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Pagina 13
Il racconto ci aveva tenuti col respiro sospeso attorno al focolare, ma,
salvo l'ovvia osservazione che
era raccapricciante come è giusto che sia una strana
storia narrata la vigilia di Natale in una vecchia
casa, non ricordo che da principio suscitasse commenti, finché qualcuno accennò
che era il primo caso a sua conoscenza, in cui una prova del genere
fosse toccata a un fanciullo. Si trattava, rammento,
d'una orrenda visione apparsa a un bimbo che dormiva nella camera della madre e
atterrito la destava;
e la madre, prima di riuscire a vincere il terrore del
figlioletto e a riaddormentarlo, veniva a trovarsi ella
pure, improvvisamente, davanti allo spettacolo che
lo aveva sconvolto. Fu questa osservazione che, non
sul momento ma più tardi nella serata, provocò da
parte di Douglas una risposta sulla cui interessante
conseguenza richiamo la vostra attenzione. Un altro
dei presenti cominciò allora a raccontare una storia
priva di particolare interesse, ma notai che Douglas
non ascoltava. Compresi subito che aveva qualcosa
da dire: non c'era che aspettare. E aspettammo infatti due sere; ma quella sera
stessa, prima di separarci, egli ci partecipò quello che stava pensando.
- Convengo, nei riguardi del fantasma di Griffin
o di quello che fosse, che il fatto di essere apparso
prima che ad altri a un fanciullo, e in così tenera
età, dia alla storia un mordente particolare. Ma, per
quanto ne so, non è la sola volta che un così simpatico fenomeno accade a un
bambino. Se il fatto che ci sia un bambino dà un giro di vite di più
all'effetto, che direste, allora, di
due
bambini?...
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