[...] In fin dei conti, il medium č il messaggio.
Su questo punto non occorre insistere perché č stato ampiamente analizzato:
la pagina scritta richiede attenzione, sforzo,
riflessione, invita a costruire schemi e griglie per sistemare — e
sistematizzare sulla base di un principio di coerenza — quanto
appreso. L'audiovisivo č molto piů volatile; consente — anche se
non necessariamente impone — una ricezione piů passiva; non
comporta, se non in rari casi, uno sforzo di apprendimento e
meno ancora di interpretazione o di «traduzione»; permette
di passare da un tema all'altro — o addirittura da un universo
all'altro — con la semplice pressione di un tasto; non si deposita,
o si deposita solo flebilmente, nel costrutto mentale del
recipiente; soprattutto si rinnova ogni giorno, cancellando o
relegando nell'oblio quello che era stato detto o comunicato solo ieri.
Guido Viale in "Calendario della fine del mondo", Intra Moenia, Napoli, 2011
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