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... No, no, la scoperta del nome è
la scoperta dell'«oggetto». Se le
cose non stessero in questi termini
ci troveremmo in una situazione
molto precaria: che ne sarebbe di
noi senza etere, flogisto,
irradiazioni terrestri, influssi
dei pianeti, schizofrenia,
frenologia, caratteriologia,
numerologia? E crede forse sia
stato un caso che nome e cognome
del nostre eroe si fondano nel
concetto di «ideologia»? Ma
procediamo con ordine.
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A questo punto mi sembra
necessario inserire nelle mie
riflessioni un elemento che fin qui
non ho menzionato. Il lettore
potrebbe avere l'impressione che
Ecate suggerisca le sue oscure
ipersoluzioni a un mondo debole e
indifeso, che si rende conto di una
sciagura solo quando ormai è troppo
tardi per impedirla. ("In destino
s'è trasformata la stupidità," dice
Max Frisch a questo proposito nel
suo «Il signor Omobono e gli
incendiari».) Esistono in realtà
individui che riescono in qualche
modo a carpire le intenzioni di
Ecate e che tentano di metterle i
bastoni fra le ruote. Nel corso
della mia analisi incontreremo un
certo numero di questi lupi in
veste di agnelli. Fra questi ad
esempio Hermann Lübbe, che per
primo descrisse il meccanismo
dell'autogiustificazione nell'uso
della violenza. La sua analisi ci
consente di comprendere meglio
l'attentato terroristico di Olog,
provocato dal suo amore per
l'umanità. Quando infatti un
profeta, corrotto solo dalla
"pallida tinta del pensiero", non
riesce in alcun modo a farsi
sentire, presto o tardi si assumerà
il ruolo del chirurgo chiamato
dalla provvidenza a intervenire col
bisturi nell'interesse di
un'umanità tanto bisognosa d'aiuto
quanto ottusa.
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Se questi versi non spiegano
niente, purtuttavia descrivono con
chiarezza un dato di fatto del
nostro mondo: chi vuole il «summum
bonum» non può che generare
inevitabilmente anche il «summum
malum». L'aspirazione
incondizionata al bene supremo -
sia esso la sicurezza, la patria,
la pace, la libertà, la fortuna, o
altro a piacere - è una
ipersoluzione, cioè (il signor
Consigliere Segreto von Goethe non
me ne voglia) una forza che sempre
"al bene anela e sempre il male
crea".
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Dico una cosa ovvia affermando
inoltre che il computer non è solo
capace di calcolare, di usare
numeri. Di particolare importanza è
la sua facoltà di manipolare anche
simboli logici, da profano direi la
sua capacità di trarre con
precisione matematica conclusioni
logiche. Arriva a conclusioni
errate solo quando le informazioni
inserite contengono errori umani.
Per esprimere un intoppo di questa
natura, in inglese esiste
l'acrostico GIGO, che significa
"garbage in, garbage out"
(letteralmente: porcheria in
ingresso, porcheria in uscita):
ossia, da un'informazione errata si
ottiene un risultato errato. Il che
appare evidente anche a noi
profani. Da qualche tempo ormai per
GIGO esiste anche un secondo
significato, "gospel in, gospel
out", dove "gospel" sta per bibbia:
se si inseriscono verità bibliche,
verità bibliche si otterranno.
Detto altrimenti: ciò che si
"ritiene" giusto ottiene, passando
attraverso il computer,
l'investitura a verità eterna.
Tutto il resto avviene ancora una
volta per fatalità indipendente
dalla volontà umana.
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