La semplice idea che (quasi) ogni libro contiene l'esistenza di un Altro e
di un Altrove magari immaginati come migliori indebolisce fedeltŕ e
obbedienze dogmatiche. Leggere č dunque un gesto scismatico, che separa
e mette in discussione il presente nello stesso momento in cui mette in
connessione e avvicina altri uomini, altre epoche, magari lontane e nemiche.
Marino Sinibaldi in Fernando Báez: "Storia universale della distruzione dei libri", Viella, Roma, 2007
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