di vita e di lavoro. Grazie all'orto ho imparato a lavorare, ad aspettare, a trattare le persone in modo diverso. Joan Miró, che ammiro moltissimo, parlava dei suoi quadri come fossero carciofi o lattughe. A me sta accadendo la stessa cosa. Vedo l'orto nel cinema e se sto girando un film, e lo condivido con gente giovane, mi sento come se stessi seminando. Le cose richiedono un tempo e seguono il loro corso... Grazie all'orto sto imparando moltissimo e la mia vita migliora ogni giorno. Qualche anno fa proposi che l'asfalto del Paseo de Gracia di Barcellona fosse trasformato in un orto e con un fotomontaggio mostrai quale potesse essere il risultato, spiegando come in un futuro prossimo avremmo preferito questo utilizzo alla circolazione dei veicoli. In seguito ho scoperto il sistema di orto urbano che utilizzai per una mostra a Madrid, per la fiera di arte contemporanea Arco e per una mostra al FAD, l'ente che promuove le arti decorative a Barcellona. Poco prima, avevamo girato delle riprese sulla creazione di un orto realizzato dal progetto Nutrir, voluto dalla Fondazione Mirò di Barcellona in occasione dell'anno del design, ispirato e diretto da mio cugino Jordi. Fu in quell'occasione che Gaspar, autore del sistema di orticoltura "Parades en crestall", basato sul disegno di bancali coperti di un manto organico, mi offrì generosamente le sue conoscenze per realizzare un orto vicino a casa mia. Così, quello che sembrava solo un vago progetto, divenne realtà in poco tempo, trascinandosi dietro molte altre cose. Poco dopo organizzai infatti "Semillas", una mostra dei miei quadri dedicati, appunto, ai semi. Accompagnati dai testi di Jordi, questi quadri sono stati esposti in molte città. Da allora i raccolti si sono susseguiti e i problemi quotidiani dell'orto sono stati superati grazie a soluzioni ingegnose e sorprendenti. Un vero laboratorio! Quando iniziai a coltivare il mio orto, non c'erano libri come questo. C'erano manuali importanti che continuano ad essere utilissimi, ma questo libro è stato scritto proprio pensando alle persone che vogliono coltivare sui balconi e le terrazze delle città e non hanno quasi nessuna nozione di orticoltura. Benvenuto a questo libro prezioso, che raccoglie un'esperienza pratica, di lunga durata e condivisa. È davvero un grande alleato! Bigas Luna | << | < | > | >> |Pagina 13PresentazioneL'obiettivo di questo libro è fornire, da un punto di vista pratico, indicazioni di base a chi desidera coltivare ortaggi su un balcone o una terrazza. È pensato per persone prive di nozioni di botanica o di orticoltura, affinché possano imparare da zero l'appassionante arte di produrre alimenti sul balcone di casa. Si inizia pertanto con una spiegazione molto semplificata della fisiologia delle piante, che aiuterà a capire meglio le motivazioni alla base dei consigli e delle tecniche che proponiamo. Successivamente vengono esposti tutti gli aspetti che vanno tenuti in considerazione per la realizzazione, la pianificazione e la lavorazione dell'orto urbano, inclusi i consigli per la produzione del compost e per il controllo dei parassiti. Viene anche fornita una descrizione dettagliata degli ortaggi adatti alla coltivazione in contenitore, nonché degli aspetti da considerare per la loro coltivazione su balconi, terrazze o aree solari. Tutti i consigli contenuti nel libro sono il risultato di molti anni di pratica agricola in una terrazza di Santa Coloma de Farners, nella provincia catalana di Girona, il che garantisce l'assoluta possibilità di applicare quanto esposto in queste pagine. Ma l'agricoltura non è una scienza esatta ed è pertanto possibile che il lettore debba adattare i consigli per la coltivazione alle condizioni particolari del suo balcone o della sua terrazza. Questo libro vuol essere anche un invito a intraprendere quest'avventura con la necessaria volontà di apprendere e sperimentare. Conclude l'opera una sezione di risorse che si possono trovare in Internet, con riferimenti a siti web che consentono di approfondire alcuni aspetti e ottenere molti degli elementi necessari all'installazione di un orto sul balcone. Un breve glossario finale rende più comprensibili ai principianti alcuni dei concetti tecnici esposti nel libro. | << | < | > | >> |Pagina 15IntroduzioneCHE COS'È UN ORTO URBANO? La coltivazione di ortaggi sul balcone fa parte della cosiddetta "orticoltura per hobby", ovvero la realizzazione di un'attività agricola a scopo produttivo, ma il cui obiettivo principale resta l'aspetto ludico. La maggior parte degli orticoltori per diletto è costituita da persone o gruppi che risiedono in città: pensionati, scuole, persone diversamente abili o consumatori abituali di prodotti ecologici. La maggioranza degli orti hobbistici si trova in zone urbane o prossime alla città, spesso in piccoli giardini o terreni abbandonati. Ad esempio, gli orti per pensionati del Servizio Parchi e Giardini del Comune di Barcellona hanno avuto molto successo: si tratta di fondi rustici abbandonati, divisi in piccoli appezzamenti, la cui superficie va dai 100 ai 200 m2, ognuno dei quali viene ceduto a un pensionato per un periodo di cinque anni. L'orto per hobby situato in città viene comunemente chiamato "orto urbano". Gli orti urbani cittadini sono molto diversi l'uno dall'altro, poiché devono adattarsi a un ambiente che non è pensato per questo tipo di attività e in molti casi occorre sfruttare piccoli spazi abbandonati o degradati e cercare soluzioni alle condizioni inospitali della città, come la mancanza di luce, la terra di scarsa qualità, l'inquinamento o il vandalismo. L'esempio per eccellenza di orto urbano è quello di cui ci occupiamo in questo libro: l'orto sul balcone, in terrazza o sulle aree solari di un palazzo. I criteri che condizionano la gestione di questo tipo di orto per hobby sono diversi rispetto a quelli seguiti dall'agricoltore professionale. Per quest'ultimo, logicamente, è fondamentale utilizzare meno manodopera possibile, affinché la sua attività sia redditizia; in un orto hobbistico, invece, il tempo impiegato per la coltivazione ha un suo valore intrinseco, fino al punto che in alcuni casi, come quello degli orti per pensionati, più tempo si impiega, meglio è. La produttività in questo tipo di attività passa in secondo piano rispetto ad altre priorità, come la capacità di produrre per l'autoconsumo, oppure la diversificazione della produzione, l'utilizzo di tecniche di coltivazione biologica o il valore didattico dell'attività. Questa differenza tra agricoltura professionale e agricoltura per hobby a volte non viene presa in considerazione dagli utenti stessi, che finiscono per copiare i sistemi di produzione dell'agricoltore professionale senza riflettere sulle ragioni di quello che stanno facendo e su possibili modi alternativi di gestire l'orto.
