Autore Henry James
Titolo Il giro di vite
EdizioneRizzoli, Milano, 1959, BUR 1477-78 , pag. 168, cop.fle., dim. 10,5x15,6x1 cm
OriginaleThe Turn of the Screw [1898]
TraduttoreBruno Tasso
LettoreRenato di Stefano, 1962
Classe classici statunitensi












 

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Pagina 13

Il racconto ci aveva tenuti col respiro sospeso attorno al focolare, ma, salvo l'ovvia osservazione che era raccapricciante come è giusto che sia una strana storia narrata la vigilia di Natale in una vecchia casa, non ricordo che da principio suscitasse commenti, finché qualcuno accennò che era il primo caso a sua conoscenza, in cui una prova del genere fosse toccata a un fanciullo. Si trattava, rammento, d'una orrenda visione apparsa a un bimbo che dormiva nella camera della madre e atterrito la destava; e la madre, prima di riuscire a vincere il terrore del figlioletto e a riaddormentarlo, veniva a trovarsi ella pure, improvvisamente, davanti allo spettacolo che lo aveva sconvolto. Fu questa osservazione che, non sul momento ma più tardi nella serata, provocò da parte di Douglas una risposta sulla cui interessante conseguenza richiamo la vostra attenzione. Un altro dei presenti cominciò allora a raccontare una storia priva di particolare interesse, ma notai che Douglas non ascoltava. Compresi subito che aveva qualcosa da dire: non c'era che aspettare. E aspettammo infatti due sere; ma quella sera stessa, prima di separarci, egli ci partecipò quello che stava pensando.

- Convengo, nei riguardi del fantasma di Griffin o di quello che fosse, che il fatto di essere apparso prima che ad altri a un fanciullo, e in così tenera età, dia alla storia un mordente particolare. Ma, per quanto ne so, non è la sola volta che un così simpatico fenomeno accade a un bambino. Se il fatto che ci sia un bambino dà un giro di vite di più all'effetto, che direste, allora, di due bambini?...

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