Il romanziere Ali Smith ha scritto che i libri sono «pezzi tangibili di tempo
nelle nostre mani».
Si possono tenere in mano, si puň esperirli, ma non cambiarli. Io dico invece
che si possono cambiare, e lo si fa: il libro č inerte, inutile, finché
qualcuno non lo legge, poi anche il lettore diventa parte della storia.
[...]
Ma sicuramente il lettore č capace, la sua memoria č sufficientemente grande
e affidabile da contenere un intero libro (un libro č solo qualche megabyte,
dopo tutto). Non possiamo tenerlo in mente tutto insieme, passato, presente,
futuro, tutto sotto il nostro controllo? Per Vladimir Nabokov sembra questo
l'ideale della lettura: possedere un intero libro, memorizzato, invece di
incontrarlo in uno stato di ignoranza, o innocenza, vivendolo pagina per pagina,
parola per parola. «Un buon lettore» ha scritto «un gran lettore, un
lettore attivo e creativo č un rilettore».
James Gleick, "Viaggi nel tempo", Codice, Torino, 2018
|