Copertina
Autore Aleksandar Zograf
Titolo Storie
EdizioneFandango, Roma, 2010, , pag. 176, ill., cop.fle., dim. 17x24x1,8 cm , Isbn 978-88-6044-177-5
CuratoreAndrea Plazzi
TraduttoreIvana Talebak, Luka Zanoni, Andrea Plazzi
LettoreDavide Allodi, 2011
Classe fumetti
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Introduzione



Ascoltate: Aleksandar Zograf ha viaggiato nello spaziotempo.

Come prima di lui Billy Pilgrim, l'alter ego di Kurt Vonnegut sopravvissuto al bombardamento alleato di Dresda durante la Seconda guerra mondiale in Mattatoio n.5, si è addormentato nel letto della sua casa di Pancevo durante i bombardamenti della Nato e si è svegliato nella cittadina di Ub, mentre la Jugoslavia era sotto la dominazione nazista, in tempo per assistere all'atterraggio di fortuna di tre paracadutisti americani. Ha varcato una soglia nel 1953, mentre ascoltava "serata allegra"; una trasmissione umoristica di Radio Belgrado, ed è stato catapultato nel bel mezzo di un concerto dei Residents. Si è incantato a fissare una vecchia cartolina di auguri (un bambino degli anni Cinquanta che saluta un frettoloso e disinteressato Babbo Natale) sui banchi polverosi di un mercato delle pulci e si è ritrovato al cospetto del Mufti e del Pasha durante la dominazione ottomana, a disquisire sull'appropriata sepoltura per un cane. Ha rischiato di essere impalato sulla pubblica piazza, ma quando si è risvegliato era una ragazzina di sette anni, all'inizio degli anni Settanta, che come social network usava scambiare frasi e disegni sul suo diario. Riaperti gli occhi, eccolo coinvolto in una scazzottata per futili motivi, nel villaggio di Bojnk, nel 1936. Poi si è fatto 15 giorni di carcere per aver affrancato una busta con un francobollo riciclato. Ha visitato la cittadina di Linz, dove il pittore di culto del realismo fantastico Franz Sedlacek divideva gli stessi banchi di scuola con Wittgenstein e Hitler, è stato a Vienna, Parigi, ma anche a Termoli a Vidin e a Vinca.

Proprio come Billy Pilgrim, ha capito che passato, presente e futuro sono sempre esistiti e sempre esisteranno. E che è solo un'illusione da terrestri credere che a un momento ne segua un altro "come nodi su una corda", e che quando un istante è passato è passato per sempre.

Per quel che può valere un'indicazione temporale, conosco Aleksandar Zograf nel 1992. Da un paio d'anni insieme ad alcuni amici, giornalisti e scrittori, siamo fuoriusciti da Politika, insofferenti per il crescente controllo di Milosevic, che ne ha fatto uno strumento di propaganda per il nazionalismo serbo, e abbiamo cominciato l'esperimento Vreme. Sul modello di grandi settimanali come Time e Newsweek, il nostro obiettivo è quello di realizzare una pubblicazione senza bugie, odi o pregiudizi. Di fare informazione. Per questo motivo nessuno si scandalizza quando Zograf arriva in redazione con la proposta di realizzare un'intervista a Tito. Del resto in quei primi mesi la guerra ha già dato fondo al suo arsenale di follie e nessuno ha niente da ridire se a qualcuno, con l'aiuto di una coppia di spiritisti del Maine, viene in mente di chiedere spiegazioni direttamente al presidente Tito, scomparso nel 1980.

A partire dal 2003 Zograf diventa una presenza costante del giornale, abbattendo un altro pregiudizio, quello che su una rivista autorevole come Vreme, o come Internazionale in Italia, sia impossibile fare ottima informazione a fumetti (ma nei suoi reportage Zograf fa molto di più).

Sono le storie che avete tra le mani.

Dragan Petrovic

Bor (Serbia, luglio 2010)

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