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| << | < | > | >> |Indice5 Mondo cane di Alessandro Paronuzzi 9 A 30 B 40 C 61 D 76 E 83 F 92 G ioz H 104 I 116 L 124 M 137 N 144 O 153 P 170 Q 173 R 183 S 197 T 202 U 208 V 215 Z 217 LO SCAFFALE DEL CINOFILO - Bibliografia essenziale |
| << | < | > | >> |Pagina 5a Juve e Lola, che non ci sono più Tra tutti, i miei preferiti sono i puba come Juve (vedi alla voce Puba). Sono cani bellissimi, e hanno un temperamento meraviglioso. Lasciano dietro di sé una scia di ricordi indimenticabili. Da qualche tempo Juve non c'è più, si trova nel paradiso dei cani assieme a tutti quelli che lo hanno preceduto, in paziente attesa. Per strada spesso la gente ci fermava, e mi chiedeva: Ma di che razza è?". "È un autentico puba" rispondevo prontamente, con il sorriso sulle labbra. "Mai sentita, questa razza di cani", era l'immancabile replica e io, mai impreparato: "Puba: puro bastardo". Il puba, Stephen King lo chiama Heinz (vedi alla voce Heinz): sicuramente è lo stesso animale che Alexandro Jodorowsky considera, dei cani, l'archetipo (vedi alla voce Incontri), e che descrive con parole di rara affettuosità. Vai subito a gustartele, lettore, così entriamo meglio in sintonia. Mi trovo – ci troviamo – fortunatamente in buona e numerosa compagnia. Un puba è Bauschan, protagonista del lungo racconto Cane e padrone di Thomas Mann; Maipiù era invece il dogo imbastardato di Kafka: "uno zingaro". E Mario Rigoni Stern in Amori di confine celebra le virtù di Marte: "La razza? Dal pelame del muso si direbbe che ha senz'altro il sangue di pastore scozzese ma anche epagneul breton e, tra gli ascendenti, setter e pastori bergamaschi; ma è di qualità, anche se trovatello". Il mitico Buck, indimenticato protagonista de Il richiamo della foresta di Jack London (chi ama i cani non può ignorare questo capolavoro della letteratura cinofila) era il felice frutto di un incrocio tra un San Bernardo e un pastore scozzese; Goffredo Parise, nell'autobiografico Sillabario, ricorda con affetto Bobi: "Non era snob come tutti i cani di razza, ma neppure lagrimoso o troppo ansiosamente felice come tutti i cani bastardi: era un indipendente". Andiamo avanti, nel canile della letteratura ci sono ancora tanti cani scodinzolanti che desiderano essere ricordati. Giovanni Arpino, in Un gran mare di gente, serba nostalgica memoria dei cani da pagliaio che un tempo difendevano le cascine e i casolari delle campagne, dai nomi improbabili come Tripoli, Aradam, Togo. Un puba è inevitabilmente Jack, sfortunatissimo protagonista de L'uomo e il cane di Carlo Cassola (vedi alla voce Bastardo); puba è pure la dolcissima Karenin, che compare nel romanzo più conosciuto di Milan Kundera, L'insostenibile leggerezza dell'essere (vedi alla voce Eutanasia). In Le rose di Cannes Carlo Laurenzi ricorda con commozione il momento dell'adozione di Giango: "Ci ha seguiti, o meglio l'abbiamo preso con noi; è chiaro che non avremmo potuto abbandonarlo. Non è un brutto cane: crescerà, c'è in lui qualcosa del bracco e del dobermann, così mi pare, talché diventerà una bestia imponente...". Dacia Maraini in Storie di cani per una bambina racconta di quando ha rinvenuto un cucciolo in un cassonetto della spazzatura: "L'ho chiamato Perduto. Era di razza bastarda, uno street terrier come dicono ironicamente gli inglesi dei cani non proprio di pedigree... uno strano animale, non bello a guardarsi, ma pieno di allegria e di sensibilità". Steiner detto Barbetta è invece il simpatico bastardo felicemente ricordato da Giorgio Saviane nel Diario intimo di un cattivo. Un personaggio di grande spessore è sicuramente mr. Bones (vedi alla voce Meticcio), compagno di Willi, il poeta vagabondo le cui peripezie vengono narrate da Paul Auster nel delizioso e struggente Timbuctù. Quanti cani vorremmo, dovremmo ricordare... l'ultimo è Trololò, il puba di Alberto Savinio, che così lo ritrae ne La mia città: "... era nulla ed era tutto. E al tutto ci si abitua molto più presto, molto più profondamente che a una 'cosa'... Solo uno sguardo uscito improvvisamente dal nulla avrebbe potuto accorgersi che Trololò dopotutto era un cane...". Fermiamoci qui, concludiamo la nostra passeggiata sostando sull'avverbio: dopotutto era un cane. Quanto suona prezioso, questo dopotutto infilato nella narrazione quasi di soppiatto: dovrebbe farci riflettere. "Sembra che il cane sia un allievo-uomo, che sta preparandosi agli esami per una buona, succulenta reincarnazione" sostiene Giorgio Manganelli, che peraltro amava in modo particolare i gatti (vedi alla voce Allievo). Gli fa pronta eco Jean Michelet: "I cani sono candidati all'umanità" (vedi alla voce Definizione). Incrocio lo sguardo della piccola, vecchia Wendy, che come al solito mi ha seguito nello studio e si è accoccolata ai miei piedi mentre sto scrivendo questa prefazione, e sento che potrebbe essere vero. Alessandro Paronuzzi | << | < | > | >> |Pagina 30Qualche volta il bambino picchiava il cane, anche senza alcuna ragione per farlo. Il cane accettava sempre tali punizioni con l'aria di riconoscere la propria colpa. Era troppo cane per cercare di apparire un martire o per covare una vendetta. Accettava le busse con profonda umiltà e, inoltre, perdonava all'amico nello stesso istante in cui questi smetteva di batterlo, pronto a leccargli la manina.
