Copertina
Autore Steven Weinberg
Titolo Alla ricerca delle leggi ultime della fisica
Edizioneil melangolo, Genova, 1993, nugae 31 , pag. 80, dim. 106x160x7 mm , Isbn 978-88-7018-184-5
OriginaleTowards the final laws of physics [1987]
CuratoreClaudio Bartocci
LettoreRenato di Stefano, 1993
Classe fisica , scienze naturali
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Pagina 7

Sono molto grato al St John's College e alla Cambridge Mathematics Faculty per avermi invitato a parlare in onore di Paul Dirac.

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Pagina 10 [ leggi fondamentali, termodinamica, riduzionismo ]

Ma vi devo anche spiegare che cosa "non" intendo per «leggi fondamentali ultime». Con questa espressione non voglio dire che gli altri settori della fisica corrano il rischio di venire soppiantati da una qualche versione definitiva della fisica delle particelle elementari. A questo proposito, mi pare possa risultare istruttivo l'esempio della termodinamica. ... Anche se saremo in grado di prevedere con esattezza il comportamento di ciascuna delle nostre molecole d'acqua, nella montagna di tabulati prodotti dal computer non riusciremo tuttavia ad individuare nessuna delle proprietà dell'acqua alle quali siamo effettivamente interessati, come la temperatura o l'entropia. Queste proprietà devono essere studiate secondo modalità specifiche, e per questo appunto esiste la termodinamica, la quale studia, ad esempio, il fenomeno del calore senza ricondurlo necessariamente alle proprietà delle molecole o delle particelle elementari. ... Nessuno di noi dubita che la termodinamica si possa derivare da principi fisici più fondamentali. Ciò nondimeno, essa continua, e continuerà sempre, a rimanere una scienza del tutto a sé stante.

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Pagina 21 [ simmetria ]

Siamo sempre di più a credere che l'elemento mancante che occorre aggiungere alla meccanica quantistica sia un principio di simmetria (o più principi di simmetria). Un principio di simmetria è un enunciato che afferma che il nostro «punto di osservazione» sui fenomeni naturali può essere trasformato in varie maniere, le quali, benché modificano effettivamente la diresione del vettore di stato, lasciano però invariate le leggi che governano la sua evoluzione in funzione del tempo.L'insieme di questi cambiamenti di punto di osservazione costituisce ciò che viene detto il "gruppo di simmetria" della natura. ...

Il gruppo delle simmetrie dello spazio-tempo costituisce, com'è ovvio, il paradigma per tutte le altre simmetrie di natura. Esso è formato dalle simmetrie che ci garantiscono che le leggi naturali sono indipendenti dall'orientazione del nostro laboratorio, dalla sua posizione nello spazio, dalla sua velocità o dal modo in cui abbiamo regolato i nostri orologi.

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Pagina 31 [ leggi fondamentali ]

Eppure, malgrado tutto, siamo ancora ben lontani dall'aver raggiunto il nostro obiettivo: trovare l'insieme definitivo delle leggi fondamentali della natura. Anche nell'ipotesi di conoscere le simmetrie fondamentali e di avere piena fiducia nella validità della meccanica quantistica, anche supponendo di essere convinti che questi elementi possano essere combinati soltanto nell'ambito di una teoria quantistica dei campi, che cosa abbiamo in mano? Al massimo, soltanto un quadro generale nel quale è presente un numero infinito di costanti che dobbiamo ancora determinare.

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Pagina 63 [ teoria delle corde ]

... La teoria delle corde possiede intrinsecamente un senso di assoluta inevitabilità, dato che è impossibile modificarla in alcuna maniera senza mandare tutto all'aria: ... È questa la ragione per cui siamo inclini a sperare che con la teoria delle corde - a prescindere dal fatto che essa inglobi anche la gravitazione - si sia fatto un importante passo avanti verso la scoperta delle leggi ultime della fisica.

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Pagina 66 [ bellezza ]

... La bellezza è senza dubbio il nostro principio guida in fisica teorica, ma ciò di cui andiamo in cerca non è la bellezza che possono darci delle equazioni scritte su un pezzo di carta, bensì la bellezza inerente ai principi e alle loro mutue relazioni. Desideriamo che questi principi ci ispirino un senso di assoluta inevitabilità, e poco importa se le equazioni risultano più o meno belle. Per fare un esempio, tanto la teoria della relatività di Einstein, quanto la teoria della gravità di Newton sono caratterizzate da un sistema di equazioni differenziali del secondo ordine: da questo punto di vista sono ugualmente belle. Siccome la teoria di Newton ha meno equazioni, si potrebbe allora concludere, seguendo Dirac, che sia essa, di fatto, la più bella fra le due. La teoria di Einstein, tuttavia, ha un carattere di inevitabilità ben più accentuato.In relatività generale si è assolutamente costretti ad accettare la validità della legge «inverso della distanza al quadrato» nei casi e nelle condizioni in cui essa effettivamente si applica, ossia per grandi distanze e per valori piccoli delle velocità. Con la teoria di Einstein diventa impossibile gingillarsi ad immaginare qualcosa di diverso da una legge «inverso della distanza al quadrato» per le grandi distanze, perché altrimenti si farebbe crollare tutto l'edificio concettuale. La teoria di Newton, al contrario, lascerebbe spazio anche a leggi in cui l'inverso della distanza è elevato ad una qualsiasi potenza diversa da due; la teoria di Einstein è più rigida, più stringente.

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