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COMUNICO CHE, in osservanza delle circostanze umilmente
presentateci, è con sommo piacere che estendiamo la Nostra grazia
e pietà al succitato Alan Mathison Turing e gli riconosciamo il Nostro
totale perdono postumo in rispetto delle suddette convinzioni.
Il perdono e le scuse (apprezzabili per la loro semplicità e umanità) sono dei passi avanti
nei confronti della tragedia della persecuzione di Turing; ma è piuttosto svilente vedere
come siano il massimo che un governo possa fare in merito alla questione, e come ormai
giungano con troppo ritardo. Peraltro, mi immagino che Turing stesso avrebbe trovato
curiosa l'idea che gli siano state riconosciute grazia e pietà, e che risponderebbe così: "Grazie.
Ora cosa vogliamo fare riguardo a tutti gli altri condannati da questa legge?".
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