Un critico č invece chi compra libri con l'idea che li leggerŕ, che vuole
assolutamente leggerli, che deve leggerli: e intanto li contempla, li desidera,
costruisce con la loro presenza fisica il proprio futuro di lettore, prova
rimorso perché la propria vita gli impedisce di leggere o di rileggere tutto
quello che vorrebbe. Il critico pensa ai libri e alle sue letture anche quando
non legge. Nella sua testa si snoda un monologo ininterrotto, nel quale gli
autori tornano, si presentano a suggerire qualcosa, cambiano posto, acquistano
o perdono valore secondo i giorni, le vicende, le stagioni, le ore. L'attivitŕ
critica si alimenta di tutto questo: di un continuo rileggere mentalmente e
fisicamente.
Alfonso Berardinelli, "Leggere č un rischio", nottetempo, Roma, 2012
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