Parallelamente, leggere e leggere per proprio conto,
silenziosamente, diventa uscire dal parlato e dunque dal
vissuto, dall'hic et nunc, in un certo senso dal reale, per
entrare in quel mondo per un verso in miniatura e per un
altro illimitato - in quanto privo di consistenza fisica - costituito
dallo scritto. Inizia da qui, da quest'uscita dal
contingente e dal sé materiale e concreto, l'associazione
lettura-irrealtŕ che viene poi assumendo sempre maggior peso nella tradizione
culturale dell'Occidente. Quell'ascolto di qualcuno che non c'č fisicamente e
che parla senza suono in cui, da ultimo, consiste la lettura silenziosa
introduce una sorta di sdoppiamento perenne,
che troverŕ alla fine il suo emblema nel Quixote di
Gian Arturo Ferrari, "Libro", Bollati Boringhieri, Torino, 2014
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