[...] Come un avido predatore, voglio che i libri che leggo siano miei.
Nasce forse da qui quel senso di scomoditŕ che provo
nelle biblioteche on-line: non possiamo possedere davvero
un fantasma (č semmai il fantasma a poter possedere noi).
Voglio la materialitŕ della cosa verbale, la solida presenza
del libro, la forma, la dimensione, la consistenza. Capisco
la convenienza dei libri immateriali e l'importanza che hanno in una societŕ del
XXI secolo, ma per me hanno la stessa qualitŕ delle relazioni platoniche. Forse
č questa la ragione per cui mi addolora tanto perdere i libri che le mie mani
conoscevano cosí bene. Sono come Tommaso, che per credere voleva toccare.
Alberto Manguel, "Vivere con i libri", Einaudi, Torino, 2018
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