Stephan Crane
Il timore che un cane possa far del male a un bambino è addirittura ridicolo; molto più giustificata è, semmai, la preoccupazione opposta, che cioè il cane si lasci troppo strapazzare dai bambini, contribuendo così a educarli a una totale mancanza di riguardo nei suoi confronti.
Konrad Lorenz
I cani sono come i bambini; sono odiosi o sono simpatici, a seconda che si sia loro insegnato o no a disciplinare le proprie tendenze.
Fernand Méry
Se vi piacciono troppo bambini e cani, finisce che amate più loro che l'adulto.
Jean Paul Sartre
Bambini e cani sono necessari al benessere del Paese, come Wall Street e la ferrovia. Harry S. Truman | << | < | > | >> |Pagina 62Comunicazione perfetta alla frontiera dell'annichilimento di sé: è questo un cane?
Carlo Coccioli
Il cane è la conquista più notevole e completa che l'uomo abbia mai fatto.
Charles Cuvier
Per me i cani sono esseri soprannaturali, privilegiati nella grazia, nel sentimento e nella bontà. Avendo dimestichezza con essi, accarezzandoli con lo sguardo, col gesto, con la voce, scopriamo in loro qualche cosa di umano: ci si intende così bene, ci si accomuna, quasi ci si parla. Oh, se gli uomini avessero tanta fedeltà, tanta abnegazione e tanta riconoscenza!
Gabriele d'Annunzio
Il cane è l'unico mammifero in grado di vivere realmente con noi, e non semplicemente accanto a noi.
Irenaus Eibl-Eibesfeldt
Specificatamente creato per salvare la vita del suo padrone. Il cane è l'amico dell'uomo perché il suo schiavo devoto.
Gustave Flaubert
Mugola, esita, s'accascia, scodinzola. I cani fan così.
Johann Wolfgang Goethe
I cani sono predatori ipersociali che vivono in gerarchie di dominanza.
Temple Grandin
Il cane è la virtù che, non potendo farsi uomo, s'è fatta bestia.
Victor Hugo
Li considero creature lunari, di grande candore e gentilezza. Un poco pazzi nel loro amore forsennato ed eccessivo (assolutamente immeritato) per l'uomo.
Dacia Maraini
I cani sono i candidati all'umanità.
Jules Michelet
Un cane è un sorriso e una coda che si agita; tutto quello che c'è in mezzo non ha molta importanza. Clara Ortega | << | < | > | >> |Pagina 153Ci sentiamo padroni, siamo propensi a comandare in modo sbrigativo, ci attendiamo semplice, pronta obbedienza.
Antonio Faeti
— Mi dica tutto quello che devo sapere per essere la padrona di un cane. Si mise a ridere in un delizioso arpeggio mozartiano. — Bene, deve sapere che un cane l'amerà sempre, qualunque cosa accada. Non le rinfaccerà mai niente, non criticherà mai la sua condotta, né giudicherà i suoi atti. Sarà assolutamente felice ogni volta che la vedrà, non avrà giorni buoni o cattivi. Non la tradirà mai, né cercherà un altro padrone. Eppure non ci sono solo lati positivi: a fronte di tutte queste meraviglie c'è l'inconveniente che dipenderà sempre da lei, non si renderà mai autonomo come fa un figlio; ed è probabile che sarà lei stessa a dover determinare il momento della sua morte, se i mali della vecchiaia dovessero diventare eccessivi.
Alicia Giménez-Bartlett
Quest'uomo gli aveva salvato la vita, e questo già era importante; ma era anche il padrone ideale. Altri uomini si preoccupavano del benessere dei cani per un senso di dovere e di opportunità; egli si curava del benessere dei propri come fossero dei figli, perché non poteva farne a meno. E andava oltre. Non dimenticava mai un saluto gentile o una parola d'incoraggiamento, e sedersi a parlare a loro a lungo era un gran piacere per lui come per loro.
Jack London
La scelta del padrone di un buon cane è un fenomeno magnifico e misterioso. Con rapidità sorprendente, spesso in pochissimi giorni, si stabilisce un legame che è di gran lunga il più saldo di tutti.
Konrad Lorenz
Oggi sei un uomo sobrio e mattiniero, il legittimo padrone di questo cane da caccia, che torna a saltare lo steccato, felice perché oggi tu hai l'aria di voler vivere con lui e non con il mondo laggiù.
Thomas Mann
Cani si nasce, padroni si diventa.
Patrick Pageat
Ogni uomo che abbia il denaro per farne l'acquisto, può facilmente diventare il proprietario di un cane. Ma nessun uomo, spenda quel che vuole di denaro, cibo e sforzi per riuscirvi, può diventare il padrone di un cane senza il consenso di quest'ultimo. È chiara la differenza? E sia anche ben chiaro che colui che un cane accetta per suo padrone, è senza riserve e per sempre il dio di quel cane.
Albert Payson Terhune
I cani cercano affannosamente il padrone perduto in una precedente reincarnazione.
Ramòn Gomez de La Serna
Se ogni cane ha bisogno di un padrone, ogni uomo ha bisogno di un cane, anche se non lo sa.
Marco Valcarenghi
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