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Sono molto grato al St John's
College e alla Cambridge
Mathematics Faculty per avermi
invitato a parlare in onore di Paul
Dirac.
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[ leggi fondamentali, termodinamica, riduzionismo ]
Ma vi devo anche spiegare che
cosa "non" intendo per «leggi
fondamentali ultime». Con questa
espressione non voglio dire che gli
altri settori della fisica corrano
il rischio di venire soppiantati da
una qualche versione definitiva
della fisica delle particelle
elementari. A questo proposito, mi
pare possa risultare istruttivo
l'esempio della termodinamica. ...
Anche se saremo in grado di
prevedere con esattezza il
comportamento di ciascuna delle
nostre molecole d'acqua, nella
montagna di tabulati prodotti dal
computer non riusciremo tuttavia ad
individuare nessuna delle proprietà
dell'acqua alle quali siamo
effettivamente interessati, come la
temperatura o l'entropia. Queste
proprietà devono essere studiate
secondo modalità specifiche, e per
questo appunto esiste la
termodinamica, la quale studia, ad
esempio, il fenomeno del calore
senza ricondurlo necessariamente
alle proprietà delle molecole o
delle particelle elementari. ...
Nessuno di noi dubita che la
termodinamica si possa derivare da
principi fisici più fondamentali.
Ciò nondimeno, essa continua, e
continuerà sempre, a rimanere una
scienza del tutto a sé stante.
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Pagina 21
[ simmetria ]
Siamo sempre di più a credere
che l'elemento mancante che occorre
aggiungere alla meccanica
quantistica sia un principio di
simmetria (o più principi di
simmetria). Un principio di
simmetria è un enunciato che
afferma che il nostro «punto di
osservazione» sui fenomeni naturali
può essere trasformato in varie
maniere, le quali, benché
modificano effettivamente la
diresione del vettore di stato,
lasciano però invariate le leggi
che governano la sua evoluzione in
funzione del tempo.L'insieme di
questi cambiamenti di punto di
osservazione costituisce ciò che
viene detto il "gruppo di
simmetria" della natura. ...
Il gruppo delle simmetrie dello
spazio-tempo costituisce, com'è
ovvio, il paradigma per tutte le
altre simmetrie di natura. Esso è
formato dalle simmetrie che ci
garantiscono che le leggi naturali
sono indipendenti dall'orientazione
del nostro laboratorio, dalla sua
posizione nello spazio, dalla sua
velocità o dal modo in cui abbiamo
regolato i nostri orologi.
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Pagina 31
[ leggi fondamentali ]
Eppure, malgrado tutto, siamo
ancora ben lontani dall'aver
raggiunto il nostro obiettivo:
trovare l'insieme definitivo delle
leggi fondamentali della natura.
Anche nell'ipotesi di conoscere le
simmetrie fondamentali e di avere
piena fiducia nella validità della
meccanica quantistica, anche
supponendo di essere convinti che
questi elementi possano essere
combinati soltanto nell'ambito di
una teoria quantistica dei campi,
che cosa abbiamo in mano? Al
massimo, soltanto un quadro
generale nel quale è presente un
numero infinito di costanti che
dobbiamo ancora determinare.
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Pagina 63
[ teoria delle corde ]
... La teoria delle corde possiede
intrinsecamente un senso di
assoluta inevitabilità, dato che è
impossibile modificarla in alcuna
maniera senza mandare tutto
all'aria: ... È questa la ragione
per cui siamo inclini a sperare che
con la teoria delle corde - a
prescindere dal fatto che essa
inglobi anche la gravitazione - si
sia fatto un importante passo
avanti verso la scoperta delle
leggi ultime della fisica.
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Pagina 66
[ bellezza ]
... La bellezza è senza dubbio il
nostro principio guida in fisica
teorica, ma ciò di cui andiamo in
cerca non è la bellezza che possono
darci delle equazioni scritte su un
pezzo di carta, bensì la bellezza
inerente ai principi e alle loro
mutue relazioni. Desideriamo che
questi principi ci ispirino un
senso di assoluta inevitabilità, e
poco importa se le equazioni
risultano più o meno belle. Per
fare un esempio, tanto la teoria
della relatività di Einstein,
quanto la teoria della gravità di
Newton sono caratterizzate da un
sistema di equazioni differenziali
del secondo ordine: da questo punto
di vista sono ugualmente belle.
Siccome la teoria di Newton ha meno
equazioni, si potrebbe allora
concludere, seguendo Dirac, che sia
essa, di fatto, la più bella fra le
due. La teoria di Einstein,
tuttavia, ha un carattere di
inevitabilità ben più accentuato.In
relatività generale si è
assolutamente costretti ad
accettare la validità della legge
«inverso della distanza al
quadrato» nei casi e nelle
condizioni in cui essa
effettivamente si applica, ossia
per grandi distanze e per valori
piccoli delle velocità. Con la
teoria di Einstein diventa
impossibile gingillarsi ad
immaginare qualcosa di diverso da
una legge «inverso della distanza
al quadrato» per le grandi
distanze, perché altrimenti si
farebbe crollare tutto l'edificio
concettuale. La teoria di Newton,
al contrario, lascerebbe spazio
anche a leggi in cui l'inverso
della distanza è elevato ad una
qualsiasi potenza diversa da due;
la teoria di Einstein è più rigida,
più stringente.
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