Quali sono i piani che ogni lettura scopre? Come è costruita la cosmogonia
che questo semplice sguardo postula? Singolare cosmonauta, eccomi attraversare
mondi e mondi, senza fermarmi a nessuno d'essi: il candore della carta, la forma
dei segni, la figura delle parole, le regole della lingua, le esigenze del
messaggio, la profusione dei sensi che si connettono.
E uno stesso infinito viaggio nell'altra direzione, dalla parte di chi scrive:
dalla parola scritta potrei risalire alla mano, alla nervatura, al sangue, alla
pulsione, alla cultura del corpo, al suo godimento. Da una parte e dall'altra,
la scrittura-lettura si dilata all'infinito, impegna l'uomo nella sua interezza,
corpo e storia; è un atto panico, del quale la sola definizione certa è che "non
potrà fermarsi da nessuna parte".
Roland Barthes, "Variazioni sulla scrittura", Einaudi, Torino, 1999
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