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| << | < | > | >> |IndiceINTRODUZIONE pag. 9 PARTE PRIMA. L'EVOLUZIONE DELLA RICERCA SULLE COMUNICAZIONI DI MASSA l. CONTESTI E PARADIGMI NELLA RICERCA SUI MEDIA 15 1.1 Premessa 15 1.2 La teoria ipodermica 16 1.2.1 La società di massa 17 1.2.2 Il modello "comunicativo" della teoria ipodermica 21 1.2.3 Il modello di Lasswell e il supe- ramento della teoria ipodermica 23 1.3 L'approccio empirico-sperimentale o "della persuasione" 27 1.3.1 I fattori relativi all'audience 30 1.3.2 I fattori legati al messaggio 37 1.4 L'approccio empirico sul campo o "degli effetti limitati" 42 1.4.1 Le ricerche sul consumo dei media 43 1.4.2 Il contesto soclale e gli effetti dei media 46 1.4.3 Retorica della persuasione o effetti limitati? 55 1.5 La teoria funzionalista delle comunicazioni di massa 58 1.5.1 L'impostazione struttural- funzionalista 60 1.5.2 Le funzioni delle comunicazioni di massa 63 1.5.3 Dagli usi come funzioni alle funzioni degli usi: l'ipotesi degli "uses and gratifications" 68 1.6 La teoria critica 79 1.6.1 Lineamenti generali della teoria critica 80 1.6.2 L'industria culturale come sistema83 1.6.3 L'individuo nell'epoca dell'industria culturale 84 1.6.4 La qualità della fruizione dei prodotti culturali 86 1.6.5 Gli «effetti» dei media 88 1.6.6 I generi 90 1.6.7 Teoria critica vs. ricerca amministrativa 91 1.7 La teoria culturologica 100 1.8 La prospettiva dei "cultural studies" 106 1.9 Le teorie comunicative 110 1.9.1 Il modello comunicativo della teoria dell'informazione 112 1.9.2 Il modello comunicativo semiotico-informazionale 123 1.9.3 Il modello semiotico-testuale 127 1.10 Conclusioni 133 PARTE SECONDA. NUOVE TENDENZE DELLA RICERCA: MEDIA E COSTRUZIONE DELLA REALTA 2. LO STUDIO DEGLI EFFETTI A LUNGO TERMINE 137 2.1 Premessa 137 2.2 L'ipotesi dell'agenda-setting 143 2.3 Alcuni dati sull'effetto di agenda-setting 146 2.3.1 Il differente potere di agenda dei diversi media 146 2.3.1 Effetti cognitivi vs. predisposizioni? 151 2.3.3 Quali conoscenze e quali pubblici per l'effetto di agenda-setting? 155 2.4 Limiti, problemi e aspetti metodologici nell'ipotesi dell'agenda-setting 158 2.4.1 Le agende dei diversi media 159 2.4.2 La natura e i processi dell'agenda-setting 164 2.4.3 Il parametro temporale nell'ipotesi dell'agenda-setting 169 2.4.4 Altre questioni in agenda 172 3. DALLA SOCIOLOGIA DEGLI EMITTENTI AL "NEWSMAKING" 177 3.1 Premessa 177 3.2 Gli studi sugli emittenti: dal "gatekeeper" al "newsmaking" 178 3.2.1 La ricerca sui gatekeepers 180 3.2.2 Gli studi sulla "distorsione involontaria" 183 3.2.3 Aspetti metodologici della ricerca sul newsmaking 186 3.3 Il newsmaking: criteri di rilevanza e "notiziabilità" 188 3.3.1 Frammentazione dell'informazione e notiziabilità 192 3.4 Il newsmaking: i valori/notizia 196 3.4.1 Criteri sostantivi 201 3.4.2 Criteri relativi al prodotto 206 3.4.3 Criteri relativi al mezzo 210 3.4.4 Criteri relativi al pubblico 213 3.4.5 Criteri relativi alla concorrenza215 3.5 Le routines produttive 219 3.5.1 La raccolta dei materiali informativi 219 3.5.2 Le fonti 223 3.5.3 Le agenzie 231 3.5.4 Lo scadenzario 237 3.6 La selezione delle notizie 242 3.7 L'editing e la presentazione delle notizie 245 3.8 Alcune osservazioni finali 251 CONCLUSIONI 255 NOTE 257 RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI 269 |
| << | < | > | >> |Pagina 9| << | < | > | >> |Pagina 1362.1 Premessa Il secondo e il terzo capitolo illustrano le tendenze attuali della communication research, capaci di superare l' impasse del dibattito ideologico e nello stesso tempo di proporre su problemi specifici integrazioni possibili tra ambiti disciplinari diversi. Nonostante la grande varietà di temi oggi presenti all'attenzione degli studiosi, quelli che meglio svolgono questo ruolo "trainante" non sono molti: personalmente i più complessi e significativi mi sembrano da un lato la questione degli effetti dei media, dall'altro il problema di come essi costruiscono l'immagine della realtà sociale. I due temi sono strettamente legati e alcune questioni affrontate dall'uno risultano utili per la corretta impostazione dell'altro. | << | < | |