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Pagina 9
[ inizio libro ]
Avevo ventidue anni e da poco terminato gli studi. Ero
libero di intraprendere la carriera che più mi andava a
genio e pervenni ad una risoluzione con estrema
disinvoltura. A dire il vero, fu con pari entusiasmo che in
seguito l'abbandonai; tuttavia non mi sono mai pentito
dell'esperienza oscura e inquietante, pur se gradevole e
proficua, vissuta durante quei due anni della mia
giovinezza. Avevo una certa inclinazione alla teologia e
nel periodo dell'Università ero stato un fervente lettore
del dottor Channing. Si trattava di una teologia dal sapore
forte e succulento: pareva offrire la rosa della fede
deliziosamente monda da ogni spina. Mi ero invaghito perciò
(sono difattí propenso a credere che la mia predilezione
avesse una qualche attinenza con quell'evento), della
vecchia Scuola Teologica.
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Pagina 68
[ fine libro ]
Si tirò su, soffocando una sorta di tragico ghigno. - Ormai
anche lui è un gagliardo fantasma, al pari degli altri.
Entrai nella camera e trovai il vecchio ormai rigido e
inerte. Quella sera stessa buttai giù poche righe e proposi
a me stesso che l'indomani avrei infilato la lettera sotto
la pietra, vicino al pozzo; ma il caso volle che dovessi
venir meno alla mia promessa. La notte non chiusi quasi
occhio, com'era prevedibile. Non avendo requie mi levai dal
letto con l'intento di camminare per la stanza. Fu così che
passando davanti alla finestra scorsi un bagliore che
ammantava di porpora il cielo tra settentrione e ponente.
In campagna c'era una casa in fiamme e pareva che stesse
trasformandosi in un rogo. Era proprio in direzione del
luogo che era stato teatro delle mie avventure serotine.
Mentre ero assorto nella contemplazione dell'orizzonte color
cremisino, mi balenò vivo nella mente un ricordo che mi fece
trasalire. Avevo provveduto a soffiare sulla candela che
aveva rischiarato, a me e alla mia compagna, il tragitto
fino alla porta attraverso cui eravamo scappati, ma non mi
ero preoccupato affatto di quella che aveva portato seco
nell'atrio, lasciandola cadere Dio sa dove - in preda allo
sbigottimento. Il giorno appresso sortii di casa con la
missiva ripiegata e svoltai nella ben nota stradina.
L'abitazione dello spettro era ridotta ad un mucchio di
travi carbonizzate e ceneri spente. Il pozzo era stato
scoperchiato, alla ricerca dell'acqua, dai pochi vicini che
avevano avuto l'ardire di contrastare quello che dovevano aver
giudicato un fuoco appiccato dal demonio; le lastre erano
state smosse e avevano completamente cambiato luogo, ed il
terreno era diventato un enorme pantano per il forsennato
scalpiccio.
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