"Prima Pagina" di novembre 2021

<< |  <  |  <>  |  >  | >> ]
Cosa è? What is?
Autori ]   [ Classi ]  

Ricerca ]   [ E-mail ]  
narrativa:
giapponese
indiana
inglese
irlandese
israeliana
italiana
messicana
norvegese
olandese
polacca
narrativa:
portoghese
romena
russa
spagnola
statunitense
sudafricana
svedese
svizzera
tedesca
ungherese
natura
natura-cultura
paesi:
Cina
Egitto
Francia
Germania
Giappone
Gran Bretagna
Grecia
India
Irlanda
Israele
paesi:
Italia -500
Italia 500
Italia 1500
Italia 1600
Italia 1700
Italia 1800
5 anni fa —>
<— 10 anni fa
15 anni fa —>
<— 20 anni fa

[ ... per ricevere il memo ... ]
"Prima Pagina" di novembre 2021       [  << |  <  |  <>  |  >  | >> ]







Nello stesso tempo, la capacità della lettura di consentire esecuzioni ad alta velocità ha liberato il singolo lettore non solo dalle limitazioni della memoria, ma anche da quelle del tempo. Con la sua attitudine ad automatizzarsi, la lettura ha dato al singolo lettore la possibilità di dedicare meno tempo al processo iniziale di decodifica e di allocare più tempo cognitivo e, alla fine, anche più spazio corticale a una più approfondita analisi del pensiero tradotto in segni. Le differenze di sviluppo nei sistemi circuitali tra il cervello del lettore neofita, decodificante, e quello pienamente automatico – del lettore che capisce ciò che legge – coinvolgono i due emisferi in lungo e in largo. Un sistema reso più agile grazie alla specializzazione e all'automatismo ha più tempo per pensare. È questo il dono magico del cervello che legge.

Maryanne Wolf, "Lettore, vieni a casa", Vita e Pensiero, Milano, 2018