Durante i numerosi corsi offerti dalla
nostra società, Tarpuna, e grazie all'attività di consulenza che realizziamo
da anni, abbiamo rilevato delle difficoltà che spesso non vengono prese in
considerazione:
* Per un abitante della città, coltivare ortaggi sul balcone costituisce un cambiamento di abitudini piuttosto radicale, dato che - abituato com'è a che tutto sia facile e automatico - qui si trova di fronte a una sfida che richiede una buona dose di autoapprendimento. * Il cittadino è abituato a comprare qualsiasi ortaggio in qualsiasi epoca dell'anno; spesso non ha nessuna conoscenza in merito a quando seminare e quando raccogliere, al ciclo delle coltivazioni o alle lavorazioni necessarie. * Inizialmente, osservare le piante richiede uno sforzo notevole, ad esempio distinguere una foglia verde da una malata di clorosi, o un virgulto vigoroso da uno che non lo è. Purtroppo, l'ambiente urbano e l'educazione impartita nelle scuole per lo più non facilitano lo sviluppo della capacità di osservazione della natura. * Chi è sempre vissuto in città ha difficoltà a rendersi conto dei fattori stagionali, perché non è abituato a percepire il cambiamento di stagione come un evento naturale e a metterlo in relazione alla crescita delle piante. In altre parole, l'estate è l'epoca delle vacanze e non quella della raccolta dei pomodori. * La civiltà dei consumi ci ha reso impazienti. Occuparsi di un orto e aspettare con pazienza il momento della raccolta richiede un cambiamento radicale di mentalità da parte dell'urbanizzato, che è abituato ad andare al mercato e ottenere istantaneamente la verdura di cui ha bisogno; è pertanto necessario accompagnare l'utente nel processo di previsione delle semine e dei trapianti. Ciò nonostante, nella maggior parte dei casi queste difficoltà vengono superate facilmente, se si è dotati di una gran dose di entusiasmo. PERCHÉ UN ORTO SUL BALCONE? Molti di voi avranno tentato, almeno una volta, di piantare in un vaso una lattuga, una pianta di pomodori o un altro ortaggio. Nella maggior parte dei casi, questi esperimenti casalinghi non avranno avuto l'esito desiderato. Logicamente, le motivazioni per cui una persona che vive in città decide di iniziare a coltivare ortaggi in contenitori sono molto diverse. Di seguito esponiamo alcune delle ragioni che spingono l'urbanizzato a dedicarsi a quest'attività: * Avere un orto sul balcone distrae. Ci permette di creare un piccolo spazio verde in mezzo al grigiore della città, uno spazio nostro che possiamo visitare ogni giorno quando torniamo a casa dal lavoro. * È un'attività creativa: la varietà di piante, concimi o contenitori da provare è quasi infinita. Il risultato non è mai lo stesso, perché esistono molti fattori che lo condizionano, e bisogna trovare sempre soluzioni nuove. * Non si conosce mai abbastanza; è un processo di apprendimento continuo. Esperimento dopo esperimento, anno dopo anno, si raggiunge una conoscenza empirica che non ha prezzo. * Dà una grande gioia, specialmente quando si ottengono risultati importanti, frutto di vari mesi di cura delle piante. * I minuti che si dedicano ogni giorno all'osservazione dell'orto e a curarlo rappresentano un'attività rilassante che diminuisce lo stress, a tal punto che alcune aziende hanno preso in considerazione la possibilità di installare un orto urbano per migliorare le prestazioni del personale. * Ci permette di godere di un prodotto genuino, di cui conosciamo con certezza la provenienza, che non presenta residui di pesticidi e che è stato concimato in modo ecologico. * Permette di effettuare il raccolto nel momento di maturazione ottimale per il consumo. Il sapore degli ortaggi raccolti quando sono maturi e consumati pochi minuti dopo è sicuramente migliore di quello degli ortaggi che possiamo comprare nella maggior parte dei negozi. * I diversi utenti condividono le esperienze e il processo di apprendimento, partecipano a corsi e si stabiliscono nuove relazioni sociali. * La produzione dell'orto può diventare importante per l'autoconsumo di una famiglia. | << | < | |