Mi sono reso conto tuttavia che vivere in mezzo ai libri non č sintomo di una
malattia perniciosa, né di un turbamento dell'anima. Semmai una metafora dentro
a una metafora dovuta alla forsennata passione di leggere, vissuta in parallelo
alla successione degli anni, dall'infanzia alla giovinezza e oltre. Da anni ho
compreso di far parte anch'io dell'ineffabilitŕ del gran gioco universale, e di
non poter frapporre alcuna resistenza al progredire del tempo. L'ostinato
volgere dei giorni. Impossibile fermarsi a una certa etŕ.
Non mi č rimasto che fuggire dentro ai libri per vivere altri tempi, altri
mondi, altre dimensioni. Una competizione tra me stesso e il mio doppio.
Partecipare a una gara estraniante il cui palio č comunque l'incertezza. Col
timore, inoltre, che il trip dalla lettura possa portare alla pazzia.
Giuseppe Marcenaro, "Libri", Bruno Mondadori, Milano, 2010
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