[...] perché il territorio semantico del leggere,
se ci si permette la metafora, ha una geografia frastagliata e disuguale - dolci
colline e picchi improvvisi, spiagge piatte e abissi profondi -, č una regione
diversa, smisurata e dai confini variabili, dalle ombreggiature cangianti
a seconda della mutevolezza del tempo. Ma tutta questa varietŕ d'uso
finisce perň per confluire sotto uno stesso termine-ombrello: leggere.
Caterina Marrone, "I segni dell'inganno", Nuovi Equilibri, Viterbo, 2010
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